A fronte dell’annuncio di Half-Life Alyx, siamo testimoni di un periodo di cambiamento all’interno dell’industria dei videogiochi. Da un lato vediamo la nascita del Cloud Gaming, portata avanti da Google Stadia, Project xCloud e Playstation Now, dall’altra potremmo assistere ad un’ascesa a scoppio ritardato di una realtà virtuale che non è mai riuscita ad ingranare veramente. L’annuncio bomba di questi giorni, come molti di voi sapranno, vede protagonista l’arrivo di un nuovo capitolo di Half-Life, questa volta in esclusiva VR. In questo speciale andremo dunque ad esplorare le implicazioni che un annuncio del genere può comportare per l’intero settore dedicato alla realtà virtuale e di come l’operato di Valve potrebbe portare al mondo dei videogiochi qualcosa di potenzialmente rivoluzionario.
Sebbene lontani dalla concretizzazione degli ormai ironici meme su un possibile Half-Life 3, Valve coglie l’occasione per rientrare nel mondo dei videogiochi come sviluppatore, questa volta però dalla porta sul retro. Nessun annuncio fumoso, nessun trailer in CGI e nessun HL3 ad illuminare gli schermi dei giocatori, la partita di Valve si gioca sul campo della realtà virtuale ed inizia a Marzo 2020. Quello della realtà virtuale è un settore in forte crescita da un paio di anni a questa parte ma che, nonostante la presenza di tantissimi titoli validi, non è mai riuscito ad imporsi all’interno del mercato.
Il trailer di Half-Life Alyx mette in mostra le enormi potenzialità che questo tipo di tecnologia può portare all’interno del mondo dei videogiochi. Dalle infinite soluzioni di gameplay ad un immersività a 360° all’interno del mondo di gioco. Dalle immagini mostrate durante il trailer di presentazione è possibile intuire un livello di interattività mai visto prima in ambiente VR. Spostare gli oggetti con le mani, caricare manualmente le armi ed interagire con gli ambienti in modo completamente nuovo.
L’uscita di Half-Life Alyx ha segnato un punto di svolta in quella che ormai tutti davano come storia spacciata. Il ritorno di Valve allo sviluppo dei videogiochi ha scosso le fondamenta di pubblico e stampa con aspettative ben presto disattese all’annuncio che Alyx fosse esclusiva VR su PC. Prima di gridare allo scandalo e rinnovata propulsione all’avidità del vecchio Gabe, c’è da considerare come la questione in realtà sia estremamente più complessa. Come già affermato in precedenza, la serie di Half-Life non è una semplice saga, non solo per le dimensioni mitologiche che ha raggiunto, ma anche e soprattutto per i cambiamenti che ha portato nel mondo dei videogiochi.
Con l’uscita del primo capitolo nel 1998, Valve introdusse la narrazione in prima persona in uno sparatutto, con un protagonista silente ma comunque espressivo, ed una trama che non si limitava a “prendi quest’arma e devasta qualsiasi cosa si muova”; concetto poi ripreso in tutti i titoli successivi, che hanno poi sviluppato ulteriormente.
Half Life 2 segna una svolta epocale nel modo di concepire i giochi, con l’introduzione del motore fisico, un risultato praticamente impensabile fino a prima. Da quel momento in poi, non è stato più possibile pensare di sviluppare un gioco senza questa caratteristica.
Ogni volta che Half-Life è uscito, ha cambiato la storia dei videogiochi. Per questo anche il terzo capitolo non può essere da meno. È opinione di chi vi scrive che la tecnologia VR sarà quella che ci porterà nel futuro del Gaming e per questo Valve ha deciso di puntare il suo successo su questo, come dimostrano i recenti investimenti e la produzione di un visore proprietario come il Vive. Il prossimo passo nel mondo dei videogiochi è la realtà aumentata, e Half-Life 3 dovrà essere il pioniere, così come lo sono stati i suoi predecessori.
Half-life Alyx a nostro parere è esattamente questo, un primo timido tentativo di Valve di mostrare al mondo cosa possono essere capaci di fare, per poter così rilasciare la loro creatura più preziosa in tutta sicurezza. Le voci che si rincorrono parlano di una durata di questo titolo simile a quella di Half-Life 2, e già nel trailer vediamo Alyx e il giocatore compiere azioni mai viste in titoli simili con una fluidità disarmante. E se avessimo ragione?
Half-Life Alyx è dunque il primo titolo davvero importante ad arrivare esclusivamente su VR, che l’esperienza proposta da Valve possa sensibilizzare i giocatori a tal punto da diventare una vera e propria Killer App? Certo, secondo le dinamiche del VR, Valve avrebbe potuto avvicinarsi a questo tipo di tecnologia con prodotti più malleabili come un ipotetico Portal VR, magari in realtà aumentata e non completamente virtuale. Le possibilità sarebbero state comunque molto vaste, ciò che è certo è che l’impatto di Half-Life Alyx sulla crescita della Realtà Virtuale intesa come tecnologia da gaming al pari delle piattaforme classiche è sicuramente importante.
Il più grande scoglio, almeno in questo caso, è rappresentato dall’hardware. Un visore come HTC Vive o Oculus Rift non è di certo un pezzo di tecnologia economico e ad affiancarlo bisogna assicurarsi di avere tra le mani una macchina capace di reggere l’esperienza di gioco in VR, non proprio una passeggiata per la maggior parte dei giocatori. Chissà che in futuro le più grandi innovazioni di questi ultimi anni come il Cloud Gaming e la Realtà Virtuale non uniscano le forze abbattendo così il costo dell’hardware e migliorando le prestazioni. Fino a quel momento non ci resta che darvi appuntamento tra mese per poter finalmente mettere le mani sul titolo e potervi raccontare come comporterà.