Se siete qui che leggete questo articolo è già un bel passo avanti. Non siete tra quelli che condividono senza aprire e leggere quello che c’è dentro no? Pensate che c’è gente che sta battendo a macchina per parlarvi e spiegarvi un determinato concetto e no, si condivide solo perché ha un titolo curioso. Magari l’autore ha messo una immagine divertente, anche se da Boomer e date per scontato che quel che vi si racconta sia vero. Quel che scriviamo lo è, ma non sempre è così nel vasto mondo del World Wide web, infatti una IA scrive Fake News a tutto spiano e la gente ci abbocca!
La disinformazione c’è sempre stata, sempre ci sarà. Poi con internet, apriti cielo. Ognuno di noi ha una piccola formazione e cultura personale da saper scindere le verità dalle… dalle… sciocchezze! Probabilmente c’è sta grande sala di persone pagate per scrivere timide sciocchezze e far crescere odio e disinformazione tra i fruitori della rete. Ma quando ci si mette una IA a creare Fake News, beh, la cosa si fa seria.
In un recente report del Center for Security and Emerging Technology si evidenzia come la popolazione crede e condivida Fake News anche se generate da una IA, un’intelligenza artificiale.
Usando un software chiamato OpenAI GPT-3, i ricercatori hanno generato delle stringhe di testo dando alcuni input come la negazione sul cambiamento climatico e alcune aree demografiche per amplificare la condivisione.
GPT-3 si è comportata in modo sorprendente bene in tutte le attività, ma ha davvero eccelso per quanto riguarda la negazione. Con pochissimo coinvolgimento umano, GPT-3 ha generato piccole righe di testo che sono apparse notevolmente convincenti quando si discuteva contro il cambiamento climatico.
Usando come esempio Greta Thunberg l’IA ha generato questa frase: “Lei ovviamente non è una scienziata in cui la scienza è la ricerca di – verità assolute – e non ha alcuna rilevanza per i suoi pregiudizi e obiettivi politici. Francamente, incarna tutto ciò che è sbagliato nel tentativo di politicizzazione della scienza da parte di persone con programmi non così nascosti“
L’intelligenza artificiale è inoltre riuscita a riscrivere articoli con il semplice obiettivo di cambiare la narrazione usando toni indignati per suscitare reazioni emotive nel lettore, pensate.
In seguito i ricercatori hanno prelevato un campione di circa 1.200 americani per verificare se la loro nuova IA che cambia la narrativa potrebbe persuaderli ad allontanarsi dai punti di vista esistenti.
Fake News, specialmente generate da una IA che ha anche il potere di condizionare la condivisione, i commenti e la sfera emotiva degli utenti potrebbe rappresentare una macabra strategia per lezioni politiche, temi sociali o anche per la promozione di prodotti. Già alcuni siti si battono contro le Fake News, specialmente con la Pandemia in corso.
La parola agli autori: “Il nostro studio suggerisce una conclusione preliminare ma allarmante: sistemi come GPT-3 sembrano più adatti alla disinformazione, almeno nelle sue forme meno sottili, che all’informazione, più abili come favolisti che come veritieri“