Disponibile da qualche giorno su Test Server e rilasciato soltanto ieri tramite update ufficiale, il nuovo aggiornamento di PUBG porta con se diverse novità come la nuova mappa, Sanhok, ed una sorta di pass stagionale molto simile, se non uguale, a quello già disponibile su Fortnite. Dopo aver esplorato questo corposo aggiornamento, consci della roadmap pubblicata dalla stessa Bluehole, ci chiediamo perché PUBG si comporta come un Free to play adottando soluzioni di mercato simili a quelle di Fortnite quando il Battle Royale di Brendan Greene non arriva sul mercato in forma gratuita ma a pagamento.
Che Playerunknown’s Battleground stia vivendo un lento ma costante declino non è di certo un mistero, i numeri parlano chiaro e, laddove il titolo di Bluehole troneggiava come il titolo più giocato al mondo con ben 3 Milioni di giocatori collegati contemporaneamente, da gennaio a questa parte quel vento favorevole che aveva innalzato PUBG fino ad arrivare a vette mai toccate prima ha cominciato a scemare inesorabilmente. Nonostante il rilascio del titolo su Xbox One ed il passaggio alla versione 1.0 per quanto riguarda la versione Steam, PUBG ha sofferto la lenta ma inesorabile ascesa di Fortnite e del suo supporto incessante da parte di Epic Games. Ne avevamo parlato qualche mese fa in un Gamebuster dedicato al famosissimo Battle Royale ma torniamo a parlarne oggi, analizzando sotto un’altra luce quella che è la roadmap ufficiale rilasciata dal team di sviluppo.
Durante l’ultima settimana il Test Server di PUBG, disponibile gratuitamente su steam per coloro che hanno acquistato il titolo, ha finalmente ospitato Sanhok, la nuova “mini” mappa che è arrivata sui server ufficiali nella giornata di ieri. Sanhok è una mappa molto piccola che cerca di proporre un’azione molto più frenetica e scorrevole pur mantenendo intatte le meccaniche di gioco, lasciando che gli stessi cento giocatori si uccidano a vicenda in uno spazio ridotto del 50% rispetto alle due mappe tradizionali. Sanhok, a differenza di Erangel e Miramar si concentra dunque sugli scontri a media distanza e, grazie alle sue fitte foreste e alle numerosissime strutture dislocate sul terreno di gioco, garantisce dei combattimenti leggermente diversi dai deserti di Miramar e dalle colline di Erangel. In questo speciale non vogliamo però parlare della nuova mappa ma dell’update che include, oltre a Sanhok, delle novità relative alla crescita del nostro personaggio. La struttura delle sfide e degli elementi cosmetici sbloccabili semplicemente giocando è sempre stato un desiderio dei giocatori, desiderio che rispecchia quanto già in vigore su Fortnite che, grazie ad un pass stagionale possono accedere ad una serie di oggetti cosmetici mirati alla personalizzazione del personaggio. Il pass stagionale, della durata di circa 4 settimane, garantisce una progressione ben cadenziata da sfide di vario tipo che spingono i giocatori ad adottare soluzioni di gameplay sempre differenti. PUBG inaugura il nuovo update proponendo la stessa meccanica, anche in termini monetari.
Ricordiamo ancora una volta che Fortnite è un free-to-play ed è lecito chiedere qualcosa in più al giocatore che vuole ottenere determinati oggetti senza però andare a minare l’esperienza di quei giocatori che continuano ad usufruire del titolo in modo gratuito. Per quanto riguarda PUBG il discorso cambia radicalmente, il titolo di Bluehole non adotta la formula del free to play e richiede una spesa iniziale per essere giocato, che senso ha dunque proporre una meccanica da free to play in un titolo che viene già pagato a monte?
Che un titolo proponga dei contenuti “premium” per coloro che vogliono spendere qualche soldino in più sicuramente non fa male a nessuno, purchè tutto sia bilanciato nel modo giusto. Titoli come Rocket League, Overwatch ma anche lo stesso Battlefield propongono dei meccanismi basati sulle microtransazioni ma cercano comunque di ricompensare il giocatore che ha deciso di investire il suo denaro semplicemente nell’acquisto del gioco in modo equo. Analizzando la situazione di PUBG è chiaro come il sole che le cose stiano andando per un verso completamente diverso, la maggior parte delle casse acquistabili con i BP ( la valuta di gioco ottenibile giocando ) richiedono infatti una chiave ottenibile esclusivamente a pagamento per essere aperta e tutti gli oggetti cosmetici proposti fino ad ora richiedono l’esborso di denaro. Mentre il giocatore “premium” potrà ottenere decine e decine di oggetti cosmetici acquistando il pass stagionale, il giocatore “normale” avrà la possibilità di ottenere soltanto tre indumenti neanche tanto belli da vedere mentre altri set di oggetti cosmetici vengono proposti con prezzi che vanno dai 5€ per una sola skin del paracadute fino ai 15€ per il set da carcerato. In questo caso la critica nasce dal punto di vista del giocatore normale che, dopo mesi e mesi di nulla assoluto in termini di novità concrete, viene costretto all’esborso di denaro per usufruire di una feature per la quale ha già pagato nel momento dell’acquisto stesso del gioco. Prima di proporre dei meccanismi legati alle microtransazioni bisognerebbe assicurarsi che l’utente normale sia soddisfatto del suo prodotto, a maggior ragione se si tratta di un prodotto a pagamento e non di un free to play.
Anche Psyonix ha annunciato che a breve sarà disponibile un pass stagionale per Rocket League ma parliamo di un titolo che ha dispensato aggiornamenti continui da tre anni a questa parte, introducendo modalità e meccaniche completamente nuove senza mai chiedere un centesimo e, stando a quanto annunciato dalla stessa Psyonix, lo stesso pass stagionale sarà disponibile anche per gli utenti non paganti e proporrà in ogni caso una buona mole di contenuti.
È ormai chiaro come il sole che Playerunknown’s Battleground abbia deciso di prendere spunto da altri titoli per quanto riguarda i modelli di mercato ma in questo settore il Battle Royale di Bluehole chiede agli utenti qualcosa che avrebbe già dovuto dare da tempo ma forse era troppo impegnata a far causa ad Epic Games mentre copiava il suo modello di business per rendersene conto.