Watch Dogs è uno di quei brand che ha riscontrato non poche difficoltà a trovare una sua identità. Il primo capitolo uscito nel 2014 ci ha introdotti per la prima volta in un action a tinte cupe, basato sul concetto tanto sfruttato, ma sempre attuale e interessante: la tecnologia sempre più invasiva e onnipresente che ha come obiettivo il controllo delle masse. Il gioco, complice un eccellente filmato che mostrava le potenzialità, ha attirato subito l’attenzione degli utenti, che si sfumarono però con il rilascio del titolo. Pad alla mano, il titolo rivelò a livello tecnico a un livello ben inferiore del filmato mostrato in precedenza, e lo stesso fu per la trama e il protagonista- Aiden Pierce- poco interessanti, poco approfonditi (la vera pecca) e poco carismatici. In generale non fu un brutto titolo, ma decisamente al di sotto delle aspettative. Per rimediare al parziale scivolone, Ubisoft con Watch Dogs 2 cambiò totalmente tono creando un gioco dalle tinte più colorato, giovane. Il risultato? Fastidioso, con una profondità emotiva pari a zero e personaggi con un atteggiamento forzatamente giovane, facendoci sentire la mancanza di Aiden Pierce. Il tutto, però, si bilanciava con vere ed esaltanti migliorie da punto vista del gameplay. Watch Dogs Legion ricambia nuovamente le carte in tavola. A livello di gameplay il terzo capitolo mantiene il livello e le novità del precedete, ma questa volta non avremo un solo protagonista, bensì avremo a disposizione l’intera città di Londra. Per Watch Dogs è finalmente arrivato al punto, a una sua identità? Non proprio. Se volete sapere perché, qui di seguito la nostra recensione.
Londra 2.0
Watch Dogs Legion è ambientato in una Londra post Brexit, in una società dal sapore 2.0 in cui la tecnologia la fa da padrone ed ogni singolo aspetto della quotidianità è basata su di essa. Questo idilliaco scenario all’avanguardia, nasconde, però, il lato oscuro tecnologia: zero privacy e controllo totale sulle persone. E’ da quest’ultimo punto che inizia la trama di Watch Dogs Legion, in particolare da un attentato che nel giro di una notte ha devastato Londra con una serie di attacchi dinamitardi, distruggendo parte della città e trasformando il ormai rinomato DedSec in un capro espiatorio di una tragedia nazionale. L’attentato, infatti, è stato un mezzo da parte dell’esercito privato di Nigel Cass, il cartello criminale del Clan Kelley e il gruppo terroristico “Zero-Day” (i veri fautori dell’attentato) di prendere il controllo della città, incastrando il DedSec, facendoli passare all’opinione pubblica come dei veri e propri terroristi. Ripulire la propria reputazione e scoprire l’identità degli gli autori del sopracitato attentato, saranno l’obiettivo e lo scopo centrale di questo terzo capitolo passando attraverso una trama e dee storie dai toni ben più cupi rispetto a quelli del precedente capitolo. Ci troveremo, nel corso del gioco, a trattare tematiche forti e per certi versi controverse, con un serie di svolte narrative interessanti e per nulla scontate, anche se in certi momenti può risultare un po’ prolisso a tratti perda un po’ di qualità, abbiamo apprezzato la ritrovata linea più matura.
Una città a disposizione
Come abbiamo detto all’inizio, in Watch Dogs Legion non ci sarà un unico personaggio, ma avremo a disposizione un’intera città, nove milioni di potenziali personaggi giocabili. Potremo relazionarci con una grande quantità di persone molte diverse che vanno uomini e donne dalle caratteristiche piuttosto comuni, nulla di trascendentale, a parte veri e proprio personaggi, interessanti. Se è vero che avremo a disposizione un’intera città, l’arruolamento non avverrà in modo automatico, ma sarà direttamente collegato all’opinione che personaggio in questione avrà del DedSec. In generale il reclutamento avverrà tramite missioni dedicate, collegate talvolta alla storia principale in modo da introdurci abilità particolari, utili per quel punto specifico della storia. Queste missioni sono piuttosto veloci e il meccanismo dopo poco sarà chiaro quanto ripetitivo: gli NPC sono insicuri di fronte alla nostra richiesta di farli entrare nel gruppo, e noi che dovremo eliminare ogni dubbio risolvendo i loro problemi.
