Undead Darlings ~no cure for love~ è uno di quei progetti indipendenti non nato esattamente sotto la buona stella: cinque anni di sviluppo, intervallati da una parentesi fallimentare su Kickstarter. Se non fortunato, certo è ammirevole per la pura forza di volontà del team di sviluppo (Mr. Tired Media ) e la fiducia nella visione creativa. È difficile attenersi ostinatamente a un progetto quando sembra che l’universo stesso ti stia dicendo che non funzionerà, ed è ancora più difficile portare avanti lo sviluppo di un progetto che non sta generando l’entusiasmo che pensavi e speravi. Nonostante le varie disavventure Undead Darlings ~no cure for love~ è uscito e se volete sapere cosa ne pensiamo del gioco composto da elementi da visual novel mescolati in un dungeon crawler con combattimenti a turni e protagoniste un gruppo di ragazze zombie, di seguito la nostra recensione.
La solita apocalisse
L’incipit di Undead Darlings è la solita apocalisse derivata da un virus che trasforma tutti in zombie. Nulla di nuovo, insomma, ma questa volta c’è una piccola novità: l’unica possibilità che l’umanità ha di sopravvivere è un harem di ragazze non morte. Partendo dal principio, in Undead Darlings vestiremo i panni di Reginald “Reggie” Happenstahnce, un giovane che si risveglia da un coma indotto durato giorni per scoprire che il mondo intero è cambiato. La sua amica e vicina Pearl lo informa del virus, lo stesso che la ha infettata, ma in qualche modo, come alcuni cittadini, è in grado di mantenere la sua sensibilità e coscienza umana e comunicare come farebbero normalmente, anche se sembra uno zombi carnivoro. In questo tragico scenario, però, c’è una speranza, che il padre medico di Reggie gli ha lasciato una dose della cura, che deve essere replicata. Con ciò, la coppia parte per indagare sui misteri del virus e trovare la possibilità di replicare l’antidoto.
Dopo aver lasciato la casa di Reggie, ci ritroveremo ad esplorare luoghi tipici dei film di zombi o ai giochi survival horror (per esempio scuole vuote, ospedali fatiscenti), alla caccia di indizi. Man mano che andremo avanti nella storia, l’originale duo sarà ampliato da cinque ragazze mezze zombi, ognuna dotata di una caratterizzazione distinta attraverso sequenze di storie opzionali, e avranno una costante interazione con il protagonista influenzando più o meno sulle decisioni prese durante le sezioni di dialogo il rapporto tra Reggie e i suoi compagni. I vari contatti e le interazioni con i personaggi li abbiamo trovato piuttosto gradevoli, durante il gioco dato che impariamo di più sulla loro vita precedente e su come affrontano le loro deformazioni da zombi. Inoltre, ci sono scene aggiuntive che possono essere sbloccate durante l’esplorazione dei dungeon e si possono affrontare missioni secondarie che mostrano eventi diversi, ma queste sono più a tinte comiche. L’approfondimento dei personaggi, come abbiamo appena detto, è sicuramente gradevole, ma avrebbe aggiunto una nota ancora più positiva se fossero lasciate, determinate storie, meno sospese e più approfondite.
Combattimenti Zombie
I dungeon e le varie locatios li potremo, però, affrontare ed esplorare dal gruppo composto da un massimo di tre personaggi e man che andremo avanti con la storia ci ritroveremo ad esplorare vasti luoghi pieni di tesori, indizi e scenette che offriranno uno scorcio sulla vita dei personaggi. Ovviamente i nemici non mancheranno e li potremo trovare sia in posizioni fisse che in incontri casuali. Sfortunatamente, l’incapacità di cambiare i membri del gruppo al volo diventa un problema evidente dopo pochi dungeon, È decisamente scomodo dover lasciare una sezione di gioco solo per cambiare i membri del gruppo e attivare un filmato. Trovare un buon equilibrio tra capacità specifica del membro della mia squadra e livelli di difficoltà del dungeon è importante perché se ci troviamo di fronte un livello troppo basso per le minacce che incontrerai durante l’esplorazione, anche se è solo uno o due livelli, allora finire al ko in una frazione di secondo. Se, invece, ci troveremo a fronteggiare di livello troppo basso, i nemici non avranno modo di infliggerci danno, portando praticamente a zero il livello di sfida. Non sempre, però, la difficoltà sarà bilanciato, portando intere sezioni di gioco ad essere frustranti. Il combattimento si presenta con un sistema a turni con un layout statico. I membri del gruppo possono scegliere tra diversi attacchi, che costano la durata dell’arma o gli SP. Se la durata dell’arma viene ridotta a zero, l’arma del membro del gruppo si rompe, riducendo la loro efficacia senza possibilità di cambiare arma durante la battaglia. C’è un moltiplicatore del danno che aumenta quando i giocatori sono in grado di sfruttare le debolezze del nemico, ma viene ripristinato se un giocatore usa un attacco inefficace prima di attivare il moltiplicatore. I personaggi possono anche utilizzare attacchi combo se le tecniche dei componenti vengono selezionate durante lo stesso turno. Il gioco presenta una serie di modalità di difficoltà ma, anche nell’impostazione più semplice, i primi dungeon possono essere particolarmente impegnativi. Non ci sono negozi o valuta in Undead Darlings, tutte le armi e le medicine si ottengono tramite l’esplorazione e l’apertura degli scrigni. Gli oggetti vengono generati casualmente e gli scrigni ricompaiono quando il gruppo rientra nel livello, quindi i giocatori possono provare a fare scorta ripetendo le varie sezioni.
Grafica Zombie
La grafica è davvero scarna, ma stranamente affascinante e allude ai dungeon crawler delle precedenti generazioni di console. Le location stesse sono oscure e squallide ma presentano dettagli minori che elevano il senso dell’umorismo del gioco. La colonna sonora è eccellete e unisce diversi generi. I nemici sono ben disegnati con dettagli stravaganti, come uno che trasporta una lattina di Crystal Pepsi, sebbene la mancanza di dinamismo in battaglia diventi stridente, specialmente all’inizio dei dungeon quando le battaglie possono durare a lungo.
Versione testata: Nintendo Switch
Versioni disponibili: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC
La recensione in breve
Undead Darlings ~ no cure for love ~ cerca di unire tanti e interessanti elementi, senza però riuscirci pienamente. Il sistema di battaglia si mostra promettente ma è compromesso da problemi di bilanciamento, La storia e molto piacevole, ma viene lasciata un po’ troppo in sospeso. I fan dei romanzi visivi e delle commedie zombie-anime rimarranno piacevolmente colpiti, mentre gli appassionati di dungeon crawling più severi potrebbero trovarlo poco soddisfacente.
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Voto Game-Experience