Dopo anni immersi tra neon, cyberimpianti e la distopia tecnologica di Cyberpunk 2077, CD Projekt RED ammette quanto sia stato complicato per il team fare ritorno all’universo fantasy di The Witcher 4 con il nuovo capitolo in sviluppo. Un passaggio tutt’altro che immediato, come spiegato dai direttori creativi dello studio, che hanno sottolineato le profonde differenze tra i due mondi in termini di atmosfera, tono narrativo e stile visivo.
Pawel Mielniczuk, oggi art director della misteriosa nuova IP Project Hadar, ha rivelato quanto fosse stato inizialmente difficile abbandonare le armature medievali per abbracciare i neon e viceversa: “Dopo anni nell’universo fantasy, passare al cyberpunk è stato complicato… ma tornare indietro lo è stato ancora di più.” Sebastian Kalemba, game director di The Witcher 4, ha parlato di una vera e propria “recalibrazione mentale” necessaria per riavvicinarsi all’immaginario della saga, dai personaggi alla mitologia, fino ai dialoghi e alle meccaniche.
Il processo ha richiesto tempo e una certa reinvenzione interna, ma secondo Kalemba il team è ora pienamente immerso nella nuova avventura. La lunga esperienza su Cyberpunk 2077 ha permesso allo studio di crescere, affrontando sfide tecniche e creative che oggi si riflettono in una maggiore maturità. Questo ha reso possibile lavorare simultaneamente su due universi molto diversi, con una struttura produttiva più solida e versatile.
Nonostante The Witcher 4 sia ancora in fase di sviluppo e privo di una data di uscita ufficiale, l’hype è già alto viste le recenti dichiarazioni del team di sviluppo polacco. CD Projekt RED, consapevole di questo, vuole assicurarsi che il ritorno nel Continente sia all’altezza della leggenda di Geralt.