The Last of Us non è mai stato solo un gioco post-apocalittico, visto che si è imposto sin da subito come una riflessione brutale sull’amore, sul sacrificio e su ciò che siamo disposti a fare per chi amiamo. Dodici anni dopo il lancio del primo capitolo, una delle domande più dibattute della storia dei videogiochi ha finalmente ricevuto una risposta ufficiale (ovviamente saranno presenti degli spoiler importanti sulla trama dei giochi). Neil Druckmann, co-creatore del titolo, ha confermato ciò che molti sospettavano: Joel, nel salvare Ellie, ha effettivamente fermato la creazione di una cura per l’umanità. Ma questo toglie valore alla sua scelta? Oppure rende il tutto ancora più tragico e umano?
Durante un’intervista al podcast Sacred Symbols (grazie ad IGN), Druckmann ha chiarito che sì, le Luci erano effettivamente in grado di creare una cura partendo dall’immunità di Ellie. Il gioco e la serie TV avevano volutamente lasciato questa possibilità nel vago, generando per anni un intenso dibattito tra i fan. Tuttavia, questa conferma sposta drasticamente l’interpretazione del finale del primo capitolo: Joel non ha soltanto salvato una ragazzina, ha inconsapevolmente condannato milioni di persone. Eppure, lo ha fatto per amore, trattando Ellie come la figlia che aveva perso.
Questa rivelazione ha diviso la community. Alcuni accettano il chiarimento come un tassello essenziale della storia, mentre altri avrebbero preferito rimanere nel dubbio, trovando più interessante l’ambiguità morale che aveva caratterizzato la narrazione. Alcuni fan hanno persino criticato Druckmann, accusandolo di “spogliare la storia della sua nuance”, applicando il concetto di death of the author (morte dell’autore), per cui l’opera dovrebbe parlare da sé, indipendentemente dalle intenzioni di chi l’ha scritta.
La stessa HBO, nella sua serie TV, ha mantenuto questa ambiguità fino ad ora, ma il dibattito si riaccende anche grazie al fatto che lo show si avvia verso la conclusione, con solo una o due stagioni rimanenti per raccontare gli eventi di The Last of Us Parte 2. In parallelo, Druckmann ha ribadito che The Last of Us Parte 3 si farà solo se ci sarà un’idea abbastanza forte da giustificare un ritorno in quell’universo narrativo. Per il momento, è concentrato su un nuovo gioco sci-fi, Intergalactic: The Heretic Prophet.
Il peso morale delle azioni di Joel rimane comunque una delle colonne portanti dell’intera opera. Druckmann stesso ha dichiarato che, se fosse stato nei panni di Joel, spera che avrebbe avuto la forza di fare la stessa scelta. Craig Mazin, co-showrunner della serie, ha aggiunto che anche lui probabilmente avrebbe salvato Ellie, ma vorrebbe pensare che non lo avrebbe fatto.
Neil debunks the cure viability debate once & for all
byu/ValkyrionReddit inthelastofus