La mappa di Starfield parebbe essere ben più vasta di quanto si possa pensare almeno secondo quanto affermato da un ex dipendente di Bethesda. Nate Purkeypile, subito dopo aver lasciato Betsheda, dove aveva il ruolo di lead lighting artist, ha sostenuto di aver lavorato a quattro aree principali del gioco corrispondenti a quattro grandi città, ma anche a delle aree minori random corrispondenti ad altrettanti location/città.
Sollecitato sulla questione Purkeypile ha affermato quanto segue:
“Probabilmente non è una sorpresa che vi sia molto di più che che non solo le aree principali di gioco, si tratta di una cosa normale per i progetti sviluppati dai Bethesda Game Studios che affiancano grandi città ad aree più piccole”.
Possiamo quindi affermare che ci saranno quattro aree principali in Starfield, ma che non saranno le uniche parti giocabili, ma anzi sarà possibile trovare insediamenti minori tra una città e l’altra. Potrebbe apparire del tutto scontata questa affermazione, ma è sempre utile avere una conferma da qualcuno che ha lavorato a questo nuovo e attesissimo RPG.
Più di mille pianeti, un’estetica che richiama gli anni settanta, quattro enormi città a cui si affiancheranno piccoli insediamenti periferici visitabili: Starfield promette di essere un esperienza enorme e giocabile nella sua totalità.
Al momento conosciamo solo tre su quattro di quelle principali, ed in particolare New Atlantis, Akila, e Neon. New Atlantis è la capitale delle United Colonies dove vi è la sede centrale della Costellation che secondo quanto affermato da Todd Howard sarebbe “la più grande città del gioco e la più grande mai costruita – si tratta quindi di una sorta di capitale del gioco”.
Tutto ciò che sappiamo al momento di Starfield deriva da artwork vari, da qualche dichiarazione parziale e dal video di gameplay mostrato all’Xbox & Bethesda Games Showcase svoltosi il 12 giugno 2022 ed è stata anche la prima volta in assoluto che abbiamo potuto ammirare il gioco Bethesda in azione.
Nel video è possibile notare la presenza di un editor per i personaggi che dovrebbe consentire una libertà totale nella costruzione del nostro protagonista nel suo insieme, con caratteristiche quali il suo carattere, le sue abilità, un complesso e profondo sistema di abilità e ovviamente le tecnologie in dotazione da sviluppare.
Il gioco darà la possibilità costruire le basi e le navi, di scegliere i membri dell’equipaggio e di personalizzare ogni membro dell’equipaggio per restituirgli l’aspetto che desideriamo.
Sarà quindi possibile pilotare le navi, viaggiare da un pianeta all’altro ed entrare in conflitto con unità nemiche, alternando visuale in soggettiva e in terza persona in modo mettere in scena battaglie altamente spettacolari.
Starfield includerà oltre mille pianeti da esplorare e nelle intenzioni di Bethesda dovrebbe essere un’esperienza unica, in un open world caratterizzato da un’estetica originale. Infatti secondo quanto affermato da Matt Booty, l’estetica “NASA Punk” di Starfield richiama alcune delle opere dei principali artisti della fantascienza della fine degli anni ’70, inclusi personaggi come Ron Cobb e Robert McCall.
Proprio in tal senso, segnaliamo come all’inizio del mese di febbraio l’artista principale, Istvan Pely, ha spiegato che il suo team ha coniato il termine “NASA Punk” sin dall’inizio dello sviluppo per descrivere un universo di fantascienza un po’ più radicato e riconoscibile, unendo questi due mondi così distanti.
Inoltre l’animatore principale, Rick Vicens, ha affermato che tutti i membri del team sono rimasti immediatamente affascinati da questo concetto, mettendosi di conseguenza subito al lavoro per riuscire ad unire con efficacia le parole “NASA” e “Punk“, ed amalgamarli per dargli un senso in quel di Starfield.
Bethesda dopo aver rinviato Starfield ad una data imprecisata del prossimo anno non ha svelato molte altre informazioni se non quelle ricavabili dai design delle astronavi e dal trailer pubblicato durante la presentazione congiunta con Microsoft.
Ricordiamo che Starfield sarà infine un’esclusiva per Xbox Series X|S e PC. Oltre a essere disponibile sul Game Pass al day one.