Il servizio di Xbox Game Pass, presente al momento soltanto sulla console Xbox One di casa Microsoft, è sicuramente un’interessante opportunità per molti giocatori e per alcuni sviluppatori, ma potrebbe non essere sempre così, almeno secondo le parole di Derek Bradley, CEO di Aurora44.
Il dirigente dello studio che ha sviluppato il souls-like Ashen, infatti, ha dichiarato che mentre potrebbe tradursi in un insieme di vantaggi per alcuni sviluppatori, potrebbe invece non esserlo per i team più indipendenti, poco conosciuti e che devono lanciare i loro primi titoli.
Ci sono certi giochi per cui avrebbe molto senso l’uscita in accesso anticipato, e altri giochi per ha più senso la formula free-to-play, ma voglio dire che per Ashen la cosa più sensata era la pubblicazione sul Game Pass.
Vogliamo una sana base di utenza, in modo che il bacino di giocatori sia più ampio possibile in modo da potersi anche incontrare in partita.
Non c’è alcun impedimento nei confronti dei giocatori per provare il servizio del Game Pass.
Siamo un nuovo studio di sviluppo che cerca di produrre cose abbastanza ambiziose e abbiamo veramente bisogno di un certo tipo di community per far prosperare il gioco. Il Game Pass ha reso questo possibile. Abbiamo avuto una transizione molto fluida nel passare a un tipo di modello pensato per il Game Pass ed è stata la decisione più facile dell’interno sviluppo.
Potrebbe comunque trasformarsi in una lama a doppio taglio, specialmente per i team indipendenti più piccoli che non hanno ancora dato prova di loro stessi. Potrebbe finire in acque insidiose certi team più piccoli, ma sarà molto interessante vedere come le diverse piattaforme affronteranno gli stessi problemi.
Nonostante non risulti completamente chiaro il ragionamento di Bradley, probabilmente egli si riferisce al fatto che i giocatori abbonati al servizio potrebbero incollarsi eccessivamente ad esso e usufruire esclusivamente dei titoli al suo interno. Tutto questo in aggiunta al fatto che alcuni giochi dei team indie più piccoli non potrebbero nemmeno ottenere il via libera per entrare all’interno del catalogo di Microsoft e finire per rimanere sconosciuti parecchio a lungo.
Inoltre, la situazione di Aurora44 risulta privilegiata in quanto Microsoft ha pubblicizzato titoli come Ashen e Below agli eventi E3 di Los Angeles, vantaggio che ovviamente non può essere per tutti.
Infine, sempre secondo l’intervista fatta nei confronti di Bradley, Microsoft rischierebbe di attingere prevalentemente al suo store tradizionale, come fece il servizio streaming di Netflix ai suoi esordi.