L’idea di poter reclutare chiunque è sicuramente entusiasmante, ma prima di mettere le mani sul gioco ci aveva non poco fatto sorgere dei dubbi. La paura era di imbatterci in una città popolata da NPC tutti uguali, non solo a livello fisico, ma anche nelle peculiarità caratteriali. Dubbi che si sono dissipati dopo poche ora di gioco: passeremo molto tempo a curiosare (premendo il dorsale sinistro) nei profili personali di decine di passanti, allo scopo di scovare un nuovo membro perfetto da aggiungere alla nostra squadra. Capiterà, però, molto spesso di incappare in personaggi praticamente identici, il che si da una parte rede il mondo di gioco creato da Ubisoft dinamico, dall’altro ci troviamo di fronte ai soliti problemi dei titoli open world. Un’esecuzione, insomma, che si rivela essere molto presto poco approfondita.
Permadeath
Prima di iniziare, tra le varie opzioni, il gioco ti permetterà di attivare permadeath, una modalità che prevede la morte permanente di un personaggio. Per quanto possa sembrarvi una modalità ostica, noi vi consigliamo assolutamente di attivarla: l’approccio al gioco sarà sicuramente più interessante, in quanto saremo costretti a ragione e stare attenti ad ogni azione, pianificando bene ogni movimento e le eventuali via di fuga e scegliendo al meglio il membro della squadra. I nostri compagni, nella modalità standard, avranno comunque dei malus qualora venissero sconfitti, verranno o arrestati o si infortuneranno, restando indisponibili per un determinato periodo di tempo. Alcuni personaggi, però, più di altri subiranno un eventuale sconfitta: come una morte irreversibile per esempio per malattia, o lunga degenza in caso di ferite gravi, o forme di singhiozzo croniche che renderanno l’approccio stealth impossibile.
Tante possibilità?
La sensazione che si ha sin dai primi minuti d gioco è quella di avere per le mani un titolo con tante possibilità di manovra. In Watch Dogs Legion troveremo un gameplay solido basato su tutte le migliorie fatte nel secondo capitolo, con in più la possibilità di poter scegliere tra miriadi di opzioni per portare a compimento una determinata missione. Potremo, per esempio, sfruttare per esplorare aree impossibili da raggiungere gadget come: i droni per sorvolare il luogo, o lo spider-bot per hackerare tutte quelle postazioni che non sarà possibile usare in remoto (o perché no scalare il Big Ben) e le telecamere che consentano di interagire con lo scenario. Durante il gioco sarà possibile adottare un approccio stealth addentrandoci in un luogo con un determinato vestito per non destare sospetti e occultando i corpi; ma potremo anche in casi estremi usare e armi o i pugni per una scazzottata alla vecchia maniera. Ogni elemento è integrabile con l’altro per sfruttare a pieno tutto quello messo a disposizione dal gioco.
Fin qui nulla di negativo, anzi, ma più andremo avanti nel gioco, più noteremo delle serie pecche nella produzione: tutto quello che abbiamo elencato funziona, ma è chiaro sin da subito che davvero a tratti poco approfonditi e con grande margine di miglioramento. Per tornare ai gadget, nel corso del gameplay (specialmente lo spider-bot) vengo utilizzati fino allo sfinimento, facendo perdere man mano l’entusiasmo. Le fasi stealth funzionano, ma lo stesso non possiamo dire sulle armi e combattimento entrambi decisamente macchinosi. Il tutto, poi, viene contornato da un senso di monotonia che man mano cresce a causa della struttura ripetitiva delle missioni, specialmente delle secondarie e un IA poco reattiva.
Londra da esplorare
La mappa di Londra si presenta come la classica struttura open word, suddivisa in macro-zone, che potremo liberare completando in ognuna delle missioni dedicate. Le aree sono raggiungibili percorrendo le varie strade di Londra mediate un sistema di guida ancora eccessivamente arcade, del resto è stato sempre il punto debole della saga.
Londra esteticamente è splendida, un plauso a lavoro certosino degli sviluppatori nel realizzare quasi fedelmente la città non nell’aspetto ma anche nell’atmosfera e il colpo d’occhio. Tecnicamente convince parzialmente, L’illuminazione risulta piuttosto piatta, ma il frame rate e ottimo e stabile non abbiamo riscontato cali evidenti.
Versioni disponibili: pc, Xbox One, PS4
Versione provata: Ps4, Xbox Series X
La recensione in breve
Al netto delle innovazioni, Watch Dogs Legion non riesce ad esprime il suo pieno potenziale. La possibilità di utilizzare chiunque nella città di Londra e la sua eccezionale realizzazione non riescono purtroppo a nascondere un gameplay estremamente ripetitivo, problemi con l'IA e tanti altri aspetti che sembrano essere stati tralasciati. E' indubbio però che l'originalità del concept del reclutamento infinito è qualcosa che andrebbe approfondito e premiato.
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Voto Game-Experience