Starfield, il grande RPG fantascientifico di Bethesda, avrebbe potuto avere un tono molto più violento. Un ex-character artist della compagnia ha infatti rivelato che le versioni iniziali del gioco prevedevano smembramenti e decapitazioni, simili a quelli presenti in Fallout. Tuttavia, queste caratteristiche sono state eliminate per mantenere coerenza con il tono generale e per risolvere complessi problemi tecnici legati all’ambientazione spaziale.
Come segnalato dai fan su NeoGAF, Dennis Mejillones, ex-character artist di Bethesda, ha svelato in un’intervista al podcast Kiwi Talkz che inizialmente l’esclusiva Xbox includeva un sistema di gore elaborato, con dettagli come caschi e tute che si frantumavano o parti del corpo smembrate. Questo sistema, simile a quello visto nei giochi della serie Fallout, è stato successivamente abbandonato per due ragioni principali: il tono narrativo più sobrio che contraddistingue il titolo e le difficoltà tecniche legate alle ambientazioni spaziali.
Mejillones ha spiegato che progettare un sistema per gestire tagli realistici su equipaggiamenti così complessi e realistici, come le tute spaziali ed i caschi presenti nel gioco, avrebbe richiesto un lavoro enorme in quel di Bethesda.
Difatti il casco doveva essere sezionato in modo credibile, mentre frammenti di carne e pezzi di tuta dovevano essere integrati correttamente. Nonostante avessero sviluppato prototipi per gestire queste caratteristiche, il team si è reso conto alla fine che il risultato finale non era pienamente soddisfacente e che di conseguenza questa maggiore violenza avrebbe complicato inutilmente il processo di sviluppo di Starfield.
Oltre ai dettagli tecnici, la scelta di rimuovere la violenza grafica è stata influenzata dal desiderio di mantenere un tono più coerente con il tema esplorativo e scientifico di Starfield, distante dalle atmosfere cupe e brutali di Fallout. Mejillones ha evidenziato come questa decisione sia stata presa in linea con la visione complessiva del gioco.
Infine, l’ex-sviluppatore ha espresso grande apprezzamento per Todd Howard, definendolo un leader stimolante nonché una figura estremamente piacevole con cui collaborare. Questo retroscena non solo getta luce sulle scelte di design di Starfield, ma offre anche uno sguardo interessante sul dietro le quinte dello sviluppo di uno dei giochi più ambiziosi di Bethesda.
Aggiungiamo che nei giorni scorsi un ex-sviluppatore di Skyrim e Fallout crede che Bethesda dovrebbe passare all’Unreal Engine 5.