Lo straordinario successo di Cuphead ha fatto aprire gli occhi alle nuove generazioni su cosa era in voga anni fa in termini di sfida prima che Dark Souls diventasse il paragone di qualsiasi cosa, mentre i giocatori più maturi si sono ritrovati finalmente tra le mani qualcosa che gli ha ricordato i bei tempi andati, quelli dei coin op e delle sale giochi. L’uscita di Cuphead è un’ottima scusa per recuperare tutti quei run ‘n gun del passato che potrebbero divertire nuovamente chi li ha già giocati e ampliare la cultura videoludica dei più giovani.
Ghost e Goblins
Era impossibile non partire ovviamente da quello che probabilmente è il capostipite dei run n gun, o perlomeno uno dei giochi più difficili mai create, da distruggere qualsiasi confronto finora. Ghost ‘n Goblins è l’avventura del Arthur per salvare la sua bella dalle grinfie dei demoni, che gli scaglieranno contro orde di nemici per fermarlo. Arthur poteva lanciare diversi tipi di armi con effetti differenti, ma si poteva essere colpiti solamente due volte prima del game over, poi bisognava ricominciare tutto il gioco dall’inizio (a patto di ritrovare l’armatura che proteggeva il nostro eroe). E qualora foste mai riusciti a raggiungere Astaroth, il boss finale, vi aspetta la beffa definitiva: era tutta un’illusione, quindi bisogna finire il gioco due volte prima di salvare effettivamente la principessa. Sviluppato nel 1985 da Capcom, inizialmente venne rilasciato solo su cabinati (potete immaginare quindi i miliardi spesi nel tentativo di salvare la povera principessa), poi arrivato anche su Commodore 64 e successive piattaforme, dando vita ad una saga che ha fatto letteralmente la storia.
Contra
Uscito nel 1987 e sviluppato da Konami, Contra fece scalpore per due motivi precisi; il primo era il fattore di poter giocare in cooperativa con un amico, cosa parecchio inusuale per quei tempi e quel tipo di gioco. Il secondo era il cambio di prospettiva che il gioco assumeva in alcuni intermezzi, arrivando a rasentare quasi uno pseudo 3D, un risultato impressionante sul finire degli anni 80. Nonostante tutto però, Contra è tuttora uno dei giochi più difficili da battere di questo genere: centinaia di nemici, boss alieni e robotici incredibili e tutto quello che oggi pensate essere infame inserito in un singolo videogioco. I due protagonisti avevano a disposizione un fucile dalle munizioni illimitate, che poteva essere potenziato in quattro armi differenti con pattern decisamente particolari, che venivano ovviamente perse qualora si venisse sconfitti, cosa che accadeva con il minimo contatto con il nemico. Contra ancora oggi è inserito tra i migliori giochi mai creati e può essere tranquillamente recuperato grazie alle numerose versioni postume uscite. Sarete in grado di battere uno dei giochi più difficili della storia?
Alien Soldier
Ci muoviamo nel 1995, in piena epoca SEGA Mega Drive, con l’uscita di Alien Soldiers, un run n gun sviluppato da Treasure, autori del famosissimo Gunstar Hereos. Il gioco vi metteva nei panni di un essere geneticamente modificato il cui scopo era sconfiggere una malvagia organizzazione terroristica, trama ormai da manuale. Il titolo però era stato creato con uno scopo ben preciso, sfruttare al massimo la potenza del Mega Drive e fornire una sfida adeguata per i giocatori più hardcore. Per questo Alien Soldier è un gioco difficilissimo, con tantissimi nemici a schermo, boss dai pattern irregolari e ben sei armi diverse da cui scegliere. Proprio per la sua estrema difficoltà, il gioco non venne recepito molto benne all’inizio, ma ben presto l’ottimo gameplay e la grafica eccellente per l’epoca vennero a galla, consegnandolo alla gloria che si meritava.
Metal Slug
Voglio sperare che Metal Slug non abbia bisogno di presentazioni, ma nel dubbio, stiamo parlando della macchina succhiasoldi per eccellenza per tutti quelli nati negli anni 80 e 90. Il titolo di SNK Playmore uscì nel 1991 e da allora non è esagerato dire molte carriere videoludiche di ragazzi di oggi sono iniziate così. Il gioco era il più classico dei run ‘n gun ma aveva un’animazione cartoonesca che contrastava con l’ambientazione militare con tantissimi contenuti splatter. L’azione, molto simile a quella di Contra, ha reso il gioco popolarissimo, con tantissimi riferimenti che adesso sono entrati nell’immaginario collettivo, con quel “Rocket Launcher” che è diventato ormai quasi un intercalare. Metal Slug ha dato vita ad una lunghissima serie di altri capitoli, tutti tranquillamente recuperabili ai giorni nostri tramite antologie, che vi consigliamo calorosamente di riprovare.
Alien Hominid
Forse il più recente esempio di run ‘n gun moderno, Alien Hominid di The Behemoth fece la sua prima apparizione come gioco flash nel 2002. Due anni dopo, complice l’incredibile successo ottenuto, arrivò sulle console dell’epoca e ottenne definitivamente nel 2007 una versione HD su Xbox Live. Il gioco venne acclamato in pochissimo tempo per il suo gameplay che si rifaceva ai grandi classici, lo stile cartoon e una dose di humor dissacrante, dove l’alieno protagonista del gioco compiva una strage sulla terra nel tentativo di scappare alle forze terrestri dell’FBI e altri reparti. Alien Hominid è ancora un gioco estremamente godibile, dalla difficoltà elevata e che mette alla prova il giocatore, lo sfida continuamente a fare di meglio uccidendolo senza pietà ma tendendogli comunque la mano, finché le parti non si invertono.
Gunstar Hereos
Gunstar Heroes è un titolo che certamente avrebbe fatto scalpore al giorno d’oggi, soprattutto considerate le idee in ampio anticipo sui tempi proposte all’epoca. Sviluppato da Treasure/M2 e lanciato su Sega Mega Drive e Sega Game Gear nel 1993, rappresenta la quint’essenza di run-and-gun di chiara ispirazione arcade prodotto per console. Non solo è stato indicato come uno dei migliori giochi mai rilasciati in varie liste e raccolte, ma a molti la trama del gioco ricorderà molto il setting dei primi capitoli di Star Wars. I Gunstars, famiglia di mercenari estremamente abili con le armi da fuoco, deve confrontarsi con il malvagio Impero che punta a distruggere la civiltà terrestre utilizzando la super-arma robotica Golden Silver e far fuoco dalla Luna. I due protagonisti, Red e Blue, sono di fatto lo stesso sprite con variazioni di colore ma rappresentano anche una variazione di gameplay: il primo può far fuoco muovendosi liberamente mentre il secondo può piazzarsi e sparare restando fermo. Una caratteristica particolare di Gunstar Heroes è data dall’indicatore degli HP numerico, inusuale per questo genere di giochi dove normalmente si muore al primo colpo ricevuto o quasi. Il gameplay è simile alla serie Contra, ma si focalizza in particolar modo su boss battles ed azioni particolari quali l’utilizzo dei nemici come armi alternative (si possono lanciare) e mosse speciali come scivolate e combattimento corpo-a-corpo. Sicuramente un gioco molto “avanti” rispetto ai suoi tempi, che certamente non sfigurerebbe di fronte al recentissimo Cuphead.