“Il conflitto è componente integrante della vita umana, si trova dentro di noi e intorno a noi.” Sun Tzu. L’onda lunga dalla Cina, il vento dall’Oriente più misterioso o l’eredità della Via della Seta. Chiamatelo come volete questo momento storico in cui l’Occidente sta scoprendo il fascino dei videogiochi provenienti dalla Cina. Negli ultimi anni, complice l’arrivo di tanti titoli su Steam, gli sviluppatori cinesi hanno iniziato a comparire nelle più disparate conferenze videoludiche, da Naraka: Bladepoint al Summer Game Fest, passando per Where Winds Meet allo State of Play di Sony. Il tutto senza dimenticare Black Myth: Wukong.
In questo vortice di nuovi e intriganti videogiochi c’è però sempre un alone di mistero che avvolge la mente dello spettatore. L’ispirazione di questi ambienti di gioco, di questi eroi e di queste storie non è infatti qualcosa a cui siamo abituati. I romanzi di stampo medievale, il nostro folklore o la nostra mitologia sono spesso la base di partenza per i videogiochi che poi riempiono i nostri scaffali. In questo caso invece, la letteratura alla base ci è sconosciuta. Per questo motivo, oggi scopriremo Shenmo, Xianxia e Wuxia, i generi letterari cinesi che fungono da base per gran parte dei giochi in arrivo nei prossimi mesi sulle nostre piattaforme.
Wuxia: gli eroi marziali
Il genere letterario Wuxia è formato da due elementi: Wu e Xia dove il primo indica il termine marziale e il secondo il termine eroe. L’eroe inteso dallo Xia non è però un eroe cavalleresco, bensì un uomo di umili origini, non propriamente un combattente nato ma caratterizzato da un onore ferreo e un codice di comportamento retto e integerrimo. Se vogliamo, il termine Wuxia è una rielaborazione umile del Bukyo giapponese, che di solito vedeva protagonisti samurai ligi alla via del Bushido e dunque di tutt’altro rango rispetto alla controparte cinese.
La storia della Wuxia è controversa, soprattutto pensando alle sue origini fumose. La sua nascita viene attribuita al Periodo dei Regni combattenti, dato che il filosofo Han Fei citò per la prima volta gli Xia come personaggi negativi e in netto contrasto con le leggi dell’epoca. Il motivo era da ritrovarsi nella loro propensione a seguire solo il proprio codice d’onore, elemento che li avrebbe potuti erigere a rivoluzionari affascinanti. D’altro canto, lo storico Sima Qian propose dei resoconti delle imprese degli Xia con accezione positiva, per controbilanciare la visione negativa del Legismo di Han Fei.
Negli scritti di Sima Qian, dunque, scopriamo che il codice d’onore degli Xia si basa sullo Yi (altruismo), lo Xin (fiducia), il Gong (l’abilità di fare del bene per la comunità), il Jie (ordine) e il Rang (tolleranza). Sarà solo nella Dinastia Tang che incontreremo i primi Xia femminili all’interno di resoconti a noi pervenuti. Dovremo aspettare la dinastia Song invece, per trovare i primi romanzi di grande rilevanza sulle imprese degli Xia. A guidare il genere ci saranno Il romanzo dei Tre Regni e I Briganti, due dei quattro grandi romanzi della letteratura cinese.
A livello moderno, il genere Wuxia ha avuto grande importanza dopo i movimenti del 4 maggio 1919. Dei moti studenteschi che nacquero a Pechino in quella data e che sostenevano una visione anti-imperialista. L’idea degli universitari era quella di abbandonare la via del confucianesimo per seguire modelli occidentali, adattandoli ovviamente alla Cina del tempo. In sostanza, l’affermazione del nazionalismo cinese. Se negli anni ‘20 la pubblicazione de Leggenda degli strani spadaccini diede una grande spinta al genere, la Repubblica Popolare Cinese bandì la Wuxia fino agli anni’80. Il governo vedeva come dannosa per il popolo questa letteratura e dunque non poteva accettarne la lettura. Durante questo periodo però Taiwan e Hong Kong supportarono la Wuxia fino al suo ritorno nel 1980.
Rispetto ai romanzi, la diffusione della Wuxia a livello cinematografico è stata più immediata. Il genere Wuxiapian infatti, ha avuto esponenti di pregio come Hero, La foresta dei pugnali volanti, ma soprattutto La tigre e il dragone, vincitore di ben quattro Premi Oscar. A livello videoludico invece, il genere è piuttosto controverso. Non ci sono esempi concreti arrivati in occidente del genere Wuxia. Tutto ciò che è presente sul mercato fa parte del genere Xianxia, dato che quest’ultimo è legato alla sfera più mistica delle arti marziali.
