7 Maggio 2330. Il giorno in cui ha inizio la nostra storia: la nostra vera storia. Il giorno in cui entriamo in contatto con un misterioso manufatto che cambierà il corso della nostra vita, portandoci ad entrare nella Constellation, la leggendaria organizzazione di esploratori spaziali, gli ultimi pionieri dello spazio aperto che cercano ancora di rispondere alla domanda: “What’s out there?”. Da questo momento la vita del nostro protagonista non sarà più la stessa.
Preparate le tute spaziali ed attivate il gravimotore della vostra nave, perché Starfield è finalmente arrivato, anticipato da un meraviglioso trailer Live Action. Dopo ben 25 anni Todd Howard e tutto il team di Bethesda ci presentano un nuovo universo (letteralmente), in uno spazio sconfinato dove l’unico limite è il tempo che sembra letteralmente volare durante le sessioni di gioco. Si tratta un’esperienza complessa, tanto intricata quanto emozionante, che cercheremo di raccontarvi con la nostra recensione di Starfield.
Per Aspera ad Astra
Ma Starfield non è solo la Constellation. Starfield è un meraviglioso ed infinito intreccio di storie diverse ed appassionanti tra loro, un universo di strade che saremo noi a decidere di percorrere secondo le nostre preferenze e i nostri intenti. L’idea di Bethesda alla base di Starfield è chiara: lasciare la massima libertà decisionale al giocatore. Siamo noi a poter decidere chi vogliamo diventare, come intendiamo vivere, quali sono i nostri limiti morali e di quali fazioni far parte.
Che voi decidiate di entrare a far parte delle United Colonies con l’intento di crearvi una reputazione militare impeccabile o decidiate di darvi alle razzie piratesche nella Crimson Fleet, la scelta è liberamente vostra. Ogni percorso porta naturalmente all’incontro con centinaia di personaggi diversi e numerose attività secondarie mai noiose nel loro scopo. Ogni missione è pensata per riuscire a farvi approfondire ancora di più il vostro ruolo nelle diverse fazioni, comprendendo quale siano i valori sui quali esse si basano, approfondendone la storia e le dinamiche interne.
Come Bethesda da sempre insegna, un titolo non si basa solo sulla sua storia principale, ma viene arricchito dalle diverse esperienze che accompagnano ed accrescono l’esperienza del protagonista. Starfield in questo riesce ad eccellere: il tempo vola mentre ci dedichiamo alle attività in gioco dove spesso e volentieri finiremo involontariamente a svolgere qualsiasi altra missione, ricerca, scansione rispetto ai propositi che ci eravamo posti.
Questa “involontarietà” degli intenti è in realtà uno dei più grandi pregi di Starfield, poiché riesce davvero a trasmettere la sensazione di vivere quell’esperienza direttamente, da capitano di una nave di esploratori, immerso in uno spazio sconfinato. La volontà di esplorare, conoscere, incontrare è la base su cui si fonda Constellation, perciò chi siamo noi per negarci questo dovere?
La creazione del personaggio è solo l’inizio…
L’hub di creazione del personaggio in Starfield ci consente di creare e personalizzare il nostro protagonista secondo qualsiasi preferenza. Le modifiche sia del corpo che del viso offrono una vastissima gamma di caratteristiche diverse ed uniche tra loro in grado di soddisfare anche i giocatori più esigenti in termini di dettagli: è ad esempio possibile mixare tra loro varie caratteristiche per cercare di ottenere un risultato più vicino possibile a quello prefissato.
Una volta creato il nostro protagonista (non temete, se non siete pienamente soddisfatti sarà sempre possibile modificarne il volto e il corpo durante il gioco tramite delle cliniche specializzate) avremo la possibilità di sceglierne il background e fino a tre tratti caratteristici per stabilire chi fossimo prima del 7 Maggio 2330 e come questo influenzerà il nostro percorso. Sì, perché alcuni tratti ci forniranno opzioni di dialogo specifiche che ci aiuteranno durante la storia, così come potrebbero causarci problemi o cut-scenes uniche.
Da questo momento lo spazio è nostro e come detto poc’anzi, è davvero immenso considerati i più di 1000 pianeti esplorabili liberamente. Per far sì che gli spostamenti non risultino troppo lunghi e tediosi, Bethesda ha optato per un sistema di spostamenti rapidi davvero efficiente, sia di sistema in sistema che tra pianeti più vicini. Una scelta differente avrebbe portato ad attese infinite che poco si sposano con lo stile del gioco stesso.
…della esplorazione dell’universo di Starfield
Ogni sistema rivela incognite che possono essere differenti di giocatore in giocatore, poiché ogni encounter non previsto non è detto che si manifesti a tutti negli stessi tempi, così come i pianeti che andremo a visitare che, come già sapevamo, sono in gran parte generati proceduralmente per far sì che il giocatore trovi sempre delle attività da compiere attorno a sé. Potremo dunque dedicarci alla scansione e ricerca delle risorse naturali quali materiali, flora e fauna, all’esplorazione di caverne e basi abbandonate che nascondono insidie, nemici e storie da scoprire.
