Il governo statunitense ha aggiunto Tencent, una delle più grandi aziende di videogiochi al mondo, alla lista nera delle compagnie sospettate di avere legami con l’esercito cinese. Questa decisione, basata su un ordine esecutivo del 2020, non impone sanzioni dirette ma solleva tutta una serie di dubbi sulle relazioni tra aziende americane e cinesi, contribuendo ad alimentare un clima di crescente tensione geopolitica.
Come leggiamo su Bloomberg, Tencent, che ha investito in oltre 800 compagnie globali e che pare intenzionata ad acquisire Ubisoft, si trova ora sotto i riflettori, con conseguenze tangibili sul mercato finanziario e nell’industria tecnologica.
Il colosso cinese è stata quindi inserita nella blacklist istituita dall’amministrazione Trump per prevenire investimenti americani in aziende considerate legate o controllate dall’esercito cinese. Sebbene questa lista non comporti sanzioni o blocchi operativi immediati, ha un impatto indiretto: gli investitori e le aziende sono scoraggiati dal collaborare con Tencent, il che potrebbe influire sulle sue attività internazionali.
Nonostante la situazione, un portavoce dell’azienda ha dichiarato a Bloomberg e The Verge che Tencent non ha alcun legame con l’esercito cinese e non fornisce prodotti o servizi alle forze armate. L’azienda si è impegnata a collaborare con il Dipartimento della Difesa per risolvere quello che definisce un malinteso.
L’effetto dell’inclusione nella lista nera si è manifestato immediatamente sul mercato: le azioni di Tencent hanno perso il 7% nelle ore successive alla notizia. Questo riflette l’inquietudine degli investitori riguardo alle implicazioni di lungo termine di questa decisione. Tencent è un attore fondamentale non solo in Cina ma anche in occidente, dove possiede partecipazioni significative in società come Activision Blizzard, Ubisoft, Epic Games (40%), Larian Studios (30%) e Riot Games (100%), creatrice di titoli famosi come League of Legends e Valorant.
Non è la prima volta che una grande azienda cinese si trova in questa situazione. Xiaomi, ad esempio, era stata precedentemente inclusa nella stessa lista ma successivamente rimossa dopo aver dimostrato di non avere legami con l’esercito cinese. Questo suggerisce che Tencent potrebbe avere margini per risolvere la situazione, anche se il processo potrebbe richiedere tempo e risorse significative.
L’inclusione di Tencent nella blacklist americana riflette le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina nel settore tecnologico e commerciale. Mentre l’azienda continua a negare ogni connessione con l’esercito cinese, l’impatto di questa decisione si farà sentire non solo per Tencent ma anche per l’intero ecosistema tecnologico globale, alimentando ulteriori incertezze nel rapporto tra i due giganti economici.