Summer in Mara è un titolo con un’identità molto forte rovinato però dalla ripetizione, missioni mal eseguite e bug che rendono ostico il gameplay. Ti attira con il suo affascinante stile visivo che ricorda The Legend of Zelda: The Wind Waker e con un’animazione introduttiva che strizza l’occhio ai fan dello Studio Ghibli, ma che dopo poco tempo ti trascina in una serie infinita di missioni ripetitive che abbiamo analizzato nella nostra recensione.
In Summer in Mara prenderemo il controllo di Koa, una ragazza salvata dall’oceano e cresciuta da un isolano locale di nome Haku. Questo è tutto ciò che Summer in Mara ti offre in termini di incipit, un punto di partenza poco approfondito che lascerà il giocare per la maggior parte del tempo confuso e un po’ spaesato. Le scene statiche minimali sono veramente sporadiche tanto da non farti capire veramente cosa sta succedendo o quanto tempo è passato. Dopo una brevissima introduzione il gioco inizia con un’immagine quasi poetica: la nostra protagonista arroccato sulla cima della casa intenta a contemplare il mare. Non appena salta dal tetto, viene immediatamente assegnata attività da Yaya, il suo tutore, è proprio da qui che Summer in Mara inizia a perdere il suo fascino: i compiti come tagliare alberi e piantare verdure sembrano un po’ strani nel contesto del gioco, e sono semplicistici al punto da essere immediatamente noiosi. Il tutto può sembrare in puro stile Animal Crossing, ma Summer in Mara è più macchinoso e non così coinvolgente visto che hai mai veramente la volontà di fare nessuna delle attività presenti inizialmente nel gioco, perché i motivi che ci spingeranno completare questi compiti sono carenti di sostanza. Inizialmente non c’è molto da fare ed esplorare, la nostra, infatti, isola è piccola. Una volta che la storia avanza, il mondo ti si apre. Hai una barca per viaggiare verso le isole locali e oltre, anche se alcune aree sono in base alla progressione della storia, il che è limitante, specialmente quando trascorri la maggior parte del gioco sentendoti come se non ci fosse un obiettivo finale.
Trascorreremo gran parte del temo sull’isola Qalis, dove si trovano la maggior parte degli NPC interagibili e dove saremo in grado di scambiare le merci e completare la maggior parte elle missioni. Senza una mini mappa o una bussola adeguata sulla schermata principale, inizialmente ci vorrà un po’ per cercare di capire dove siano tutte le persone. Spesso, infatti, dovremo trovare una determinata persona che ci assegnerà una delle tantissime fetch quest, la ricerca, però, richiederà un tempo fastidiosamente lungo, dato che all’inizio non ci verrà segnalato il punto preciso sulla mappa. Questo è il problema primario di Summer in Mara: cercare di essere due tipi di giochi molto diversi allo stesso tempo senza però essere mai effettivamente amalgamati.
La più grande forza di Summer in Mara sono le opere d’arte viste nelle cut scene e nelle schermate di caricamento. Le animazioni sono davvero adorabili e trasmettono brillantemente la narrazione ed è un vero peccato che questo non si rispecchi nel gioco reale. Le isole e l’ambientazione sono belle e colorate, anche la colonna sonora è piacevole ma rovinata c dal fatto che sfuma e si abbassa casualmente senza una ragione apparente.
Summer in Mara è veramente un’occasione sprecata. Le buone intenzioni ci sono, così come messaggi che tenta di trasmettere (la sostenibilità che Yaya ti insegna all’inizio sono ammirevoli, facendoti piantare qualcosa ogni volta che abbatti un albero), ma il tutto appare poco approfondito e goffo.
La recensione in breve
Summer in Mara è veramente un’occasione sprecata. Un titolo dal gran potenziale artistico minato però da un gameplay poco amalgamato e gravi problemi e livello tecnico.
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Voto Game-Experience