La presenza del videogioco No Mercy su Steam ha sollevato un’ondata di indignazione. Si tratta di una visual novel pornografica in cui il giocatore è spinto a ricattare e abusare sessualmente di familiari, in particolare la madre, con l’obiettivo di “possedere” ogni donna incontrata. La descrizione del gioco — esplicitamente violenta e sessualmente aggressiva — incita a non accettare mai un “no” come risposta, promuovendo uno scenario fatto di incesto, stupri, dominazione maschile e annullamento del consenso.
Secondo Women in Games, organizzazione no-profit impegnata per la parità e la sicurezza delle donne nel mondo videoludico, il contenuto è “non solo ripugnante e pericoloso, ma promuove apertamente la disumanizzazione delle donne”. Come riparato da VGC, la CEO, Marie-Claire Isaaman, ha lanciato un appello urgente a Valve affinché No Mercy venga rimosso da Steam, sottolineando che un prodotto del genere sulla più grande piattaforma PC di giochi al mondo manda un messaggio allarmante: che la violenza sulle donne può essere trasformata in intrattenimento.
Aggiornamento dell’11 Aprile
Il gioco è stato rimosso da Steam in alcuni Paesi.
Segue la notizia originale
Valve, nel tempo, ha modificato più volte la sua politica sui contenuti per adulti. Dopo un periodo di severi divieti, dal 2018 consente giochi con contenuti espliciti tramite un filtro “Solo per Adulti”. Tuttavia, la piattaforma mantiene ancora linee guida che vietano contenuti “offensivi, discriminatori o che incitano all’odio e alla violenza”. Women in Games chiede quindi non solo la rimozione di No Mercy, ma anche una revisione concreta dei criteri di moderazione, per evitare che titoli che glorificano l’abuso sessuale possano avere spazio.
Precisiamo che l’obiettivo di No Mercy (in italiano, Nessuna pietà) è quello di “diventare l’incubo peggiore di ogni donna… o meglio, il miglior [INSERIRE UN SINONIMO DI PENE DI VOSTRO GRADIMENTO] che abbiano mai provato. Il tuo obiettivo è semplice: sc****e ogni f**a, perché è l’unica cosa che vogliono. Non accettare mai un “no” come risposta.”
La vicenda ha avuto eco anche tra gli stessi utenti di Steam: sebbene alcuni siano abituati a contenuti estremi, molti hanno definito No Mercy un’esperienza “depravata”, paragonandolo a un “simulatore di Andrew Tate”. Alcuni utenti hanno persino ammesso di voler richiedere un rimborso, affermando che il gioco non concede nemmeno la possibilità di scegliere una narrativa meno abusiva o violenta.
L’invito finale di Isaaman è rivolto all’intera industria e alla comunità videoludica: “Serve una presa di posizione forte. Le donne e le ragazze meritano un settore che le protegga, non che le trasformi in oggetti di abuso digitale.”
Un attesa di vedere l’evolversi della situazione, ricordiamo che secondo un rumor la prossima console Xbox potrebbe includere Steam.