Blizzard Entertainment in questo ultimo periodo sta vivendo momenti tesi e complessi, ultimo in ordine cronologico un disguido che ha coinvolto una gilda di World of Warcraft Classic, i Gay Boys.
Il clan in questione, a seguito di numerose segnalazioni per contenuti offensivi, si è visto privare del proprio nome dalle procedure automatiche che seguono simili segnalazioni in gioco. Il nome del clan è stato sospeso e, per qualche tempo, modificato nel nome automatico Guild ZFXPK.
I giocatori membri del clan si sono subito mossi in difesa della propria gilda, riuscendo infine a vedersi riassegnato il nome originale. Ne ha parlato il giocatore e membro della gilda Ahmil Jilani, che è stato contattato privatamente da Blizzard la quale gli comunicò che il cambio del nome fu una conseguenza automatica scatenata dalle segnalazioni di altri utenti. Quando tali segnalazioni si accumulano in numero elevato si avvia una procedura d’analisi presso la software house e, infine, porta a delle conseguenze. Conseguenze, fortunatamente, reversibili.
“Non esiste modo di impedire alle persone di segnalare questo nome, dal momento che alcuni ritengono che il modo in cui viene usato sia offensivo. Se doveste essere nuovamente sanzionati, potrete appellarvi come avete già fatto e potrete riproporre la questione alla nostra analisi. Per il momento, comunque, rieccovi il nome della vostra gilda”.
Ciò sta a significare che, purtroppo, se in futuro altre segnalazioni dovessero interessare il nome di questa gilda potrebbe nuovamente seguire un cambio di nome. Jilani ha anche accennato a come alcuni membri dei Gay Boys si siano visti recapitare “messaggi discriminatori pieni d’odio”, ragione che lo spinge a immagine chi ci sia dietro queste segnalazioni. Speriamo il futuro di questa gilda non serbi altre sorprese.