Take-Two Interactive è stata accusata di “rubare” in una class action dei videogiocatori per le microtransazioni presenti nella serie NBA 2K, i celeberrimi giochi del publisher americano incentrati interamente sul basket.
Su segnalazione di Axios scopriamo che la causa è stata presentata al tribunale federale della California il 17 novembre da un minore, J.A., rappresentato dalla madre. E questa causa getta le sue radici nella vendita di “valuta virtuale” da parte della società di GTA, utile per acquistare oggetti di gioco in NBA 2K ma impossibile da trasferire nei capitoli successivi.
Questa causa sostiene che il comportamento adoperato da Take-Two Interative è “ingiusto, illegale e avido”, visto che non soltanto impedisce di trasferire gli oggetti acquistati nei capitoli successi della serie, ma relativamente poco tempo dopo il lancio del nuovo capitolo disattiva persino i server dei vecchi capitoli sportivi. Ed ovviamente una volta spenti i server di un gioco, la valuta virtuale rimanente diventa totalmente inaccessibile.
Aggiungiamo che questa non è la prima causa del genere che ha dovuto affrontare Take-Two, visto che già l’anno scorso è stata citata in giudizio per loot box in NBA 2K da un altro minorenne e dal suo tutore in Illinois.
Ma durante l’ottobre 2022 un giudice ha stabilito che la questione dovrebbe essere risolta tramite arbitrato, con l’eventuale risoluzione che nel caso verrà raggiunta in modo privato.
In attesa di vedere come proseguirà questa faccenda, concludiamo l’articolo ricordando che Take-Two Interactive ha bisogno di GTA 6, visto che sono aumentate le perdite nell’ultimo trimestre.