Il co-fondatore di Ready at Dawn, Andrea Pessino, ha rivelato che Sony ha rifiutato il sequel di The Order: 1886 a causa delle recensioni poco entusiaste del primo capitolo. Nonostante il gioco fosse tecnicamente all’avanguardia e ambientato in una Londra vittoriana infestata da licantropi, le critiche sul gameplay limitato e la scarsa libertà d’azione hanno penalizzato il titolo.
Lo sviluppatore ha infatti rivelato nel corso di una nuova intervista (riportata da IGN) che Ready at Dawn aveva proposto un seguito incredibile, aggiungendo per che la dirigenza del colosso giapponese ha preferito non investire ulteriormente nel franchise.
Andrea Pessino ha aggiunto che lo sviluppo del primo The Order: 1886 è stato problematico, con scadenze strette e pressioni da parte di Sony per mantenere uno standard grafico elevato. Il co-fondatore dello studio ha raccontato che il team ha dovuto tagliare molte feature per rispettare i tempi, rilasciando il gioco in uno stato che non rispecchiava appieno la loro visione originale.
Nonostante questo, il team di sviluppo era pronto a fare sacrifici pur di realizzare un sequel, anche accettando un budget ridotto e condizioni sfavorevoli. Tuttavia, non avendo i diritti sulla proprietà intellettuale, non aveva alcuna leva contrattuale.
L’assenza di un seguito lascia The Order: 1886 in sospeso, con una storia interrotta su un evidente cliffhanger. Ora, con la chiusura di Ready at Dawn da parte di Meta nel 2024, le speranze di un ritorno della serie sono praticamente svanite. Per i fan, resta il rammarico di un franchise che aveva del potenziale, ma che non ha mai avuto la possibilità di evolversi.