È passato in sordina per molto tempo, ma il franchise di Tom Clancy’s The Division vuole essere ed è ancora oggi centrale nella strategia futura di Ubisoft. Se da una parte Massive Entertainment è concentrata su Avatar: Frontiers of Pandora e sul futuro misterioso videogioco a tema Star Wars, dall’altra lo studio non vuole abbandonare una serie di grande successo che ora, dopo tanti anni, è pronta a tornare prepotentemente sulle scene.
Il livestream del Division Day, tenutosi nella serata del 20 aprile, è stato un succoso appuntamento per tutti gli appassionati della saga, con un assaggio di tutto ciò che li attende nei prossimi mesi. Fra trailer cinematici e sezioni di gameplay, ora abbiamo un’idea più chiara di quali siano i piani di Ubisoft per questa ancora amata saga, anche se in larga parte mancano alcune informazioni importanti tra le quali, come purtroppo si sospettava, le date di uscita. Poco male: in estate ne sapremo certamente di più con l’Ubisoft Forward già annunciato. Vi mostriamo, quindi, a tutte le novità annunciate nel corso dell’evento livestream The Division Day.
The Division 2, l’anteprima di Anno 5
La prima parte dell’evento è stata dedicata a The Division 2, il capitolo del 2019 che proprio non ne vuole sapere di andare in pensione. I giocatori, chiaramente, ringraziano: il supporto post-lancio è ancora oggi importante e significativo. Massive, infatti, tiene fortemente alla sua creatura e la vetrina digitale lo ha confermato ancora una volta. La livestream è stata la giusta occasione per scoprire la roadmap di Anno 5 del looter shooter, che, dopo una prima fase di test al via il 21 aprile su PC, prenderà ufficialmente inizio a giugno con la Stagione 1 dal titolo Broken Wings.
Oltre alle novità classiche, Broken Wings inizierà col botto grazie a Descent. Si tratta di una inedita modalità rogue-lite, gratuita per tutti i giocatori di The Division 2, che immerge i giocatori in una simulazioe virtuale per combattere orde di nemici nella speranza di ottenere ricompense via via migliori. L’evento, che avrà anche una certa connessione con il brand di Splinter Cell, introduce un modo tutto nuovo di interpretare l’appassionante sparatutto in terza persona, ridando linfa vitale a tutto il pacchetto. Descent e l’intera Broken Wings saranno comunque solo l’antipasto del nuovo anno di The Division 2, che seguirà una ricca storia da scoprire.
Massive ha infatti sottolineato che tutto Anno 5 è stato costruito per spingere i giocatori e la trama verso un gran finale di questa tornata di contenuti. La Stagione 2, Puppeteers, sarà caratterizzata da una nuova incursione che porterà i giocatori alla Merritt Estate; Vanguard, terzo evento stagionale, sarà ambientato a New York a dicembre; la quarta e ultima stagione, dal titolo Black Diamond, sarà poi quella più significativa per la storia, includendo poi nuove zone, missioni e tantissimi contenuti endgame. Una chiusura di Anno 5 che, comunque, non coinciderà per forza con la chiusura del progetto: Massive non ha attualmente piani per The Division 3, e a questo punto possiamo immaginare che manterrà attivo il secondo capitolo ancora per molto tempo.
Nell’attesa di scoprire più da vicino Anno 5, il 25 aprile sarà una giornata speciale per i giocatori di The Division 2. In quel giorno partirà infatti uno speciale crossover con la serie di Resident Evil, grazie al quale potremo conquistare equipaggiamenti e skin esclusive tra l’outfit dell’RPD di Leon Kennedy.
Uno sguardo a The Division: Resurgence
Ubisoft ha concesso un piccolo spazio anche a The Division: Resurgence, spin-off della serie in arrivo su Android e iOS. In realtà, le novità in tal senso si contano sulle dita di una mano: gli sviluppatori hanno nuovamente ribadito che Resurgence sarà un’esperienza a tutto tondo con storia, endgame e multiplayer, perfettamente in linea con gli altri capitoli, e in estate si terrà una nuova fase di test per i quali è possibile pre-registrarsi.
