I ragazzi di Psyonix sono riusciti a realizzare quello che è il sogno di ogni sviluppatore indipendente: vedere la propria creatura elevarsi fino a raggiungere il successo internazionale. Abbiamo deciso di ripercorrere le tappe di quello che è stato il primo anno di vita per il bizzarro titolo sportivo che ha portato a casa il premio come miglior indie dello scorso anno, analizzando i vari fattori che ne hanno determinato il successo.
Dalle stalle alle stelle
Il mondo competitivo è stato protagonista di un’evoluzione radicale negli ultimi anni, affermandosi nel mondo sportivo come una disciplina dalle varie sfaccettature. Relegata principalmente ai MOBA ed agli FPS, la competizione elettronica, meglio definita come e-Sport ha dato poco spazio a titoli di caratura diversa da quelli citati, lasciando che pochi eletti come Fifa e Pes andassero a rappresentare il genere sportivo in un mondo dominato da competizioni di altro genere. Rocket League arriva durante l’estate dello scorso anno e fa la sua entrata in scena come titolo gratuito per gli utenti abbonati al servizio Playstation Plus, il titolo è letteralmente esploso ed ha riscosso un successo planetario di dimensioni enormi. Rocket Legue è il perfetto esempio di un titolo che ricorre al gameplay più puro per presentarsi e catturare l’attenzione, un gioco senza tanti fronzoli che mette il giocatore davanti ad una curva di apprendimento molto ripida ma altrettanto soddisfacente e che riesce, nonostante le difficoltà iniziali, a rapire. Se il sogno più gettonato dei giocatori non è stato proprio quello di giocare ad una versione futuristica del calcio guidando macchinine in un’arena, Rocket League riesce comunque a far innamorare anche i meno avvezzi agli sport, proponendo un titolo immediato, apparentemente semplice e dannatamente divertente. L’excursus dell’opera di Pysionix è una strada lastricata di successi e, un premio dopo l’altro, il titolo è diventato inevitabilmente un prodotto legato all’e-Sport, meravigliando i giocatori con match di altissimo livello, grazie a giocatori professionisti che, al limite dell’umano, offrono uno spettacolo mai visto prima. Sebbene spesso e volentieri un headshot ben piazzato o un team-fight ben coordinato siano in grando di offrire uno spettacolo meraviglioso, Rocket League punta a stupire il pubblico grazie all’estrema varietà che caratterizza gli stili di gioco presenti nel titolo, proponendo spettacoli di freestyle e teamwork che non hanno nulla da invidiare alle competizioni più blasonate.
Un grado di personalizzazione elevato ed un parco auto abbastanza ben fornito conferisce al titolo una longevità virtualmente infinita, grazie ad un sistema di ranking ben studiato che permette ai giocatori di crescere ed imparare senza sentirsi sopraffatti dai giocatori più abili. Dietro a quello che può sembrare un titolo incentrato sull’individuo, Rocket League nasconde inoltre la possibilità di condurre un gioco di squadra molto difficile da realizzare ma altrettanto appagante, tale gioco di squadra spesso fa la differenza e premia i giocatori più altruisti grazie alle infinite possibilità di effettuare assist e passaggi chiave che portano inevitabilmente al goal. Rocket League entra dunque nell’elite dei titoli multigiocatore, una perla dal valore inestimabile capace di regalare ore di divertimento a tutti i giocatori, dai più casual ai competitivi.
It’s free
Come ogni titolo votato alla competizione puramente online, Rocket League è stato un prodotto costantemente seguito dagli sviluppatori. Un titolo che si è evoluto nel tempo, offrendo sempre contenuti nuovi e gratuiti per tutti i giocatori, lasciando che la monetizzazione sia portata dalle competizioni e dagli acquisti facoltativi dei giocatori. Concepito inizialmente come un titolo su poche arene, Rocket League ha visto arrivare diverse nuove modalità, alcune di esse più leggere, altre più divertenti ma mai competitive. Il mondo competitivo di Rocket League non ha mai abbandonato il concetto di calcio e, sebbene con il tempo siano arrivati l’hockey ed il basket, nessuno degli altri sport è stato seriemente preso in considerazione dal punto di vista professionale. Il motivo di questa scarsa considerazione è dovuto alle meccaniche di base che permettono al titolo di seguire le sue regole e, una volta infrante, sarebbero troppi gli espedienti in grado di rovinare una competizione così pura. L’avvento del titolo su Xbox One e PC non ha fatto che amplificare un successo che aveva già raggiunto gli apici, permettendo agli sviluppatori di offrire sempre più contenuti ed espansioni. L’arrivo del Basket su Rocket League ha segnato l’inizio di un’era ancora in corso, un periodo di aggiornamenti ed innovazioni che riescono a rinnovare costantemente il titolo che adesso supporta anche il cross-play tra le varie piattaforme ( ma non Xbox One- Playstation 4 ) permettendo ai giocatori di confrontarsi su un titolo che richiede comunque l’utilizzo di un pad per essere giocato in modo ottimale. L’arrivo delle arene sperimentali e della futuristica Neo-Tokyo durante il corso della scorsa estate ha reso il titolo di casa Psyonix ancora più vario ed imprevedibile e, sebbene tali modalità non siano assolutamente votate alla competizioni, il titolo continua ancora ad arricchirsi di contenuti. Il più recente update ha portato con se la nuova modalità rissa, una bolgia divertentissima di power-up casuali ed effetti climatici che rendono ogni match unico nel suo genere. L’arrivo della modalità rissa porta con se anche il primo sistema di microtransazioni dedicato al titolo, introducendo delle casse speciali ottenibili soltanto a fine partita che vanno aperte con delle chiavi acquistabili con la valuta reale, un piccolo strappo alla regola per un titolo che ha comunque offerto tantissimo ai giocatori senza chiedere nulla in più del prezzo esiguo del gioco base. L’arrivo delle microtransazioni ha portato una ventata di idee in casa pysionix che ha già programmato il prossimo update, in arrivo nei prossimi giorni, che porterà con se una nuova e spettacolare arena subacquea e diversi nuovi contenuti come auto, adesivi e altri oggetti per personalizzare il proprio veicolo. Chi vi scrive si è letteralmente innamorato del titolo e questo speciale è un piccolo encomio per una perla di rara fattura come Rocket League, un titolo che non ha bisogno di fronzoli, ne grafici ne narrativi, un titolo che riesce a divertire per il puro piacere di essere giocato, incarnando quello che è il concetto più puro e cristallino di Videogioco.