A spiccare nel lunghissimo curriculum di BioWare c’è sicuramente Star Wars: Knights of the Old Republic. Grazie al capolavoro ispirato alla celebre saga di George Lucas, la software house canadese ha convinto pubblico e critica proponendo una formula di gioco divenuta poi nel corso degli anni il suo marchio di fabbrica. In seguito, BioWare si è riconfermata con il successo strepitoso della saga di Mass Effect, sequel spirituale di ciò che fu KotOR riprendendone le stesse meccaniche e la tipologia di ambientazione. Se però l’ultimo Mass Effect Andromeda, primo di quella che doveva essere una nuova trilogia della IP BioWare, non ha avuto il successo sperato, sembra che nemmeno il più recente Anthem sia riuscito a conquistare i cuori degli amanti degli Action RPG a tema fantascientifico. Resta quindi un’ultima soluzione per rilanciarsi e riprendersi lo scettro di Regina dello Spazio ruolistico: ritornare alle proprie origini e sguainare di nuovo la spada laser.
TANTO TEMPO FA, IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA…
Star Wars: Knights of the Old Republic è sicuramente fra i titoli RPG maggiormente apprezzati sviluppati da BioWare, se non l’adattamento videogame ispirato all’universo di Star Wars più acclamato di tutti i tempi. La serie di Knights of the Old Republic ha visto il suo esordio su PC nel lontano 2003, segnando una svolta nel mondo dei GDR mescolando i classici elementi del genere alla possibilità di plasmare la trama in base alle proprie scelte e decisioni. Così come recitava lo slogan che accompagnò a suo tempo la campagna promozionale di KotOR “Choose your path”, il gioco gravita attorno alla possibilità d’intraprendere il proprio percorso come Jedi, decidendo quindi di essere fedeli al Lato Chiaro, oppure come Sith, cedendo così alle tentazioni del Lato Oscuro. Creando il nostro avatar personalizzato e gettandoci nella mischia, era infatti possibile scegliere in che modo comportarci verso nemici e compagni, influenzando il nostro allineamento a ogni azione compiuta. Se, per esempio, decidessimo di aiutare un NPC a svolgere una determinata missione, questo farebbe si che l’ago della bilancia penda verso il Lato Chiaro, viceversa, un atteggiamento ostile o rabbioso poteva risvegliare in noi il tenebroso richiamo del Lato Oscuro. Il nostro allineamento nella Forza influenzava così gli eventi che si susseguivano nel gioco. Allo stesso modo dei film, Jedi e Sith possiedono i propri pregi e difetti, offrendo così diverse strade e poteri per poter affrontare il gioco.
Ambientato circa 4000 prima della fondazione dell’Impero Galattico, Knights of the Old Republic racconta la storia di Darth Malak, allievo del temibile Sith Revan, ribellatosi proprio al suo vecchio maestro per soffiargli il titolo di Signore Oscuro dei Sith. Dopo l’assassinio di Raven, Malak mandò in guerra le sue armate, seminando terrore e mietendo vittime a ogni angolo della galassia. Il giocatore veste qui i panni di uno smemorato superstite della Endar Spire, incrociatore spaziale precipitato dopo un attacco da parte dei Sith. A rimanere illeso fu anche il comandante Carth Onasi, che aiuterà il protagonista nel corso del gioco unendosi al suo party. I due partirono così alla ricerca di Bastila Shan, una talentuosa Jedi presente sull’incrociatore e bersaglio degli attacchi di Darth Malak, poiché temuta per i suoi straordinari poteri. Malak però non fece i conti con il suo vecchio maestro, tutt’altro che morto. Revan, infatti, altri non è che il protagonista, dimenticatosi del suo burrascoso passato a causa di un’amnesia. Malak, messo alle strette, gioca quindi la carta Bastila, soggiogandola fino a convincerla a passare al Lato Oscuro. L’epilogo vede lo scontro fra la neo Sith e il protagonista, il quale dovrà decidere se sconfiggerla e imboccare totalmente la via del Lato Chiaro, oppure tradire i propri amici e unirsi alla nuova compagna di malefatte. In termini di gameplay, Knights of the Old Republic si basa sul combattimento a turni, dove però le azioni vengono eseguite in tempo reale. Ogniqualvolta ci trovassimo nei pressi di un nemico, infatti, il gioco veniva messo in pausa proponendoci diverse soluzioni d’attacco, per poi riprendersi e mostrarci l’azione selezionata. Le armi presenti erano molteplici, ma prima di poter mettere mano sulla nostra personalissima spada laser, bisognava farsi strada tra pistole, granate e spade a lama tradizionale. Inutile specificare che ogni fan di Star Wars ambisse proprio a quella spada laser che, una volta ottenuta, poteva essere customizzata scegliendo il proprio cristallo preferito, che ne conferiva il suo caratteristico colore. Avanzando di livello il nostro personaggio acquisiva nuovi punti esperienza, spendibili per aumentare le proprie stats e accrescere così il proprio potenziale Jedi. Queste e altre caratteristiche peculiari gettarono le basi per la futura saga di Mass Effect, che consacrò BioWare nell’olimpo degli Action RPG.
