Microsoft ha deciso di adottare una strategia multipiattaforma per Xbox, portando i suoi titoli anche su PS5. Questa scelta ha suscitato molte discussioni e l’ex dirigente di PlayStation, Shawn Layden, ha espresso la sua opinione al riguardo, tracciando un parallelo con SEGA ed il declino del Dreamcast.
Secondo Layden (grazie a VGC), la mossa di Microsoft è giustificata dall’aumento dei costi di sviluppo e dalla necessità di espandere il pubblico, ma presenta anche dei rischi: senza esclusive, diventa più difficile creare quella sensazione di urgenza (FOMO) che spinge i giocatori a scegliere una piattaforma specifica.
Shawn Layden ha inoltre sottolineato che la strategia multipiattaforma di Microsoft è un approccio già visto in passato. Difatti dopo il fallimento del Dreamcast, SEGA ha iniziato a pubblicare i propri giochi su altre piattaforme, diventando inoltre un’azienda esclusivamente dedicata al software, abbandonando l’hardware. Questo cambiamento ha portato al successo di franchise come Like a Dragon (ex Yakuza) e ai successi crossmediali con Sonic the Hedgehog. Secondo Layden, Microsoft potrebbe trovarsi in una situazione simile se non riuscirà a mantenere un’identità forte per il brand Xbox.
L’ex dirigente di PlayStation ha evidenziato che il modello di business sta cambiando. Se in passato Xbox era solo una console, oggi Microsoft si sta trasformando in un fornitore di intrattenimento globale, più vicino al modello di Netflix (concetto espresso anche da un altro ex dirigente di PlayStation) che a quello tradizionale di Sony e Nintendo. Tuttavia, questa transizione potrebbe avere delle conseguenze impreviste: se i giocatori possono accedere ai titoli Xbox anche su altre piattaforme, il valore di possedere una console di Microsoft potrebbe ridursi.
Aggiungiamo che il colosso di Redmond ha già annunciato che alcuni dei suoi titoli di punta, come Forza Horizon 5 ed Indiana Jones e l’Antico Cerchio arriveranno su PlayStation 5. Phil Spencer, capo di Xbox, ha dichiarato che non ci sono “linee rosse” su quali giochi potrebbero seguire la stessa strada, suggerendo che la strategia multipiattaforma potrebbe estendersi ulteriormente, rendendo Xbox più un servizio che un ecosistema chiuso.
Layden conclude che la scelta di Microsoft è un equilibrio tra espansione del mercato e mantenimento di un’identità di brand forte. Se da un lato il multipiattaforma può aumentare i ricavi e la visibilità, dall’altro rischia di far perdere a Xbox la sua unicità. La domanda ora è: Microsoft sta seguendo le orme di SEGA o ha un piano più ambizioso per il futuro del gaming?