L’anno del drago, inaugurato da Zenimax su The Elder Scrolls Online, volge al termine con Dragonhold. L’ultimo DLC legato alla minaccia draconica di Elsweyr chiude il cerchio aperto con l’omonima espansione di The Elder Scrolls Online e Scalebreaker. Tanti nuovi contenuti ed una nuova quest-line che mira a far chiarezza sulle vicende dell’ordine dei Dragonguard ed il minaccioso Kaalgrontiid.
The Elder Scrolls Online: Elswyer aveva aperto le porte ad una delle regioni più esotiche e misteriose dell’intero universo legato alle vicende di Tamriel. The Elder Scrolls Online: Dragonhold chiude l’anno del drago introducendo diversi contenuti, una nuova quest-line, una nuova regione esplorabile e tantissime quest secondarie mirate a rimpolpare la lore di Elsweyr andandosi spesso a legare con la campagna principale.
La minaccia di Kaalgrontiid, apparentemente scongiurata in Scalebreaker, ritorna più temibile che mai. La nostra avventura in The Elder Scrolls Online: Dragonhold ci porterà nelle regioni più a sud di Elswyer in una terra ostile ormai in mano a banditi e bestie feroci. Mantenendo quel clima esotico e misterioso che è riuscito ad affascinarci in Elsweyr, The Elder Scrolls Online: Dragonhold mette la parola fine all’anno del drago che, com’è facile immaginare, ruota intorno alle bestie mitologiche più affascinanti dell’universo fantasy. L’antico ordine dei Dragonguard, capitanato da Sai Sahan, ha bisogno del nostro aiuto per abbattere una minaccia che incombe sul Tamriel e rischia di portare l’universo che siamo abituati a conoscere al collasso. Viaggiando sempre su toni molto eroistici e decisamente imponenti, The Elder Scrolls Online: Dragonhold non differisce particolarmente dalle vicende che abbiamo vissuto in passato e, mantenendo il solito carico di quest secondarie e principali, ci porta a scoprire una nuova regione del continente dei Khajiti. The Elder Scrolls Online: Dragonhold è disponibile gratuitamente per tutti gli abbonati ad ESO Plus, mentre resta acquistabile al prezzo di 2000 Corone (Poco meno di 20€) per tutto il resto dei giocatori. Tra ricompense, collezionabili e tanti altri contenuti, The Elder Scrolls Online: Dragonhold lascia che il fascino dei draghi faccia il grosso del lavoro. Ricordiamo che si tratta di un semplice DLC e non di un’espansione vera e propria e consigliamo di affrontare, benché non necessario, anche Scalebreaker in modo da poter capire a fondo la trama che collega i tre contenuti aggiuntivi tra loro in una sorta di circolo che trova la sua chiusura con The Elder Scrolls Online: Dragonhold.
Ad accompagnare la nuova quest-line principale e le missioni secondarie troviamo anche diverse novità in termini di equipaggiamento, con The Elder Scrolls Online: Dragonhold arrivano un totale di sei nuovi set, tre dei quali craftabili, nuovi obiettivi da sbloccare e nuovi companion insieme ad articoli di arredamento e altri elementi cosmetici. La moda drago sembra dunque voler raggiungere il picco più alto con The Elder Scrolls Online: Dragonhold che, in quanto a contenuti, non vuole risparmiarsi.
Il supporto a The Elder Scrolls Online continua dunque il suo incedere ma, sebbene spogliato di meccaniche ormai superflue, l’MMORPG targato Zenimax si rivela essere un’esperienza ancora troppo appesantita dal suo vanilla per essere goduta nel migliore dei modi. Certo, Dragonhold non è sicuramente il mezzo utilizzato per rivoluzionare il titolo ma rappresenta un piccolo passo avanti per alleggerire l’esperienza di gioco complessiva del titolo. Insieme a Dragonhold arriva infatti un update al gioco di base che mira innanzitutto ad alleggerire il carico del gioco sulle risorse, traducendosi in un miglioramento delle performance generali e riducendo drasticamente fenomeni di freeze e crash. Anche il sistema di combattimento è stato alleggerito per permettere un carico minore sui server, alleggerendo di fatto le risorse impiegate in termini di networking al fine di rendere l’esperienza di gioco più stabile e concreta in termini di latenza. Anche il sistema di looking for group ha ricevuto una completa rivisitazione, risultando essere efficiente anche in caso di server particolarmente sotto stress.
Dal punto di vista puramente tecnico, Dragonhold non aggiunge particolari novità al comparto grafico del titolo ma si limita a snellire l’impatto sulle performance, abbiamo si notato una certa stabilità in più ma il core del titolo non è stato, giustamente, toccato. Spetterà ad aggiornamenti maggiori, probabilmente una nuova espansione, il duro compito di rivoluzionare un titolo che comincia a sentire il peso degli anni sulle spalle.
Dragonhold chiude si un cerchio ma getta dunque le basi per un concept dell’MMORPG firmato Zenimax decisamente di più ampio respiro che troverà indubbiamente riscontro durante i primi mesi del 2020. La chiusura dell’anno 2019, l’anno del drago, non è dunque del tutto negativa per The Elder Scrolls Online, sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga. Non ci resta dunque che aspettare le novità da parte di Zenimax per quanto riguarda l’MMORPG dedicato all’universo di The Elder Scrolls, intanto salutiamo il 2019 affrontando draghi con al fianco dei compagni davvero improbabili.