La società NPD ritorna con una delle sue analisi, questa volta mettendo in risalto il settore delle vendite di videogiochi negli Stati Uniti. Secondo quanto emerso dalle recenti indagini, sembrerebbe che i videogiocatori statunitensi siano meno inclini a spendere nei videogiochi rispetto al 2021, portando a una diminuzione di ben 1,78 miliardi di dollari di guadagni nel secondo trimestre.
Negli Stati Uniti si spende meno per i videogiochi
Questo declino interessa un po’ tutte le compagini e qui di seguito vi spiegheremo in dettaglio i vari punti di vista. Sony ha recentemente comunicato una diminuzione delle vendite di software, ricercando tra le cause la mancanza di rilascio di grandi titoli e il minor tempo trascorso a giocare da parte delle persone (complice un ritorno alla vita normale dopo i due anni di forti restrizioni a causa della pandemia).
Ma Sony non è l’unica a registrare questi numeri negativi. Anche le entrate hardware di Microsoft sono diminuite dell’11% nell’ultimo trimestre, così come sono diminuite anche le entrate da contenuti, servizi di abbonamento e delle entrate complessive di gioco. Per quanto riguarda Nintendo, i dati aggiornati dovrebbero arrivare nel corso della giornata odierna, ma il colosso giapponese ha già detto di aver previsto di avere venduto 21 milioni di console Switch nell’anno fiscale terminato a marzo, registrando una diminuzione in termini di unità vendute rispetto all’anno passato.
Infine, è emerso come le vendite di hardware è stata guidata da Nintendo nel secondo trimestre, con PlayStation 5 che è riuscita a generare le vendite in dollari più alte. Tuttavia, nonostante il calo della spesa dovuta dagli alti tassi di inflazione, “la spesa dei consumatori continua a tendere al di sopra dei livelli pre-pandemia“, afferma Mat Piscatella, analista presso NPD. “Tuttavia, condizioni imprevedibili e in rapido cambiamento potrebbero continuare ad avere un impatto sul mercato in modi inaspettati nei prossimi trimestri”.