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Home»Notizie»The Last of Us Part II: L’enormità del lavoro svolto

The Last of Us Part II: L’enormità del lavoro svolto

Il lavoro dietro l'acclamatissimo The Last of Us 2 è stato davvero enorme. La realizzazione del gioco ha richiesto l'impegno d'una forza lavoro enorme, che
Giovanni CarrieriBy Giovanni Carrieri27 Luglio 2020
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The Last of Us 2
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Il lavoro dietro l’acclamatissimo The Last of Us Part II è stato davvero enorme. La realizzazione del gioco ha richiesto l’impegno d’una forza lavoro enorme, che si è estesa ben oltre il solo team di Naughty Dog, che si è dedicata però alla parte principale dello sviluppo.

In totale i lavori hanno coinvolto oltre 2.000 sviluppatori, praticamente un esercito, e ben 13 studi esterni in outsourcing. Questi numeri hanno fatto capolino in rete tramite il forum di ResetEra, a partire dai dati pubblicati su MobyGames, portale che sfrutta le informazioni pubbliche per ricostruire dati sui prodotti videoludici.

I numeri esatti parlano di 2.332 persone coinvolte, di cui 2169 sviluppatori e 163 persone nominate nei crediti con ringraziamenti speciali. Tutti impiegati nella realizzazione d’una sola opera: The Last of Us Part II. Naughty Dog ha assegnato parte del lavoro in outsourcing a 13 team esterni. Il loro lavoro si è probabilmente incentrato nella modellazione degli ambienti 3D interni ed esterni, nonché ad altri aspetti tecnici. Il tutto sotto l’attenta supervisione di mister Neil Druckmann e altri esperti del team di Sony.

Questo rende un’idea dell’immensità delle risorse necessarie allo sviluppo d’un gioco come The Last of Us Part II. Una forza lavoro e un budget sicuramente vertiginosi. Dati che prendono ancor più peso se si ripensa alle polemiche sorte attorno alla questione del crunch nell’ambiente di lavoro di Naughty Dog, stando alle testimonianze raccolte da Jason Schreier. Tutto ciò dimostra quanti investimenti, in termini di fatica e di denaro, siano stati fatti per questo gioco.

Tutto ciò si riflette in un recente topic di discussione, quello relativo all’impossibilità di continuate a sostenere il modello di lavoro attuale, argomento che ha portato molti esponenti dell’industria ad auspicare un futuro cambiamento nel modo in cui funzionano le cose, cambiamento che secondo molti porterà a un aumento dei costi dei titoli.

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