KOTOR COLPISCE ANCORA
Nel Dicembre del 2004, EA pubblicò su Xbox il secondo capitolo della saga, Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords. Questa volta lo sviluppo venne affidato ad Obsidian anziché a BioWare, i quali scelsero di dirottare i propri lavori verso una nuova proprietà intellettuale. Come dichiarato in’un intervista a Eurogamer nel Dicembre del 2017, James Ohlen, storico game designer di BioWare, sottolineò la volontà della software house canadese di avere il pieno controllo sulla propria creatura, cosa difficilmente ottenibile quando si parla di un gioco su licenza.
“Se vuoi avere successo con la tua IP devi possederla completamente, e noi non controllavamo appieno né Dungeons & Dragons né Star Wars. Mass Effect fu qualcosa che decidemmo di fare al posto di un altro gioco basato su Star Wars”
Archiviato KotOR, BioWare abbandonò temporaneamente i brand di Star Wars e Dungeons & Dragons (universo da cui trae ispirazione Baldur’s Gate) per dedicarsi completamente a nuove IP originali. Così, dalle idee tenute nel cassetto per un inedito KotOR, nacque la saga di Mass Effect, mentre i primi concept per un nuovo Baldur’s Gate vennero ripresi per la saga di Dragon Age. Alcuni elementi tratti da KotOR vennero riportati allo stesso modo su Mass Effect, partendo dal sistema di customizzazione del personaggio fino alla barra di allineamento Buono/Malvagio. La stessa Normandy, nave simbolo della saga di Mass Effect, fu realizzata ispirandosi all’astronave Ebon Hawk, che in Knights of the Old Republic era la base operativa del party prima di ogni nuova spedizione intergalattica.
KotOR 2: The Siths Lords, nel frattempo, raccolse l’eredità del primo capitolo, riproponendo un gameplay simile e proseguendo sullo stesso filone narrativo. Il gioco si svolge circa cinque anni dopo il finale di Knights of the Old Republic. Per garantire una buona continuità con il capitolo precedente, a inizio gioco veniva chiesto quale finale avesse scelto il giocatore in precedenza, così da evitare incongruenze della trama. The Siths Lords si apriva con la quasi totale disfatta dell’Ordine Jedi da parte dei Sith, capitanati questa volta dal cosiddetto “Triumvirato”, composto da Darth Sion, Darth Nihilus e Darth Traya, quest’ultima la vera antagonista del gioco. Il protagonista è un cavaliere Jedi bandito dall’Ordine e sopravvissuto al massacro, ritenuto dai Sith l’ultimo Jedi rimasto in vita. Tre oscuri signori si sa, sono troppi, pertanto non passò molto tempo prima che Sion e Nihilus si coalizzassero per spodestare la “povera” Traya e tramutare così il triumvirato in un diabolico duo. Fu così che, esiliata, Traya decise di vagare per l’Universo per mettere zizzania fra Jedi e Sith al fine di distruggere la Forza stessa. Venuta a conoscenza del protagonista, Jedi in grado di scindere il proprio legame con la Forza fino a creare una fenditura in essa, decise di rintracciarlo per prenderlo sotto la propria ala così da utilizzarlo per i propri fini. L’esule (così viene chiamato il protagonista) però non è l’unico Jedi sopravvissuto. Sparsi nei meandri della galassia, altri Jedi superstiti decisero di creare segretamente un nuovo Consiglio dei Jedi, sotto la guida di Atris, Maestra Jedi intenzionata a porre fine alla dinastia Sith. Con una mossa azzardata, Atris sparse la voce sull’esistenza del consiglio in modo da attirare i Sith in una trappola. Purtroppo per lei, però, a rispondere alla chiamata ci fu soltanto Darth Nihilus, il quale riuscì con destrezza a sbarazzarsi di tutto il Consiglio lasciando solo Atris e pochi altri in vita. Divorata da rimorsi e sensi di colpa, Atris decise quindi di ritirarsi segretamente