Todd Howard è stato chiaro sin da subito sulla mancanza di mezzi da terra per aiutarci negli spostamenti ma, anche considerate le diverse atmosfere con gravità ed ambienti completamente differenti, il jetpack si rivelerà sin da subito il migliore dei compromessi. Attraverso lo skill tree è possibile infatti migliorare la qualità dei nostri spostamenti sui pianeti sia a livello di prestanza fisica che per quel che riguarda l’abilità nell’utilizzo del jetpack e ciò ci consentirà di spostarci agevolmente per visitare quanto più possiamo le aree esplorabili senza intoppi.
Anche in quest’ottica Starfield ci garantisce la massima libertà di approccio al gioco, in quanto l’esplorazione e la scansione dei pianeti non è affatto obbligatoria, decidessimo che questo non è il percorso del nostro protagonista. Se invece volessimo approcciare il gioco anche in senso scientifico, avremo a disposizione uno scanner potenziabile sempre attraverso l’albero delle abilità che ci consentirà di catalogare i materiali, la flora e la fauna (se presente) per ogni pianeta e le sue relative caratteristiche ambientali.
Un universo vivo e pulsante
Visitare inoltre pianeti particolarmente ricchi di risorse ci darà la possibilità di costruire avamposti di differente matrice e con diversi obiettivi: andremo dunque dall’estrazione di materiali, passando invece alla ricerca botanica, fino all’allevamento della fauna locale. In base a ciò che il pianeta offre potremo decidere se stabilirvi un avamposto, affidarlo alla persona adatta a gestirlo e godere dei risultati che riesce a produrre.
La scelta anche in questo caso sta al giocatore e alle sue scansioni dei pianeti che, se complete possono essere inoltre una buona fonte di crediti, che in Starfield non fanno mai male considerato il costo delle Navi e delle parti di ricambio.
Le navi spaziali saranno letteralmente casa nostra per tutto l’arco del gioco. Oltre ad essere il nostro prezioso mezzo di spostamento, saranno la nostra arma durante le battaglie spaziali. Naturalmente avremo già una nostra Nave di partenza, ma troveremo tantissimi modelli in vendita alla portata di qualsiasi portafoglio. Non solo: nell’arco del gioco potremo riuscire ad ottenere diverse navi attraverso missioni secondarie abbastanza impegnative, ma se questo è il premio finale che fai, te ne privi?
Ogni nave è completamente personalizzabile in ogni aspetto, dai motori alla stiva, passando per gli scudi agli elementi strutturali prettamente estetici fino alle armi, saremo liberi di creare l’astronave perfetta per le nostre necessità. Visitare tutti gli spazioporti è decisamente d’obbligo per vedere e valutare nuovi pezzi a disposizione e continuare a migliorare il proprio vascello, anche considerando che gli scontri a fuoco spaziali sono sempre dietro l’angolo.
Abilità, Ricerca e Crafting
Lo Skill Tree di Starfield è l’esempio lampante della libertà che questo gioco offre al giocatore. Potremo infatti scegliere le skill attraverso le loro macroaree, mixandone anche alcune dalle funzioni diverse tra di loro: Fisico, Sociale, Combattimento, Scienza e Tecnologia. In ogni area troveremo un minimo di 16 abilità tra le quali scegliere. Ognuna di esse potrà essere boostata, affrontando sfide specifiche, fino ad arrivare al grado massimo, che garantirà notevoli bonus per il giocatore. Potremo dunque scegliere, anche in questo caso, come specializzare il nostro protagonista in base a quelli che sono la sua storia ed i suoi obiettivi in questo universo sconfinato.
Tra le abilità troveremo infatti skill di combattimento, ideali per chi intende affrontare a suon di caricatori le situazioni, oppure abilità sociali legate più alla persuasione o all’intimidazione, in grado di farci schivare gli scontri a fuoco con un filo di diplomazia in più. Preferendo invece skill più tecniche riusciremo a migliorare i sistemi della nostra nave, oppure i metodi di scansione delle risorse per impiegare meno tempo. Potremo, inoltre, sbloccare man mano sempre più moduli per la nostra nave o rintracciare modifiche migliorate per la nostra tuta spaziale. Sta a noi scegliere quale direzione prendere, anche in questo senso.
Per migliorare le nostre tute spaziali, potenziare gli avamposti, le armi e incrementare la funzionalità della produzione di cibo e rimedi per la salute, la Stazione di Ricerca diventerà il nostro alleato principale. Attraverso questa postazione e con il numero adeguato di materiali potremo infatti sbloccare modifiche sempre più avanzate, utilissime per il proseguo del nostro viaggio: una volta sbloccate le modifiche basterà quindi reperire i materiali necessari per dare un netto boost a tutta la nostra attrezzatura.
Uno spazio pieno di insidie
Pare superfluo specificare che non vivremo l’universo di Starfield solo ed esclusivamente per raccogliere materiali e creare oggetti: siamo qui anche per l’azione e, in questo senso, non ci si annoia mai. Bethesda è riuscita a rendere perfettamente giustizia alle battaglie spaziali: la sensazione d’immersione e frenesia nei momenti più concitati è impagabile. Trovarsi in mezzo a battaglie che includono anche 15 navi diverse riesce ad aumentare i battiti e a tenere incollati allo schermo.
