Presentato all’E3 2016, il nuovo God of War destato da subito grande curiosità, non solo per il tanto atteso ritorno di Kratos, ma soprattutto per un nuovo e sorprendente cambio di setting. La Grecia e tutto quello che era legato ad essa erano state messe da parte per far posto ad un’ ambientazione nordica. Un stravolgimento necessario che ha permesso agli sviluppatori di raccontare una nuova storia, con il nostro protagonista più maturo e padre. In uno scenario di questo tipo però un elemento del brand non è cambiato: la presenza della mitologia. In questo nuovo capitolo, però, dovremo farci spazio e affrontare quella norrena. Da questa premessa, e in attesa della nostra recensione, vogliamo analizzare e raccontare le basi della mitologia norrena, per non arrivare impreparati al nuovo e imminente God of War ( 20 aprile).
L’origine delle mitologia nordica
L’origine dell’universo nordico, secondo l’Edda Poetica, nacque nel Ginnungagap, un enorme, sconfinato abisso. A nord del Ginnungagap si trovava Nifleheim, la regione dominata dal gelo, al sud invece era situato il Muspellsheim, una terra imperversata da fiamme altissime. Dall’unione di due poli opposti (ghiaccio e fuoco) nacquero due gigantesche creature: Ymir, un gigante animato da un fuoco potentissimo, e la mucca Adhumula, che lo nutriva. Nonostante la mole, Ymir era solamente un neonato, e mentre dormiva, cominciò a sudare: il sudore proveniente dal suo braccio sinistro generò la stirpe dei giganti. La mucca Adhumula traendo il necessario nutrimento per sé stessa leccando le cime delle montagne ghiacciate presenti a Nifleheim, generò dèi Aesir, nell’aspetto simili a Ymir. La terza generazione di Aesir , Odino e i suoi fratelli Vili e Vé, bramasi di potere uccisero Ymir e tutto il sangue derivato dalla violenta lotta uccise tutti i giganti. Le restanti parti del corpo di Ymir vennero utilizzate per creare il mondo degli uomini. Quella di Odino, però, non fu l’ultima generazione a dominare sui nove regni. A segnare la fine ci avrebbe pensato il Ragnarok, l’evento in cui Dèi si scontreranno con i giganti, in una battaglia in cui entrambe le razze moriranno e l’universo purificato, dando così il via un nuovo ciclo.
I Nove Mondi
Nella mitologia nordica tutto l’universo è connesso tramite il Yggdrasil, l’albero del mondo e il simbolo del bene e del male. E’ situato al centro dell’Universo e con i suoi rami sorregge nove mondi:
- Asgardh, il mondo degli Dèi Asi;
- Vanaheim, il mondo degli Dèi Vani;
- Alfheim, il mondo degli Elfi Chiari;
- Midhgard, il mondo degli uomini, connesso ad Asgardh tramite Bifrost, il ponte dell’arcobaleno;
- Jotunheim, il mondo dei giganti
- Nifleheim, il mondo primordiale di ghiaccio;
- Svartalfheim, il mondo dei Elfi Scuri;
- Muspellsheim, il mondo primordiale del fuoco;
- Helheimr, il mondo dei morti.
Prima di analizzare i vari mondi, dobbiamo tenere presente che le versioni sulla loro disposizione sono tante, la più diffusa ( e quella che terremo presente) vede il Midhgard, il mondo degli uomini o la Terra di Mezzo, posto al centro. I pianeti più vicini sono: Muspellsheim (o Múspell) il regno del fuoco, è la dimora dei Giganti del fuoco e Surtr, il loro capo; poi Vanaheim, il mondo dei dei Vani, legati alla fertilità e alla magia, rappresentano, dopo gli Asi, la seconda classe di Déi. Subito dopo c’è Jotunheim la terra dei giganti, e vicino ad essa si trova la fonte di Mimir, che conferisce a coloro che ne bevono l’acqua grande conoscenza e saggezza. L’accesso alla fonte è però proibito dal suo saggio custode, il Dio Mimir. Egli concesse a Odino di abbeverarsi alla fonte della sapienza, ma a caro prezzo: il padre degli Dèi dovette infatti sacrificare un suo occhio, lasciato come pegno. Infine Nifleheim il regno del ghiaccio.
Nel secondo “gruppo” sono poszionati i mondi Svartalfheim, , il mondo degli Elfi in conflitto con i nani, e Alfheimr, il Regno degli Elfi Chiari.
