Siamo giunti a quello che è considerato il periodo più caldo dell’anno, quel periodo che va da ottobre a novembre e che è da sempre protagonista delle uscite più attese e dei titoli più importanti. Dopo il rinvio di Final Fantasy XV e The Last Guardian, l’autunno 2016 è stato letteralmente invaso dagli sparatutto con tutte le maggiori release in arrivo che ci mettono con un’arma da fuoco in mano, un tripudio di shooter. Da questo presupposto nasce il quesito del nostro speciale: Non ci saranno troppi sparatutto in circolazione?
Ho contato sei colpi
Il 2016 si sta indubbiamente dimostrando un anno ricco di uscite e tra Dark Souls 3, Uncharted 4 e Gears of War 4 non mancano di certo i grandi titoli da giocare. Il grande “ma” che segue questa affermazione è dato da un preoccupante afflusso di sparatutto che è venuto letteralmente ad ammassarsi nel periodo autunnale. Mentre lo scorso anno eravamo impegnati ad uccidere mostri su The Witcher 3 oppure a strisciare tra le sabbie di Metal Gear Solid 5, quest’anno il tridente composto da Call of Duty: Infinite Warfare, Titanfall 2 e Battlefield 1 non lascia scampo all’immaginazione ed alla creatività presentando un quadro monotematico che, pur offrendo esperienze diverse da titolo in titolo, non cambia l’essenza del videogioco. Addirittura la stessa Electronic Arts cerca, sebbene in modo parzialmente vantaggioso, di farsi concorrenza da sola, facendo uscire Battlefield 1 e Titanfall 2 ad una sola settimana di distanza mentre Call of Duty si farà attendere ancora un mese prima di iniziare a sparare. Ed è a questo che l’utenza videoludica si vede spaccata non in due ma in ben tre parti, indecisa su quale shooter spendere i propri soldi insieme agli amici per giocare in compagnia. Gears of War 4 rappresenta un’altra variabile per coloro che giocano su Xbox One o PC, spezzando addirittura in quattro un’utenza che ha troppa carne al fuoco per godersi un titolo nel modo più giusto. Abbiamo deciso di focalizzarci principalmente su questi quattro titoli per la loro forte componente multigiocatore che spesso e volentieri costituisce una determinante in fase di acquisto, facendo pendere l’ago della bilancia verso l’uno o verso gli altri in base ai gusti ed alle decisioni prese con gli amici con i quali si condivide l’esperienza di gioco.
Ezechiele 25:17
Non stiamo dunque sparando un po’ troppo? Tra CoD, Battlefield, Titanfall e Gears of War 4 rilasciati in una finestra temporale di poco più di un mese, quale di questi titoli potrà vedere credere la propria community se in una scelta così vasta e variegata si finisce per giocare a tutto e di conseguenza a niente? Sono domande che fanno pensare perchè vi si evince sempre meno interesse da parte dei publisher nel promuovere un’esperienza di gioco genuina, abbiamo passato un’intera estate girandoci i pollici perchè le vendite in quel periodo sono generalmente più basse ed aneliamo ad un Battlefield fatto come si deve sin dall’uscita del terzo capitolo nella scorsa generazione di console. Che senso ha spezzare in modo così netto e deciso un’utenza che spesso e volentieri riesce a comprare al massimo un titolo alla volta? Il mistero è servito. Ovviamente non abbiamo messo in conto gli sparatutto più votati al single player, ovvero quei titoli che non fanno leva sulla componente multigiocatore ma si limitano ad offrire un’esperienza di gioco basata su una trama di spessore come Watch Dogs 2 e Mafia 3, altri due shooter da inserire in un contesto già saturo di questo genere. Chi vi scrive è un grande appassionato di shooters, della serie “datemi un’arma e io sarò felice”, ma quando è troppo bisogna dirlo ad alta voce. Tanti giocatori stanno cercando di dividersi tra i quattro sparatutto sopracitati, sia perchè sono tutti dei grandi titoli, sia perchè in un mondo così variabile e volubile persiste il desiderio di provare ogni cosa e di affermarsi in ogni titolo. Il 2016 andrà dunque ribattezzato come l’anno degli sparatutto, considerando anche l’uscita di Overwatch come un giro di boa da non trascurare.
Si sente dunque la mancanza di un RPG del calibro di Fallout 4 che limitava la componente da shooting ad una semplice questione statistica, allontanandosi dal genere in questione grazie ad una miriade di altre componenti ruolistiche. L’assenza di un nuovo The Elder’s Scrolls, tiepidamente mitigato dall’uscita della remastered di Skyrim in arrivo questa settimana, fa ancora una volta desiderare qualcosa di diverso, qualcosa che vari il ritmo e ci faccia isolare in casa come già successo con The Witcher 3 e Dragon Age: Inquisition; insomma, in questo periodo sarebbe servito un bel Mass Effect. Sproloqui da morto di speranza a parte, un autunno ricco di uscite che si traducono in un’esperienza di gioco quasi monotematica hanno intaccato duramente l’inverno videoludico in arrivo, con tanti titoli rinviati e la remastered di Call of Duty 4 laddove ci si aspettava Scalebound. Non ci resta che salutarvi e, da buoni texani con pistole alla mano, iniziare a sparare all’impazzata per celebrare l’anno degli sparatutto.