Xianxia: tra metafisica e mitologia.
Il termine Xianxia è composto da Xia, come nel caso di Wuxia e Xian ovvero immortale. L’accezione data al termine Xia, in questo caso è sì uomo di umili origini, ma inteso come cultore. L’idea del cultore è che sia un eroe intento a compiere un percorso che lo porterà a ottenere poteri sovrannaturali fino ad arrivare all’immortalità. Il percorso prevede di solito le fondamenta del Qi Gong, ovvero un allenamento spirituale, meditativo e ricco di arti marziali.
All’interno di questi romanzi, a differenza della Wuxia, la componente mistica è preponderante e vi è un utilizzo massiccio di elementi divini, metafisici e di mostri. Se la Wuxia si appoggia su elementi storici e di cultura “terrena”, il genere Xianxia di solito si sposta nell’arco del racconto dall’antica Cina fino al cosmo, con personaggi che addirittura hanno creato nel loro viaggio galassie intere.
La diffusione della letteratura Xianxia non ha radici ampie come quella del genere Wuxia. La sua espansione ha principalmente colpito il periodo della Repubblica di Cina. Lo stato nacque nel 1912 e terminò la sua esistenza con la nascita della Repubblica Popolare Cinese nel 1949. Durante i primi anni, e fino al 1932, il genere serpeggiava tra i giovani ma non aveva ancora stabilito la sua presenza massiccia. È solo con il romanzo Leggenda degli spadaccini delle montagne di Shu del 1932 che il genere spiccò il volo.
A fare la differenza fu poi l’arrivo dei contenuti online e dell’espansione dei manhua (i fumetti cinesi). La natura più mistica delle avventure favorì la nascita di contenuti serializzati che i giovani iniziarono ad apprezzare su larga scala. Le traduzioni online anche fuori dal continente cinese aumentarono poi il pubblico di riferimento. Stesso discorso per media come serie tv e film che hanno visto forti esponenti di successo come The Legend of Zu, Once Upon A Time e Jade Dynasty. Per quanto riguarda gli adattamenti videoludici, il genere si presta molto a questo genere di operazioni data la sua natura sovrannaturale. Xuan-Yuan Sword, The Legend of Sword and Fairy, GuJian, Code: To Jin Yong, sono solo alcuni esempi di esponenti videoludici della Xianxia.
Il Viaggio in Occidente e la Shenmo
Negli ultimi anni sotto i riflettori, per svariati motivi, ci è finito Black Myth: Wukong, titolo sviluppato da Game Science atteso non solo per la sua ambizione, ma anche per via del suo fascino stilistico e di background. L’ispirazione pubblicamente dichiarata da parte del team di sviluppo è l’opera Il viaggio in Occidente, romanzo pubblicato nel 16esimo Secolo, durante la dinastia Ming e uno dei quattro grandi romanzi della letteratura cinese. Il mistero legato alla letteratura cinese ha subito portato critica e pubblico a definire il titolo un esponente della Wuxia videoludica. Così però non è, dato che il romanzo d’ispirazione fa parte di un sottogenere letterario chiamato Shenmo, nato appunto durante la dinastia Ming.
La letteratura Shenmo ruota attorno alla mitologia e al folklore cinese assieme ad aspetti religiosi derivanti da Buddismo e Taoismo. Il viaggio in Occidente ne è esempio. La storia vede protagonista il monaco Sanzang (basato sulla figura reale di Xuanzang), mentre viaggia verso l’India per recuperare i Sutra buddisti dal Buddha del Monte degli Avvoltoi. Con lui viaggiano il re scimmia Sun Wukong, il maiale Zhu Wuneng e il demone Sha Wujing. Il percorso di purificazione che attende gli avventurieri sarà lungo quattordici anni e li metterà davanti a diversi mostri antropofagi.
I primi capitoli del romanzo si concentrano sull’affascinante storia di Sun Wukong e questo potrebbe voler dire che gran parte di quello che giocheremo in Black Myth: Wukong dovrebbe essere il racconto della storia che ha portato Sun Wukong a viaggiare per diventare un Buddha Immortale, ovvero uno Xian che ha raggiunto il più alto grado dell’illuminazione.