Dopo l’arresto di diversi dirigenti Ubisoft per molestie avvenuto nel 2020, l’azienda si sta mobilitando per creare un ambiente di lavoro più sicuro. A tal proposito nel corso di un’intervista, Anika Grant – Capo delle Risorse Umane, ha avuto modo di parlare dei cambiamenti effettuati fin dal momento in cui è entrata nel team, sopratutto per far fronte alle gravi accuse.
Le risorse umane erano parte del problema, di conseguenza abbiamo perso fiducia nei nostri team, sia nel gruppo che nel singolo individuo. La mia priorità era proprio comprendere come avere nuovamente fede l’un l’altro.
Saper ascoltare è l’ingrediente alla base della fiducia e del rispetto. Per sentirsi rispettate, le persone necessitano di essere ascoltate.
Il mio compito non è solo quello di raggiungere ottimi risultati, punto anche a migliorare l’esperienza lavorativa in Ubisoft.
Fra i cambiamenti più importanti avvenuti all’intero dell’azienda troviamo un sistema per le segnalazioni completamente rinnovato, proprio per rendere più semplice il processo. La stessa Grant, nel corso della chiacchierata con GameIndustry, ha spiegato di aver impiegato diverso tempo solo per chiarire i canali e gli strumenti disponibili per lo staff.
Non manca un codice di comportamento tutto nuovo per fare luce sugli atteggiamenti non ritenuti accettabili in azienda e ora è obbligatoria una formazione per combattere la discriminazione e le molestie sul posto di lavoro. La “formazione” non è stata seguita soltanto dalle nuova risorse, bensì tutti i dipendenti avranno modo di rinfrescarsi la memoria ogni anno.
A distanza di tre anni dalle accuse per molestie sul posto di lavoro, la vicenda prosegue: mente Anika Grant tenta di ricostruire una fiducia importante nell’azienda e ricucire i rapporti interni, a inizio ottobre cinque ex dipendenti Ubisoft sono stati interrogati per maggiori chiarimenti.