A fare la sua comparsa in Early Access e disponibile su Game Pass, The Anacrusis è il primo progetto di Stray Bombay. Sul piatto abbiamo uno sparatutto cooperativo in uno stato abbastanza embrionale ma carico di estro, sarà abbastanza?
Il modello Left 4 Dead continua, anche a distanza di diversi anni, a lasciare il segno nel mondo dei videogiochi. In seguito al debutto di Left 4 Dead, seguito anche dall’interessante GTFO e dall’imminente Rainbow Six: Extraction, il mondo degli sparatutto cooperativi sta vivendo una sorta di revival un po’ forzato ed anacronistico, per certi versi. The Anacrusis arriva dalla mente di Chet Faliszek, un veterano di Valve che ha deciso di fondare il suo studio. Le vecchie abitutini sono dure a morire e, con alle spalle Left 4 Dead e Left 4 Dead 2, il buon Chet decide di fare il suo debutto con l’ennesimo shooter cooperativo. C’è davvero poco da dire dunque su quella che è la struttura alla base di The Anacrusis. Privo di qualsiasi spunto narrativo di sorta, The Anacrusis ci mette all’interno di una nave spaziale nei panni di 4 sopravvisuti senza particolari abilità. Sarà una semplice e brevissima cutscene a spiegarci la natura della “trama”. La nave spaziale, originariamente turistica, è stata invasa da una sorta di virus alieno che ha trasformato tutti i passeggeri in mostri che sembrano usciti da The Twilight Zone, tutti tranne i nostri quattro fortunati protagonisti. Un incipit debole, quasi inesistente che cerca di imbrigliare una trama che fondamentalmente non esiste e che si frappone tra il reskin ed il plagio sostituendo gli zombie con gli alieni.
Il suo particolare stile, a cavallo tra la fantasia sci-fi degli anni 60’ e 70’ è forse una delle pochissime note positive di The Anacrusis. Tanti colori, vestiti sgargianti ma composti e musiche in completa dissonanza con quello che potrebbe essere il mood della produzione.
Se l’impostazione narrativa si presenta in maniera debole e poco invitante, il modello ludico imbastito per The Anacrusis non è da meno. Siamo di fronte a quella che sembra essere una vera e propria mod di Left 4 Dead dimenticando però quei quasi quindici anni che ci separano dallo shooter di Valve. I nostri personaggi non hanno una classe, abilità o un sistema di progressione vero e proprio e sono presenti soltanto una manciata di armi all’interno del gioco. Poca varietà, poco dinamismo ed un gunplay inconsistente e privo di spunti interessanti. The Anacrusis purtroppo sfugge alle logiche di Early Access dove possiamo sicuramente perdonare quelli che sono i bug ed i glitch presenti nel gioco ma non riusciamo a percepire nessun potenziale inespresso se non tanta, tantissima noia e banalità. Le missioni si sviluppano in maniera lineare, dovremo riuscire a sopravvivere agli alieni tra una stanza e l’altra con occasionali assalti più difficili da contenere. A rendere le cose leggermente più difficili abbiamo dunque alcune varianti più insidiose di nemici come i Brute, dei bestioni enormi con tantissimi HP che attaccano furiosamente con i loro artigli, il Flasher che, come suggerisce il nome, acceca i giocatori emanando luce, i Grabber che afferrano e incapacita i giocatori, i Gooper che immobilizzano con una sostanza appiccicosa ed infine gli Spawner che anche in questo caso, come suggerisce il nome stesso, si limitano a far spawnare ulteriori nemici.
La struttura stessa delle orde da combattere non presenta particolari spunti ludici, gli alieni “normali” sono fondamentalmente zombie semi-immobili da abbattere con un sol colpo mentre le varianti possono essere più insidiose ma, fatta eccezione per i Brute, anche queste andranno giù molto facilmente. Tra gli aspetti più negativi di The Anacrusis vi è sicuramente il gameplay, in particolare il feeling della componente sparatutto e delle armi. Ancora una volta ribadiamo quanto inconsistente e privo di sostanza sia il gunplay di The Anacrusis, l’impressione è quella di sparare arcobaleni contro nemici trasparenti, c’è davvero molto lavoro da fare sotto questo aspetto. Anche analizzando The Anacrusis da un punto di vista tecnico il risultato non cambia molto. Se stilisticamente possiamo ritenerci interessati o almeno incuriositi dal titolo, siamo di fronte a qualcosa che sa già di vecchio e poco prestante. Anche impostando i vari settaggi al massimo, la risposta di The Anacrusis è uno scialbo, poco dettagliato e francamente vecchio modello grafico che sembra provenire direttamente dal 2010. Di glitch grafici ne possiamo notare a profusione, in prima battuta con il ragdoll dei nemici, seguito da vistosi cali di frame rate in situazioni non particolarmente affollate. In conclusione, The Anacrusis potrebbe divertirvi per una mezz’oretta se non per il suo gameplay praticamente inesistente quanto per lo stupore di approcciarsi ancora una volta a qualcosa di talmente inconsistente e poco ispirato da strapparvi un sorriso. Come sempre crediamo nell’Early Access ma fatichiamo a trovare il potenziale sul quale sviluppare The Anacrusis nel prossimo futuro. Se cercate uno shooter cooperativo allora Back 4 Blood o Rainbow Six Extraction potranno fare al caso vostro, The Anacrusis, almeno per ora, si limita al grottesco.