Il 19 gennaio è entrato in vigore il ban contro TikTok e altre app sviluppate o pubblicate dalla compagnia cinese ByteDance, tra cui Marvel Snap, un popolare gioco di carte digitale.
Questa misura, sancita dalla legge “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Apps Act”, riflette i timori del governo statunitense su possibili attività di spionaggio da parte di potenze straniere. ByteDance non ha rispettato l’obbligo di vendere TikTok entro il termine fissato, portando alla rimozione delle sue app dall’App Store e dal Google Play.
Come riportato da Forbes, gli utenti di TikTok hanno trovato un messaggio che spiega l’inaccessibilità dell’app: “Negli Stati Uniti è stata promulgata una legge che vieta TikTok. Stiamo lavorando per ripristinare il servizio.” Simile è la notifica mostrata da Marvel Snap, sorprendendo molti, poiché il gioco è associato al team californiano Second Dinner e non chiaramente collegato a ByteDance. Tuttavia, ByteDance è rimasta coinvolta come publisher del gioco nonostante dichiarazioni passate che indicavano una separazione.
La situazione diventa ancora più intricata considerando gli investimenti dei giocatori su Marvel Snap. Molti utenti avevano infatti speso notevoli somme per acquistare carte e pacchetti digitali, tutti acquisti questi che ora sembrano letteralmente svaniti nel nulla. Ad ogni modo è importante precisare che è possibile che il neo-presidente Donald Trump estenda un periodo di trattativa di 90 giorni, durante il quale ByteDance potrebbe lavorare a un accordo per riportare online TikTok e altre app.
Il caso non riguarda solo TikTok e Marvel Snap: altri giochi pubblicati sotto il controllo di ByteDance, come Warhammer 40,000: Lost Crusade, sono stati chiusi. Questo evidenzia come la legge abbia colpito una vasta gamma di prodotti legati all’azienda cinese. Con oltre 170 milioni di utenti registrati su TikTok solo negli Stati Uniti, l’impatto del ban è significativo, sia sul piano sociale che economico.
Ora l’attenzione è rivolta a Trump, che, nonostante fosse stato un sostenitore del divieto durante il suo mandato precedente, potrebbe lavorare per un compromesso che favorisca un ritorno delle app sul mercato statunitense.