Con un po’ di pratica e le giuste migliorie applicate alla nave, cacciare i pirati ed ingaggiare battaglie fianco a fianco alle United Colonies è stata una delle esperienze più esaltanti di queste ore di gioco. Grazie al senso di profondità dello spazio aperto e alle imprevedibili manovre evasive nemiche, quella provata è una sensazione che tenderemo poi a ricercare in continuazione durante i viaggi tra i sistemi.
La notevole varietà delle armi applicabili alla nostra nave rende poi ogni scontro diverso rispetto a quello precedente, in base alle statistiche delle armi stesse: un fattore da non sottovalutare soprattutto negli scontri contro navi leggendarie, capaci di mettere alla prova anche i piloti più esperti.
Una volta sconfitte le navi nemiche è possibile recuperarne il bottino e in alcuni casi abbordarle per verificarne il contenuto e reperire ulteriori materiali, armi ed informazioni sui nemici. Da sottolineare in quest’ottica sono anche le navi alla deriva che possiamo incontrare durante il viaggio: la sensazione di desolazione, abbandono, perdita e solitudine che comunicano una volta abbordate sono la pennellata finale ad un quadro spaziale davvero ben realizzato dagli sviluppatori di Bethesda.
Combattimenti… ma non solo
Non saremo impegnati esclusivamente in scontri spaziali a bordo della nostra nave, tutt’altro: ci troveremo spesso, armi alla mano, ad affrontare numerosi nemici piedi a terra (gravità consentendo) ed in questo caso saremo noi e le nostre armi contro tutti. Nell’arco del gioco troveremo una miriade di armi diverse: balistiche, laser, elettromagnetiche, dalle caratteristiche sempre difformi.
Ogni arma ha una funzionalità particolare. Le armi laser, ad esempio, funzioneranno a meraviglia a gravità zero, così come le armi balistiche garantiranno sostanza (leggesi danni) in presenza di gravità.
Starà a noi scegliere il giusto arsenale in base alle esigenze del momento. In linea generale il feeling delle armi è buono. Fatta eccezione per alcuni casi in cui le hitbox dei nemici non sono sembrate perfettamente centrate, gli scontri a fuoco non sono mai banali, risultando diversificati in base all’arma equipaggiata.
Nota dolente: l’IA nemica che non fa brillare per intelligenza i nemici umani che spesso si muovono senza un apparente senso logico, risultando obiettivi facili da abbattere. L’IA invece si adegua meglio ai nemici robotici che risultano tanto aggressivi quanto pericolosi.
Comparto artistico…
Lo stato dell’arte di Starfield va a prendere ispirazione da tantissime saghe che abbiamo tutti vissuto ed amato nel corso degli anni: da Star Trek, passando per Bladerunner e Cyberpunk, fino al Western in veste Sci-Fi perfettamente ricamata.
Ogni città che visitiamo, ogni avamposto, ha una sua identità ben precisa e riesce a trasmettere l’anima stessa della città in questione: Neon è il Cyberpunk decadente, l’estremo atto capitalistico dell’umanità, oramai deumanizzata.
Riuscire a comunicare la storia di una città già dal primo sguardo è un’impresa non da poco per un titolo simile, eppure in Bethesda ci son riusciti. Così come sono riusciti a pensare una così immensa varietà di navi spaziali e le loro relative modifiche sia interne che esterne, in questo caso meno sci-fi e più realisticamente ispirate alla NASA.
Questo mix ben bilanciato di realismo e fiction riesce a creare un universo credibile, esteticamente appagante ed ammaliante, il tutto impreziosito da un comparto audio senza sbavature, dalla colonna sonora mai invasiva né fastidiosa. Una presenza rilassante ed avvolgente nei momenti di solitudine passati sui pianeti ed un sostegno esaltante nelle fasi più concitate.
… ed aspetti tecnici
Abbiamo giocato Starfield su un PC equipaggiato con una GPU Nvidia GeForce RTX 3080 sostenuta da una CPU Intel Core i9 13900 e, con questa build e i settings tutti ad ultra abbiamo mantenuto una media di 50/60 fps lineari con FidelityFX Super Resolution attiva.
In quest’ottica non potevamo aspettarci di più da un titolo così immenso e complesso, soprattutto considerata la mancanza del DLSS di Nvidia che avrebbe sicuramente reso maggior giustizia al gioco. Il risultato finale, con questa build, non ha mai evidenziato né stuttering, né cali di frame improvvisi e fastidiosi.
Versione testata: PC
La recensione in breve
Starfield rappresenta una delle opere più stratificate e complesse di Bethesda.
Un universo di storie da vivere, in uno spazio immenso da visitare. Un sogno che si realizza per gli appassionati del genere che da sempre attendevano di vivere lo spazio con questa profondità, garantendo centinaia di ore di gameplay diversificate e mai banali.
Unici difetti? La mancanza del DLSS di Nvidia (su PC) e un'IA che non brilla per eccessiva responsività.
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Voto Game-Experience