Il capitolo conclusivo della seconda stagione della serie TV di The Last of Us, prodotta da HBO e basata sul celebre videogioco Naughty Dog, si è chiuso con numeri sorprendentemente inferiori rispetto al finale della prima stagione. Solo 3,7 milioni di spettatori hanno seguito l’episodio finale negli Stati Uniti attraverso le varie piattaforme, meno della metà degli 8,2 milioni che avevano assistito alla chiusura della prima stagione. Sebbene Warner Bros. abbia sottolineato che tali numeri sono destinati a crescere – in parte a causa del weekend festivo del Memorial Day – resta evidente un calo di interesse rispetto al boom iniziale.
Un aspetto interessante però emerge sul fronte della media spettatori: la seconda stagione, seppur più breve, ha raggiunto una media globale di quasi 37 milioni di spettatori per episodio, superando la prima stagione che si era fermata a 32 milioni a 90 giorni dalla messa in onda. Un segnale che, almeno su scala mondiale, la serie continua a essere seguita con attenzione.
Nonostante questi risultati deludenti, il futuro della serie sembra comunque garantito. Il co-creatore Craig Mazin ha affermato che la narrazione non potrà concludersi con la terza stagione: un’eventuale quarta sarà necessaria per completare l’arco narrativo dei giochi. Questo apre la porta a nuove possibilità, ma richiederà anche di riconquistare quella parte di pubblico che sembra aver perso entusiasmo.
In sintesi, The Last of Us rimane un colosso televisivo dal respiro globale, ma il calo di spettatori nel finale della seconda stagione è un campanello d’allarme che HBO dovrà tenere in considerazione per il proseguo della serie.
The Last of Us's Season 2 finale saw 3.7 million cross-platform viewers, declining from 5.3 million viewers of the premiere. Warner Bros. expects the audience to grow “significantly” due to low viewing levels over the Memorial Day holiday weekend. https://t.co/2jePvLnkgA pic.twitter.com/XdQzu4wnhO
— IGN (@IGN) May 27, 2025