Undawn è un gioco survival horror con contenuti RPG sviluppato per mobile e PC da Tencent in collaborazione con Lightspeed & Quantum Studios, già conosciuti nell’ambiente mobile per aver sviluppato PUBG Mobile. Si tratta di un titolo largamente annunciato, grazie alla collaborazione con Will Smith per Io Sono Leggenda, quindi atteso da moltissimi giocatori in tutto il mondo date le dinamiche che promettevano essere innovative e coinvolgenti.
In questi giorni abbiamo avuto modo di approfondirlo, ecco dunque la nostra recensione di Undawn.
Trama e struttura del gioco
E’ innegabile che la promozione di Undawn generasse delle aspettative del tutto simili alle premesse: non coinvolgi Will Smith e Io Sono Leggenda se non vuoi generare hype nei giocatori. Ai fatti però ci troviamo davanti ad un survival horror già visto, con qualche piccola novità inserita per cercare di rinfrescare un genere che ormai ha davvero poco di nuovo da raccontare al pubblico.
L’incipit è un classico: un’invasione zombie ha sconvolto il mondo, causando un numero incredibile di morti e spingendo ciò che resta dell’umanità a rintanarsi in insediamenti. I nostri protagonisti dovranno cercare di sopravvivere in questo post-apocalittico cercando anche di andare a fondo all’origine di questa epidemia Zombie. Non che Lightspeed Studios non ci abbia provato nel rendere coinvolgente la storia iniziale con tanto di memoriale ai caduti e diversi compagni di viaggio dalle personalità che non brillano esattamente per originalità.
Da sottolineare comunque la profondità dell’editor del personaggio, personalizzabile sotto tantissimi aspetti che in altri titoli mobile non è possibile raggiungere. Ciò nonostante i preset dei protagonisti disponibili seguono la classica linea orientale, con personaggi anche fin troppo belli e perfetti per potersi incastrare adeguatamente in questo mondo post apocalittico distrutto da un’epidemia Zombie.
Passata la canonica ora di personalizzazione del personaggio veniamo introdotti al mondo di gioco, con una intro comunque apprezzabile che riesce nell’intento di incuriosire ed andare più a fondo. Purtroppo dopo il movimentato inizio ci troveremo sommersi di quest piuttosto ripetitive e poco originali, nonostante l’idea brillante di inserire le necessità del protagonista – corpo, mente, igiene e metabolismo- riesca di tanto in tanto a dare un senso di novità e di alternativa ai soliti incarichi.
La struttura di gioco ci spinge infatti ad esplorare nuove ambientazioni e creare nuovi insediamenti per l’umanità, il tutto condito da orde di zombie affamate che dovremo eliminare per la riuscita della nostra missione. Avremo a disposizione diverse armi ed abiti che possono essere migliorati con le risorse che dovremo noi stessi reperire nell’arco del gioco. Anche le stesse casse di munizioni vanno fabbricate, il che spinge il giocatore ad utilizzare con intelligenza i materiali a disposizione in base alle necessità.
Questa “fame” di materiali sarà il vero epicentro della nostra avventura nel gioco. Ci troveremo infatti spesso costretti a completare qualsivoglia incarico per riuscire ad ottenere i materiali necessari per i potenziamenti di equipaggiamento, strumenti o abiti. L’idea alla base sarebbe anche accettabile, se non fosse che ciò porta ad una spirale infinita di missioni tutte simili tra loro, fino al momento in cui il paywall si fa opprimente, soprattutto nell’ottica del multiplayer dove la questione pay to win può diventare un muro insuperabile.
L’idea dell’ecosistema variabile attorno a noi si conferma come l’unico lato positivo di Undawn, soprattutto per quei giocatori che trovano interessante il lato gestionale di determinati videogiochi. E’ comunque divertente costruire gli insediamenti e mantenere sotto controllo le necessità del nostro protagonista, migliorandolo dove possibile. Se non fosse che le fetch quest la fanno da padrone, il tutto risulterebbe molto più coinvolgente.
Lato tecnico e realizzazione
Undawn si conferma comunque come un titolo molto ben realizzato, alcuni scorci del mondo di gioco si rivelano essere stupefacenti se si pensa al fatto che questo è a tutti gli effetti un gioco mobile. Il reparto grafico è decisamente sopra la media rispetto a tutti i suoi competitor, sebbene noi lo abbiamo provato su un Asus Rog Phone 6, quindi un device pensato proprio per il gaming mobile. Il gioco su questo smartphone gira alla perfezione, senza sbavature e mai sotto i 60fps che per un mondo di gioco così ampio non è un risultato di poco conto.
I dettagli del mondo di gioco lasciano trasparire l’enorme investimento di Tencent, poiché riescono a trasmettere il senso di desolazione e disperazione, ma anche di volontà di rinascita dell’umanità. Le rovine delle città le troveremo ricoperte di erbacce e rampicanti, i vicoli abbandonati polverosi e devastati e l’atmosfera generale di alcune location cupa e desolante, quanto invece gli avamposti cercano di riproporre una nuova quotidianità dove il nostro protagonista può rilassarsi facendosi un bagno, mangiando qualcosa o conversando con i diversi NPC.
La connessione coi server di gioco si è rivelata ottima, non siamo mai incappati in disconnessioni improvvise o ping altissimi, anche per quel che riguarda il multiplayer. E’ inoltre possibile comunicare con altri giocatori attraverso frasi prestabilite che sono utilizzabili anche con gli NPC in gioco. Nonostante la varietà delle risposte possibili, ciò non varierà il corso del gioco e questo comunque poteva essere un ulteriore aspetto da approfondire, soprattutto considerate le meccaniche introdotte che inseriscono gli elementi gestionali.
Anche il comparto audio vanta una realizzazione certosina. Se giocato con le cuffie Undawn ci consente di immergerci nel mondo di gioco, dove l’audio ambientale risulta rispecchiare la posizione del nostro personaggio e la colonna sonora merita sicuramente di essere ascoltata.
In conclusione
Insomma, niente di nuovo sul fronte survival horror! Dal lato della trama Undawn risulte essere un po’ lento e poco articolato, senza particolari sprazzi di innovazione. Anche il gameplay è poco movimentato ed ogni orda di zombie risulta facilmente sorpassabile con un po’ di dimestichezza con i controlli. Graficamente ed artisticamente ben pensato, Undawn potrebbe dare qualcosa di più al pubblico se si pensasse di snellire tutta la mole di incarichi praticamente obbligatori per proseguire nella storia. Altro punto a favore: l’HUD di gioco personalizzabile al 100% dal giocatore, in modo che tutti possano gestirselo come meglio credono in base alle necessità. Il messaggio per Tencent è: “Less is more”, soprattutto per un titolo mobile.
La recensione in breve
Undawn è un titolo decisamente articolato, con diverse dinamiche alle quali il giocatore deve necessariamente badare. Dunque, non del tutto un survival horror, ma nemmeno un RPG e neanche un gestionale. E' un tentativo di unire questi mondi, in maniera forse un po' troppo lenta e ripetitiva. I lati positivi sono sicuramente il lato grafico, artistico ed audio, ma le quest non brillano mai per innovazione, così come il comparto multiplayer.
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Voto Game-eXperience