Infine posto agli estremi abbiamo: al nord Asgardhm dimora degli Asi, Dèi legati alla guerra e al combattimento. Qui vivono le tre divinità che stabiliscono il destino degli uomini e simbolizzano le varie fasi del tempo: passato, presente e futuro. All’estremo Sud, invece, Helheimr il regno dei morti. È costituito da tre livelli: i più alti sono destinati a tutti gli ero ed eroi, che si sono guadagnati il Valhalla in vita; al centro, gli anziani e i giovani che non hanno potuto mostrare il loro valore; nel piano più basso, vengono condotti coloro che sono condannati a vivere per sempre sotto atroci torture e pene
Le creature di God of War
Dopo aver visto le basi della mitologia norrena, e ora, mediante i i filmati rilasciati da Sony, di entrare più nello specifico nel mondo di God of War e analizzare quelle creature che sicuramente affronteremo.
Troll
Nati secondo la mitologia norrena al finire dell’Era Glaciale, i troll sono creature ricorrenti ed estremamente differenti tra di loro. Non tutti sono dotati di un corpo massiccio e l’indole aggressiva, ma tutti hanno una vera e propria avversione per la luce.
In God of War i Troll avranno solo un aspetto minaccioso e batterli richiederà più impegno e tempo. Dai filmati e le informazioni rilasciate, i troll rappresenteranno dei mini boss che affronteremo, ovviamente, solo nelle sezioni di gioco notturne.
Redivive
In God of War le Redivive sono le streghe che hanno rinunciato alla loro anima per apprendere il seidhr, un grande potere d’origine divina. Nemici piuttosto ostici che ritroveremo spesso durante il gioco.
Draugr
Draug, anche conosciuta come Aprtrgang, è una creature non morta della mitologia norrena. Quando ancora erano umani, i Draug erano persone malvagie, o morte in modo disonorevole (per i Vichinghi l’onore era legato alle battaglie) che hanno rifiutato la chiamata delle Valchirie (le dee che traghettano le anime nel Valhalla). Creature vuote che vivono nelle tombe e appropriandosi del corpo dei vichinghi morti, e tramutate in Draug con un unico scopo:non smettere mai di combattere. Generalmente vengono raffigurati con sembianze scheletriche, con l’inconfondibile odore di carne in decomposizione e dotati di una forza sovrumana e di numerose doti magiche.
Videogames e i Vichinghi
Film, serie TV e videogames. Tanti, soprattutto negli ultimi anni, sono stati tanti i prodotti che si sono basati o che hanno tratto ispirazione dalla mitologia norrena. Del resto, come avete potuto vedere, il mondo nordico con i suoi caratteristici personaggi, i Vichinghi e tantissimi e peculiari mondi, è difficile non rimanerne affascinati. Ovviamente God of War non è l’unico videogioco bastato nella mitologia nordica, ma sono stati tanti a vedersela con gli dei e il mondo nordico. Uno fra questi è il recente Hellblade Senua’s Sacrifice, il titolo sviluppato dai ragazzi di Ninja Theory, che racconta la drammatiche conseguenze della psicosi, disturbo di cui soffre la protagonista. Durante il suo lungo viaggio, che intraprenderà durante il gioco, si imbatterà in molti dei che giocheranno con la sua già precaria sanità mentale.
Northgard, invece, è ambientato e racconta la vita più “terrena” dei Vichinghi. Rappresenta un altro modo interessante di trattare la mitologia nordica, non sempre legata alle battaglie e la magia. Il gioco, infatti, è uno strategico in tempo reale con forti dosi di gestionale nel quale dovremo recuperare le risorse e costruire strutture resistente, il tutto per sopravvivere, non solo agli attacchi di bestia magiche, ma anche alle problematiche quotidiane.
Sono, però, presenti moti videogiochi in cui la mitologia norrena fa incursione, diventando una vera a propria fonte di ispirazione. Tra questi come non citare Final Fantasy XIII, e diversi e palese riferimenti a leggende e miti di diverse culture, da quella germanica a quella norrena. Basti pensare che il mito più evocata del tredicesimo capitolo è il già citato Ragnarok.
Ormai siamo agli sgoccioli, manca veramente poco all’uscita di God of War. Non ci resta quindi che attendere per vedere come verrà racconta e affrontata la mitologia nel nuovo capitolo.