Neil Druckmann, leader di Naughty Dog e già co-showrunner della serie HBO The Last of Us, ha condiviso nuovi indizi sul futuro dello studio di PlayStation, parlando di The Last of Us 3 ed Uncharted 5. Dopo aver portato la serie TV a un successo mondiale, culminato con nomination agli Emmy e un forte impatto sulle vendite dei giochi originali, Druckmann ha deciso di lasciare il timone della produzione televisiva per tornare a occuparsi a pieno regime dello sviluppo videoludico.
Il progetto attuale è Intergalactic: The Heretic Prophet, in lavorazione dal 2020 e annunciato ai Game Awards. Si tratta di un titolo sci-fi ambientato 2000 anni nel futuro, caratterizzato da un’ambientazione inedita e da un cast guidato da Tati Gabrielle, affiancata da attori come Troy Baker. Druckmann lo definisce il gioco più vasto, costoso e innovativo mai creato dallo studio, con un gameplay che evolverà le sperimentazioni viste in Uncharted e The Last of Us.
Come leggiamo su Variety, Naughty Dog punta a fare di Intergalactic un’opera ambiziosa, capace di aprire la strada a possibili adattamenti multimediali, anche se la priorità resta consegnare prima di tutto un grande videogioco. Sul futuro delle saghe storiche, Druckmann non ha escluso nulla: dopo The Last of Us Part II, lo studio valutò a lungo se sviluppare subito un terzo capitolo, così come prese in considerazione un ritorno ad Uncharted o perfino a Jak and Daxter. Alla fine prevalse la voglia di creare qualcosa di nuovo. Per questo, una volta terminato Intergalactic, la decisione sarà presa in base alla condizione del team e alla passione che muoverà i creativi, senza logiche di mercato imposte dall’alto.
In sintesi, The Last of Us 3 e Uncharted 5 restano opzioni reali, ma non ancora decise. Naughty Dog preferisce seguire la propria ispirazione piuttosto che produrre sequel per obbligo: una filosofia che ha portato lo studio ai vertici dell’industria e che continuerà a guidarne i prossimi passi.