L’uscita di The Callisto Protocol si avvicina: il titolo sviluppato da Striking Distance debutterà il 2 dicembre. Parlando del videogame dal gusto horror e sci-fi, gli sviluppatori hanno promesso un’intelligenza artificiale mozzafiato, capace di sorprendere costantemente i giocatori e non farli sentire mai soli.
Lo scopo dell’A.I. di The Callisto Protocol è quello di rendere ancora più inquietante l’ambiente circostante, facendo sentire il protagonista come se fosse sempre osservato. Con l’avvicinarsi del lancio, non mancano di certo le interviste dove membri del team di Striking Distance hanno avuto modo di parlare della realizzazione del titolo.
Durante una chiacchierata con The Sun, il character director Glauco Longhi ha parlato del comparto grafico del gioco, affermando che fra le principali fonti di ispirazione per lo stile di alcune sequenze che troveremo nel videogame dalle tinte gore ci sono i lavori Disney, Pixar e… SpongeBob!
Dunque i cartoni animati che hanno accompagnato l’infanzia di tanti giocatori e l’adorabile SpongeBob Squarepants sono (in)direttamente responsabili della resa finale dell’atteso The Callisto Protocol. Longhi ha infatti spiegato che lo stile di animazione usato in alcuni cartoni animati mette in risalto delle azioni e sequenze specifiche: per il videogame, Striking Distance ha scelto di usufruire della stilizzazione di alcuni elementi proprio per evidenziare l’azione, ma non solo.
Abbiamo guardato cartoni animati come Spongebob per la stilizzazione e il movimento: The Callisto Protocol è un videogame particolarmente realistico, per rendere alcuni elementi ancora più accattivanti abbiamo preferito stilizzarli. Per enfatizzare i movimenti, sequenze gore, sangue e il modo in cui verranno tagliati gli arti abbiamo fatto ricorso a uno stile differente, proprio per far risaltare maggiormente l’azione.
I lungometraggi Disney, Pixar e non solo riescono a esprimere perfettamente il concetto.
The Callisto Protocol punta a catturare totalmente il videogiocatore fino a suscitare reazioni reali.
Nel corso dell’intervista, Longhi ha spiegato che il titolo non punta a disgustare il giocatore bensì a catapultarlo completamente nell’ambiente circostante.
Il videogiocatore dovrà colpire il nemico e avere una giusta reazione. Se al contrario è un nemico ad attaccare per primo, vogliamo far capire al giocatore che sarà proprio lui il prossimo. Vogliamo mescolare la vita reale, ovviamente non sarà possibile perché non vi stiamo attaccando sul serio. Nonostante tutto quando il vostro personaggio sarà colpito alla testa, vogliamo che voi abbiate la stessa reazione.
Il sistema è stato costruito in modo tale da lasciare la totale libertà ai designer, comprese le varie possibilità in cui si potranno amputare gli arti. Siamo arrivati al punto dove è possibile inserire tutto: praticamente, se hai un’idea è possibile includerla.
Era già chiaro che il videogame puntasse a un’esperienza claustrofobica e fuori dagli schemi, le ultime dichiarazioni riportate non fanno altro che aumentare l’hype da parte dei fan dell’horror più puro. Non dobbiamo fare altro che aspettare il 2 dicembre per vivere una nuova, inquietante, avventura nello spazio.