Sembra che le proteste contro le nuove politiche introdotte da Unity siano servite a qualcosa: il reporter Jason Schreier sostiene che i dirigenti della compagnia si siano riuniti nella giornata di ieri per trovare un compromesso accettabile tra le parti. Tra le possibili soluzioni proposte ci sarebbe in particolare un limite del 4% alle tanto discusse commissioni da imporre agli sviluppatori.
Secondo la notizia, riportata su Bloomberg dallo stesso Schreier, la dirigenza di Unity vorrebbe limitare le commissioni applicate al 4% dei profitti totali, esclusivamente per i clienti che hanno guadagnato più di 1 milione di dollari; inoltre, le installazioni effettuate prima di raggiungere tale cifra non sarebbero conteggiate, e ciò eliminerebbe almeno in parte la retroattività di questo provvedimento.
SCOOP: In a company all-hands meeting this morning, game tech maker Unity addressed the pay-per-install debacle and floated several big changes to the controversial new policy, including a 4% cap on fees and customers self-reporting installations. https://t.co/pRxjO5uoPL
— Jason Schreier (@jasonschreier) September 18, 2023
Il presidente di Unity Create Marc Whitten ha dichiarato che non è stato ancora rilasciato un annuncio ufficiale sulle modifiche da apportare perché l’azienda sta ancora finendo di consultarsi con i suoi partner, e valutando le proposte caso per caso. Ha poi rivelato che il conteggio delle installazioni di ogni gioco sarà effettuato tramite le segnalazioni degli stessi sviluppatori, e non tramite un sistema di tracciamento automatico come molti sospettavano.
Resta ora da capire se queste modifiche al progetto inizialmente annunciato verranno effettivamente messe in atto, e se questo basterà per rassicurare gli sviluppatori. Alcuni sostengono però che la fiducia sia stata ormai violata in modo irreversibile, e che queste piccole modifiche non bastino a garantire che l’azienda non prenda più provvedimenti di questo tipo – o ben più controversi – in futuro.