L’insider e giornalista del mondo dei giochi Jeff Grubb ha rivelato attraverso il proprio profilo Twitter che Ubisoft ha provato a farsi acquisire (oppure ad effettuare una fusione) con “altre società simili“, ma che alla fine è stata soltanto “derisa” per queste proposte.
È importante specificare immediatamente che il buon Grubb non ha assolutamente rivelato l’identità di queste società che avrebbero parlato con il publisher francese per acquisirla, ma è lecito immaginarsi che possa essersi trattato di Microsoft, Sony, Nintendo, Tencent e gli altri grossi publisher appartenenti al mondo dei videogiochi.
Inoltre è altresì importante specificare che questa notizia è giunta in rete dopo che Ubisoft ha cancellato tre giochi senza preavviso, il tutto rinviando per l’ennesima volta Skull and Bones (si tratta addirittura del sesto rinvio dall’annuncio avvenuto nel 2013).
Nel mese di febbraio 2022, il CEO del publisher francese, Yves Guillemot, ha dichiarato che l’editore avrebbe preso in considerazione offerte per una possibile acquisizione. Ma alla fine sembra che queste offerte, compreso l’interesse di diverse società di capitale, fossero state respinte dai dirigenti perché ritenute troppo basse.
Inoltre secondo Jeff Grubb oggi è ancora più improbabile che Ubisoft venga acquisita, dato che l’azienda è contraddistinta da dimensioni un po’ troppo importanti, contando ben 40 studi e filiali sparse in tutto il mondo. Il tutto inoltre con un bilancio in difficoltà, viste le vendite piuttosto deludenti degli ultimi videogiochi pubblicati sul mercato.
Proprio per questo motivo il publisher prevede di tagliare i costi di circa $ 200 milioni, sperando in un ripresa grazie ai prossimi giochi quali Assassin’s Creed Mirage, Avatar: Frontiers of Pandora e The Division Heartland.
Eccovi le dichiarazioni di Jeff Grubb:
“Sicuramente Ubisoft ha già fatto il giro proponendo acquisizioni e fusioni con altre società simili, e la cosa è stata per lo più derisa. È semplicemente troppo ingombrante. La sua forza era la struttura di sviluppo distribuita, mentre ora è un albatros.”
I hope it tries to ride it out because I think it might hold onto more people than if it tried to "slim down" for an M&A. Either way, though, it seems grim. Making games is a rough business.
— Grubb (@JeffGrubb) January 11, 2023