Se non altro, il livestream è stato utile per scoprire qualcosa in più sul setting del gioco. Resurgence sarà ambientato tra gli eventi di The Division e The Division 2, e troveremo nuove fazioni nemiche, armi e gadget. Proprio come Call of Duty, poi, Ubisoft ha annunciato di voler creare una sorta di ecosistema continuo per il suo franchise, con progressi condivisi tra i vari titoli che consentiranno di ottenere ricompense da utilizzare.
The Division: Heartland, le novità e il gameplay
Il pezzo forte della presentazione, e il più atteso, era sicuramente The Division: Heartland, il nuovo capitolo free-to-play presentato più di un anno fa e finalmente mostrato con un gameplay abbastanza corposo che ribadisce, senza troppe sorprese, le ovvie similitudini con gli altri titoli. L’intensa cinematic intro con le premesse narrative del gioco, ancora una volta legato ai tragici eventi del Black Friday di New York che poi diede il via all’epidemia, Taylor Epperly (Associate Game Director) e Carrie Bland (Community Developer) hanno discusso di molti elementi del gioco, a partire dall’ambientazione.
Gli eventi di The Division: Heartland si svolgeranno nella cittadina di Silver Creek, nel Midwest. Un contesto molto differente dalla fredda New York e dalla storicamente significativa Washington DC, e proprio per questo sarà interessante capire come l’epidemia che ha messo in ginocchio l’America avrà avuto effetto su persone e luoghi molto differenti da quelli ai quali i giocatori sono abituati. E nonostante la pronunciata ruralità di Silver Creek, ben lontana dalle metropoli più tradizionali, questo non significa che i pericoli saranno minori per l’agente Mackenzie Reed, chiamata a difendere la zona dalle truppe ostili. Massive ha ad esempio spiegato che i giocatori dovranno affrontare sfide non facili soprattutto durante la notte, poiché in quel momento i nemici più potenti e spietati usciranno allo scoperto.
Mantenendo le dinamiche classiche della serie, e strutturandosi come un TPS con sistema di coperture, abilità e tanti gadget, tra cui anche alcuni inediti equipaggiamenti, Heartland avrà tre classi di specialisti ognuna con il proprio modo di influenzare il gameplay. Nulla di nuovo anche in questo caso, ma sarà interessante capire in che proporzione Massive ha deciso di intervenire per quanto riguarda l’impatto di risorse e consumabili, nella speranza che il titolo non risulti eccessivamente votato al farming.
La vera novità è che Heartland, nella sua essenza di free-to-play votato ai servizi, sarà fortemente incentrato sulla cooperazione tra i giocatori, ancor più di quanto abbiamo visto nei precedenti capitoli. Le aree social saranno un modo per incontrare nuovi giocatori, fare amicizie e intraprendere missioni insieme, in quello che è stato nuovamente descritto come un PvPvE. Per fare un paragone e con le ovvie differenze, The Division: Heartland appare come una grande Zona Nera, dove i giocatori incontreranno squadre rivali ma anche un gran quantitativo di nemici controllati dall’IA che si parano di fronte al bottino da recuperare. Insieme a questa modalità, denominata Storm, sarà inoltre presente anche la variante Expedition; quest’ultima sarà interamente PvE, e finalizzata a dare ai giocatori uno spazio per cercare equipaggiamenti e risorse senza doversi preoccupare delle squadre nemiche.
Così come per Resurgence, anche Heartland avrà una nuova fase di test in estate, per la quale è possibile registrarsi presso il sito ufficiale del gioco. Per tutte le altre novità ci sarà probabilmente da attendere il Forward di giugno, durante il quale conosceremo, forse, anche la data di uscita.