nella sua Accademia, fino a che un giorno non incontrò l’Esule e gli propose un’alleanza per tentare nuovamente l’eliminazione dei Sith. Darth Traya approfitta dell’instabilità emotiva della Maestra e decide quindi di rivelarsi a lei come la vera fautrice dello sterminio dei Jedi, plasmando la sua mente fino a farla cedere al Lato Oscuro. Atris, così, si tramutò in ciò che aveva sempre cercato di distruggere. L’Esule scopre l’inganno della sua mentore, e riesce a salvare Atris prima che ella venisse corrotta completamente dal Lato Oscuro. Dopo aver sconfitto il redivivo Darth Nihilis ed essersi tolto dai piedi anche Darh Sion, l’Esule si trova finalmente faccia a faccia con Darth Traya. In un finale molto chiacchierato dai fan per la sua confusione e poca coerenza, Traya, ormai sconfitta e in punto di morte, svela al protagonista la vera natura dei suoi compagni di viaggio. Essi infatti, non erano che Jedi “dormienti”, il cui potere necessitava di una guida, un Maestro, per essere risvegliato. Infine, a seconda delle scelte intraprese nel corso del gioco, l’Esule fonda una nuova Accademia per addestrare nuovi Jedi, altrimenti parte alla ricerca di Revan per scoprire i segreti del Lato Oscuro.
The Old Republic, ambientato qualche anno dopo rispetto a Knights of the Old Republic 2, segnò il ritorno di BioWare nel mondo di Star Wars, questa volta però sotto forma di un MMORPG. Partito alla grande e inizialmente giocabile previo pagamento di un canone mensile, The Old Republic ha vissuto poi un periodo di crisi dovuto al crollo di giocatori attivi durante il 2012 passando così alla formula di freemium, ovvero free-to-play con contenuti esclusivi a pagamento.
Questo passaggio è risultato una mossa azzeccata per BioWare, che ha fatto registrare nel 2013 il record di introiti per un MMORPG.
Il gioco ha continuato a vendere e, nonostante il numero di giocatori abbia già raggiunto il suo apice massimo, continua a essere supportato da BioWare.
Questo successo ha fatto ulteriormente riaccendere la speranza dei fan di rivedere un nuovo capitolo di KotOR.
UNA NUOVA SPERANZA
Game Informer ha recentemente stuzzicato Casey Hudson, director di Knights of the Old Republic nonché supervisor della saga di Mass Effect e del più recente Anthem, circa la possibilità di un nuovo capitolo ispirato a Guerre Stellari.
“Ci sono tanto giochi che vorremmo fare ma che attualmente non possiamo, dunque ci troviamo a dover scegliere fra varie possibilità. Tuttavia, ho sempre amato Star Wars e ho amato lavorare a Knights of the Old Republic, dunque stiamo sempre pensando a cosa poter fare in seguito”.
Hudson, quindi, lascia trapelare la volontà di realizzare un nuovo titolo ambientato nell’Universo di George Lucas, che però ovviamente non può totalmente dipendere dai desideri di BioWare.
La gestione della proprietà intellettuale di Star Wars è infatti ancora una questione fra EA e Disney.
Il connubio Starw Wars e videogame, però, ultimamente ha vissuto un momento tormentato.
Il primo caso controverso si è verificato nel 2013, quando il progetto Star Wars 1313, presentato in pompa magna all’E3 un anno prima, è stato cancellato fra le polemiche del pubblico.
1313 avrebbe recitato il ruolo di capostipite per una nuova saga action targata Star Wars per le attuali console.
Indiscrezioni raccontano di come il gioco avesse come protagonista un giovane Boba Fett, alle prese con una missione in un‘area sotterranea di Coruscant conosciuta appunto come Livello 1313.
Dopo l’acquisizione di Lucasart da parte di The Walt Disney Company però, il titolo è stato depennato dalla lista dei progetti all’attivo e così come lo sviluppo è stato definitivamente bloccato.
