Il management di Ubisoft ha annunciato un nuovo piano aziendale per compensare le “grandi sfide” che deve affrontare nell’attuale economia, prendendo in considerazione persino l’idea di vendere oppure affidare a terzi alcuni franchise in proprio possesso, così da compensare ai risultati finanziari decisamente deludenti rispetto alle previsioni.
L’inflazione e la recessione stanno colpendo con forza l’industria dei videogiochi in questi mesi, con i consumatori che stanno spendendo meno soldi in hardware e contenuti di gioco per concentrare gli investimenti in spese ritenute più importanti. Inoltre Nintendo, Sony, SEGA, Capcom e altri editori esteri come la stessa Ubisoft devono anche fare i conti con tassi di cambio sfavorevoli, che riducono i guadagni complessivi.
Vista questa situazione non propriamente favorevole per i vari publisher appartenenti al mondo dei videogame, l’azienda francese ha rivelato agli investitori che sta adottando alcune misure per adattarsi alla nuova situazione di mercato, con l’obiettivo di salvaguardarsi da eventuali future tendenze negative mettendo in sicurezza le casse societarie.
Il CEO di Ubisoft, Yves Guillemot, ha rivelato un nuovo piano aziendale incentrato su mega-franchise e live service per aumentare i ricavi ricorrenti, riducendo i rischi d’investimento e realizzando più IP affermate e popolari come Assassin’s Creed, Rainbow Six e The Division. Il tutto inoltre ristrutturando la forza lavoro attraverso dei licenziamenti, la cancellazione di giochi e la vendita a terzi franchise e team di sviluppo.
L’ultima parte è piuttosto interessante, visto che anche altre società di videogiochi di alto profilo hanno venduto o ceduto in passato delle risorse nel tentativo di ridurre i rischi. Square Enix, ad esempio, ha venduto tre dei suoi studi di sviluppo di giochi – Crystal Dynamics, Eidos Montreal e uno studio mobile – a Embracer Group per $ 300 milioni. L’accordo prevedeva la vendita anche di grandi franchise del mondo dei videogiochi come Tomb Raider e Deus Ex facevano parte dell’accordo.
Ubisoft potrebbe di conseguenza fare lo stesso e vendere alcuni dei suoi franchise e team di sviluppo ad altre aziende, ma attualmente pare più provabile la concessione temporanea a terzi di franchise inutilizzati, prendendo ovviamente una percentuale sulle vendite.
Nel report della conferenza, il management di Ubisoft ha precisato di voler ridurre i propri costi non variabili di oltre 200 milioni di euro in vari modi. Questi includono la ristrutturazione dei team e la “cessione di alcuni asset non fondamentali“. Vista questa dichiarazione è di conseguenza escludere la vendita di IP molto importanti come Assassin’s Creed e Far Cry.