Sazi di Dead by Daylight? Vorreste un titolo maggiormente focalizzato sulla sanguinaria famiglia Sawyer e sul leatherface? Sumo Digital ha realizzato qualcosa che fa per voi. Un titolo multiplayer online dove sarete voi a impersonare le vittime in fuga da alcune delle celebri location della pellicola datata 1975, o meglio ancora gli stessi assassini che tormentarono quei poveri ragazzi Texani. Scoprite assieme a noi come se la cava il nuovo survival horror dai creatori di Crackdown 3 in questa recensione di The Texas Chain Saw Massacre.
Il ritorno di un incubo
Era il 1975. Un regista indipendente che risponde al nome di Tobe Hooper sconvolse il mondo intero con un film horror a basso budget destinato a entrare nella storia del cinema. The Texas Chain Saw Massacre, conosciuto da noi come Non aprite quella porta, fu un vero successo che regalò all’immaginario collettivo uno fra i più iconici villain dell’horror moderno: Leatherface. Un film la cui trama, un gruppo di ragazzi del Texas che finiscono preda di una famiglia di cannibali, è stata ripresa anche da parecchie opere del genere cinematografiche e non, come ad esempio il settimo capitolo della saga di Resident Evil datato 2017.
Un vero cult dell’horror, The Texas Chain Saw Massacre, che ha ricevuto alcune trasposizione videoludiche a partire dal 1983 con l’omonimo titolo per Atari 2600, o il più recente Dead by Daylight, il survival horror online di Behaviour Interactive il cui universo è in continua espansione e che vede la partecipazione all’interno del proprio roster proprio dell’inquietante criminale la cui maschera è composta dalla pelle delle proprie vittime.
L’ultimo di questa lista è proprio il The Texas Chainsaw Massacre di cui si tratterà in questa recensione. Il titolo di Sumo Digital si rifà anch’esso agli stilemi del gioco online, ma a differenza di Dead by Daylight trae unicamente ispirazione dalla pellicola di Tobe Hooper, ricalcandone atmosfere e ambientazioni in maniera decisamente fedele.
Corri scappa c’è il Leatherface
In The Texas Chain Saw Massacre un gruppo di malcapitati dovrà opporsi alla sanguinaria famiglia Sawyer. Le due fazioni al quale sarà possibile unirsi prima di ogni partita altri non sono che gli stessi protagonisti e antagonisti conosciuti nel film del 1975, qui riprodotti con una somiglianza davvero impressionante, più altri inediti realizzati appositamente per questo gioco. Il matchmaking quindi vedrà la squadra dei killer, composta da tre giocatori, dare la caccia a quella delle vittime, in questo caso di quattro partecipanti.
Le vittime partiranno dall’area più interna e più angusta della mappa scelta, prima su tutte quella che ricostruisce la casa dei Sawyer. Una volta liberati dalle catene, le vittime dovranno cooperare per superare silenziosamente gli ostacoli e gli enigmi in modo da non essere individuati dai killer. Viceversa, i giocatori che interpretano i nemici dovranno aggirarsi per le aree della casa (anche in questo caso molto simile a quanto visto nella pellicola Tobe Hooper seppur estesa alle esigenze di un videogame) per uccidere i fuggitivi.
Il cast delle vittime vede fra le sue fila Ana Flores, Connie Taylor, Julie Crawford e le new entry Leland McKinney e Sonny Williams, mentre fra i killer sarà possibile giocare nei panni di Faccia di Cuoio aka Leatherface, il Cuoco, l’Autostoppista oltre che a Johnny e Sissy, realizzati ad hoc per questo gioco. Esiste anche un’ulteriore killer ben noto ai fan del film: stiamo parlando del nonno, l’anziano della famiglia assetato di sangue qui presente come NPC in aiuto alla squadra degli assassini.