Dopo aver designato EA come successore di LucasArts e in seguito all’esordio vincente con Battlefront, però, le sfortune digitali di Star Wars non sono finite. Alla lista delle “vittime”, infatti, si è recentemente aggiunto l’open world ambientato nell’Universo di Star Wars, nome in codice Orca. Il gioco, in lavorazione presso gli studi di Visceral Game (autori di Dead Space) in collaborazione con Amy Hennig (già game director di Uncharted), si sarebbe dovuto concentrare sull’esperienza single player di stampo open world. Stando a quanto dichiarato da EA però, avrebbe richiesto tempi di sviluppo troppo lunghi per il publisher che quindi ha preferito staccare la spina al progetto.
Ad aggiustare il tiro (pare) ci penserà Star Wars Jedi: Fallen Order. Il titolo, che verrà rivelato al pubblico il 13 aprile 2019, in concomitanza con il prossimo Star Wars Celebration Day, sarà la tanto attesa nuova avventura in single player ambientata nel mondo di Star Wars. Del gioco, in lavoro presso Respawn Entertainment (autori di Titanfall e del più recente Apex Legends), si sa poco, se non che narrerà le vicende di un Padawan sfuggito all’Ordine 66 (ordine emanato da Darth Sidious durante i fatti narrati in La Vendetta dei Sith, a causa del quale vennero sterminati quasi totalmente i Jedi). Sarà proprio Chris Avellone, lead designer e scrittore di KotOR 2 a occuparsi di Jedi: Fallen Order. Un possibile cambio di rotta per EA, quindi, che potrebbe anche decidere di regalare ai fan un nuovo episodio di Kinghts of the Old Republic.
E chi altri se non BioWare potrebbe riportare sugli scaffali una saga che ormai manca da troppo tempo? Visto l’insuccesso di Andromeda e la fredda accoglienza raccolta da Anthem fin’ora, BioWare potrebbe decidere di rilanciarsi sfruttando un brand consolidato sotto forma di sequel o di remake. Per quanto riguarda la possibile trama, bisogna tenere a mente che entrambi i capitoli di Knights of the Old Republic sono ritenuti dalla Disney non canonici, e quindi facenti parte dell’Universo espanso di Star Wars (chiamato Star Wars Legends). Dopo l’acquisizione del brand da parte di Disney, infatti, è stato fatto un “censimento” su quale opere legate alla saga facessero parte o meno del filone narrativo ritenuto ufficiale e quindi valido per poter sviluppare i successivi capitoli del franchise. Molti elementi narrativi della saga di KotOR, come per esempio le Guerre Mandaloriane o la battaglia di Malachor V, così come alcuni dei personaggi creati appositamente per il gioco, sono però stati successivamente inclusi nella serie animata o in altri media divenendo a loro volta canonici.
Se quindi i fatti narrati nei due KotOR sono a rischio cestinaggio, un eventuale remake, o ancor meglio un reboot, potrebbe convincere Disney ad approvare una nuova storia. Sfruttando la tecnologia delle prossime console in dirittura d’arrivo e memori dell’esperienza maturata grazie a vari Mass Effect, un ipotetico Knights of the Old Republic 3 potrebbe portarci ai confini dell’Universo Star Wars in un modo mai visto prima. Se la potenza grafica attuale può regalarci degli scorci mozzafiato dei pianeti che compongono la Galassia di Guerre Stellari, le meccaniche Action in tempo reale introdotte negli ultimi Mass Effect potrebberò sostituire il vecchio e legnoso sistema di combattimento. Da riscoprire invece solo gli elementi ruolistici che facevando da contorno nel primo KotOR e che potrebbero dare maggiore senso di personalizzazione rispetto a quanto visto in Mass Effect. Oltre alla scelta della propria classe, la creazione del proprio personaggio potrebbe anche comprendere la scelta della razza, pescando fra le tantissime disponibili nell’Universo Star Wars. Una maggiore possibilità di esplorazione ci permetterebbe inoltre di visitare molti più pianeti rispetto a quanto visto nei primi capitoli, magari a bordo di uno Speeder o di un veicolo su ruote (chi ha detto Mako?) Non è però da escludere del tutto l’ipotesi di un sequel, per poter finalmente chiarire il nebuloso finale di KotOR 2 facendo luce così sul destino dell’Esule e di Dart Raven. Che si tratti quindi di sequel o remake, vediamo l’ora di tornare all’epoca della Vecchia Repubblica e di reimmergerci nella galassia alla scoperta di nuovi anfratti e di missioni da completare a colpi di spada laser. Difficile prevedere quale sarà la prossima mossa di EA, non ci resta che attendere e sperare che la Forza sia con tutti noi (e possibilmente con BioWare).