LXT Esports è un’interessante realtà che nasce con scopi principalmente benefit e porta sul panorama Esport italiano due titoli: EA FC e Valorant. Non solo Esports, poiché LXT si occupa di mettere a disposizione del mercato contenuti formativi che promuovono la sensibilizzazione e l’informazione su tematiche attuali e fondamentali come il cyber bullismo, la ludopatia, la privacy, l’alimentazione scorretta e il match fixing.
Lo scorso anno Acer ha preso a cuore gli obiettivi di LXT ed ha quindi deciso di sponsorizzare anzitutto il team femminile di Valorant, seguendo il valore dell’azienda che crede nel sostegno delle donne nella tecnologia.
“Crediamo fermamente in questo progetto e nel ruolo fondamentale delle donne nel gaming e negli Esports in particolare su questa tematica riteniamo che le aziende debbano rivestire anche un ruolo sociale: attraverso le attività e campagne di comunicazione infatti possono dare il loro contributo e aiutare ad abbattere gli stereotipi, normalizzando la presenza e il valore aggiunto delle donne”.
Arianna Timeto, Marketing Manager di Acer Italy
Durande l’ultima edizione del Comicon di Bergamo si è tenuta la Finale del torneo VCT Game Changers Italy: Genesi, un torneo regionale di Valorant dedicato alle videogiocatrici, organizzato da King Esport e Riot Games Italia. A contendersi il titolo italiano sono state le LXT ESPORTS e le NOVO ESPORTS. Abbiamo quindi avuto occasione di intervistare la Team Leader di LXT Daniela Vrabie, nota come Effy, una ragazza col fuoco negli occhi e un’implacabile voglia di vincere e dominare.
Parlaci un po’ di te, chi è Effy?
Io sono Daniela, nickname Effy. Mi sono appassionata al mondo degli Esports quando ho conosciuto Valorant (è stato il mio primo FPS), anche se ho sempre seguito il settore. è infatti grazie a Valorant che ho avuto la possibilità di competere, grazie ai diversi circuiti dedicati agli Esports. Ho sempre giocato ai videogiochi, ma i single-player non mi hanno mai presa fino in fondo, perché mi manca proprio quel senso di competizione e adrenalina che solo il multiplayer può regalare.
Raccontaci anche del tuo team, come vi siete formate e qual è il contesto delle LXT?
Il progetto è stato creato due anni fa da LXT che ha voluto entrare nel mondo degli Esports ed hanno voluto creare un team tutto al femminile per parlare anche al nostro mondo e cercare di coinvolgere le ragazze. All’inizio il team era tutto italiano, ma successivamente abbiamo dovuto aprirci all’estero per mantenere un alto livello di prestazioni.
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Le donne negli Esports faticano parecchio ad emergere a causa di preconcetti e misoginia piuttosto dilagante, pensi che questa problematica andrà mai ad appianarsi? Hai qualche consiglio per tutte le ragazze che vorrebbero entrare in questo settore?
Credo che in futuro sia possibile. Con l’introduzione dei circuiti femminili le ragazze tendono a sentirsi più al sicuro e partecipano più volentieri, poiché quel lato misogino viene escluso e le donne vengono stimolate a partecipare. Il mio consiglio è semplice: non tutti ce la fanno. Non tutti riescono a fare degli Esports un lavoro e spesso bisogna capire che è una passione e resta tale. Io personalmente ne sono ossessionata e, anche da non giocatrice, sogno di rimanere in questo settore ed occuparmi anche di altro. Il segreto è crederci davvero.
Qual è la tua routine come professionista e da team leader? Quali dinamiche sono fondamentali per migliorarsi come giocatrice?
Avere una routine fissa e sana è fondamentale. Per sana intendo: non fatevi ossessionare, fatevi le vostre sessioni online ma occupatevi di voi stessi. È fondamentale svegliarsi sempre allo stesso orario, fare attività fisica per ossigenare il cervello e poi allenarsi al PC con una routine meccanica studiata ad hoc su AimLabs ed allenare il braccio, dopo di che è tempo di giocare ranked per 4/5 ore per poi riguardarsi tutti i video dei match per vedere dove si sbaglia e dove si può migliorare.
Quali sono i tuoi sogni per il futuro? C’è qualche professione particolare che vorresti intraprendere negli eSports?
Mi piacerebbe moltissimo diventare coach e magari in futuro diventare Team Manager per gestire un team, avendo vissuto io questo mondo direttamente, potrei avere un punto di vista diverso e fare da collante tra il management e il team stesso.
Di recente hai avuto l’occasione di parlare di Esports direttamente alla Camera dei Deputati, pensi che vedremo mai gli Esports finalmente riconosciuti come sport ufficiale in Italia?
Partendo dal presupposto che avere avuto l’occasione di parlare di Esports alla Camera dei Deputati è già un ottimo punto di partenza, sebbene non si tratti di una cosa che può accadere nell’immediato. La strada per fare diventare gli Esports uno sport riconosciuto è ancora lunga, ma ci sono tante persone che lavorano attivamente per renderlo una realtà, spero dunque che nei prossimi 10 anni possa succedere.
LXT Esport ha vinto il VCT Game Changers Italy senza troppe difficoltà, regalando una forte speranza ai fan in vista del torneo Europeo al quale parteciperanno dopo quest’ultima tappa italiana. Le ragazze di LXT sono professioniste dedicate e concentrate, mostrano una determinazione profonda e proiettata oltre i confini nazionali, nella speranza di essere da ispirazione per tantissime altre giocatrici. Poiché il gaming ad alti livelli, come ci insegnano proprio loro, non ha e non dovrebbe prevedere un genere, ma unire e coinvolgere i gamer in un unico contesto di competizione e sportività. Al momento ci troviamo lontani dall’obiettivo, ma siamo sicuri che sarà anche grazie a questi esempi positivi se riusciremo a creare un ambiente sano ed inclusivo per tutti.