Le regole di un massacro
Nonostante si giochi a squadre, The Texas Chain Saw Massacre predilige un approccio individuale, soprattutto se si sceglie di stare dalla parte delle vittime. I membri di questa squadra infatti tenderanno a sparpagliarsi nel giro di poco tempo, una strategia efficace anche per depistare gli assassini e non dare loro punti di riferimento. Di contro, sarà veramente complicato per i neofiti farsi strada nelle (poche a dir la verità) mappe presenti poiché difficili da memorizzare, e forse questa è una caratteristica fortemente voluta dagli sviluppatori di The Texas Chainsaw Massacre.
Il titolo di Sumo Digital punta molto al senso di spaesamento e di ansia. Le vittime dovranno ad esempio munirsi di strumenti utili a scassinare porte oppure per difendersi dall’attacco di un killer, il tutto cercando di fare il meno possibile rumore per non attirare attenzioni indesiderate. La partita finirà solamente quando le vittime fuggiranno illesi oppure qualora dovessero cadere preda della famiglia Sawyer, il cui compito è invece quello di rendere difficile la vita alla squadra dei fuggitivi.
Ciascun personaggio del team dei killer possiede caratteristiche uniche ed è certamente meglio caratterizzato rispetto alle controparti “buone”: ad esempio Leatherface è lento e goffo ma la sua motosega lascia poche possibilità di scampo. L’Autostoppista è il più scaltro e agile della famiglia e la sua mansione principale è quella di sparpagliare quante più trappole possibili. Nutrendo il nonno con il sangue questo potrà aiutare i killer notificando il passaggio di una vittima nei suoi pressi.
Tutte le meccaniche sono spiegate attraverso alcuni video tutorial mostrati prima di ciascuna partita che però, francamente, ci sono sembrati un po’ poco intuitivi e inutilmente lunghi. L’assenza di una mappa, la costante sensazione di tensione e agitazione e la difficoltà generale soprattutto se si gioca come vittima sono invece tutti elementi essenziali per un titolo che porta il nome di The Texas Chain Saw Massacre, nonostante impratichirsi richieda parecchio tempo e possa risultare a tratti frustrante.
Dietro alla maschera
Dal punto di vista tecnico The Texas Chain Saw Massacre ci ha stupiti per la cura maniacale dei dettagli, sia per quanto riguarda la grafica ma anche e soprattutto per il sonoro. Per ricreare alla perfezione la stessa atmosfera del film originale, il team di Sumo Digital si è affidata all’utilizzo di un Apprehension Engine. Questo strumento/macchinario dall’aspetto decisamente sinistro utilizzato anche nel cinema è composto da una serie di parti metalliche suonabili sia a mani nude che attraverso l’utilizzo di un archetto, grazie al quale sono stati ricreati effetti sonori tipici del genere.
Purtroppo a livello di contenuti The Texas Chain Saw Massacre si presenta ancora fin troppo acerbo, con tre uniche mappe all’appello, decisamente poche per offrire un certo tipo di varietà alle partite. Discorso simile per quanto riguarda il cast dei personaggi giocabili, anche se qui la scelta di non includere troppi personaggi inediti potrebbe essere voluta per non discostarsi troppo dalla pellicola di Tobe Hooper.
Non ci è dato a sapere quando e come il gioco potrà essere ulteriormente espanso, magari con contenuti tratti dai sequel e dagli spinoff del franchise. Se però siete anche semplicemente curiosi di capire se un titolo come The Texas Chain Saw Massacre possa fare per voi, sappiate che il gioco è già disponibile sul catalogo di Game Pass senza alcun ulteriore esborso.
La recensione in breve
The Texas Chain Saw Massacre è un survival horror che farà la gioia di tutti i fan del celebre cult datato 1975 di Tobe Hooper. Non una semplice imitazione di Dead by Daylight ma un titolo solido sotto molti punti di vista in grado di ricreare alla perfezione le atmosfere del film. A deludere sono i pochi contenuti e le poche mappe al momento disponibili, oltre che a una gestione del tutorial davvero superficiale e poco congeniale all'apprendimento delle meccaniche di gioco. Grazie alla presenza del gioco Game Pass però i possessori di Xbox Series X|S potranno sorvolare anche su questi nei.
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Voto Game-Experience