Nelle scorse settimane l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha ufficialmente inserito la dipendenza da videogiochi (anche chiamata Gaming Disorder) tra le patologie mentali.
Proprio in tal senso vi segnaliamo una triste storia riguardante un ragazzo di 14 anni, di Crema, alle prese con una situazione familiare decisamente complicata.
Questo adolescente infatti, probabilmente per fuggire dalla difficile vita che si è trovato a fronteggiare dato il divorzio dei genitori, una madre con problemi di droga e di conseguenza giudiziari, una sorella scappata di casa e poi affidata in una comunità di recupero, si è chiuso in se stesso passando giorno e notte a giocare alla PlayStation, senza uscire di casa, frequentare la scuola ed uscire con gli amici.
Visto il difficile quadro generale della situazione quindi, il Tribunale di Minori di Brescia ha ordinato l’allontanamento del ragazzo dalla famiglia per dipendenza da videogiochi
Questa storia però parte da due anni fa quando la mamma, abbandonata da tempo dal marito con i due figli, ha chiesto aiuto ai servizi sociali cittadini per meglio gestire il figlio.
Il ragazzo è stato seguito nel reparto di neuropsichiatria infantile ma poi è tornato a giocare costantemente alla PlayStation, con la mamma che a quel punto ha avvertito i servizi sociali che hanno accusato la donna di negligenza, con il ragazzo spedito in una comunità.
Il procuratore capo del Tribunale dei Minori di Brescia, Emma Avezzù, ha commentato così questa scelta:
«Prima di emettere il provvedimento sono state percorse tutte le strade, senza ottenere alcunchè di positivo. Di lì la decisione. Il ragazzo sarà tolto alla famiglia, che però potrà regolarmente visitarlo. Se il percorso indicato sarà eseguito con regolarità, il giovane potrà far rientro a casa».