Ormai è passato più di un anno dall’uscita di Final Fantasy XV, gioco che come molti altri titoli della serie è riuscito a creare sentimenti contrastanti nell’opinione pubblica, fra chi l’ha amato senza se e senza ma, chi l’ha apprezzato tranne che in alcuni aspetti e chi invece non è proprio riuscito a farselo piacere. Per quanto positiva possa essere la vostra opinione sul gioco, è comunque difficile negare che il gioco sia uscito incompleto e presentando diversi difetti, al punto tale che lo stesso Tabata e lo studio di Square Enix che ha seguito il progetto ha dovuto fare mea culpa e realizzare una serie di patch correttive che andavano a spiegare elementi di trama, aggiungere caratteristiche di gameplay e correggere parti poco riuscite del gioco. Oltre a tutti i contenuti gratuiti rilasciati per i possessori della copia di gioco, Square Enix ha realizzato la consueta stagione di DLC che con Episode Ignis giunge alla conclusione, ma al lancio dell’ultimo episodio dedicato ai Chocobros si è susseguito l’annucio della stagione 2 che quindi si tradurrà in nuovi contenuti anche per questo 2018. Cerchiamo di vedere quali modifiche e aggiunte sono state proposte nel corso dell’ormai passato 2017, premettendo che non si tratta di una recensione e in questa riesamina del gioco ci sarà più di qualche considerazione personale, oltre che qualche sfogo.
EPISODE GLADIO
Il primo DLC rilasciato si concentra sui fatti accaduti allo Scudo del Re parallelamente al capitolo 7 dell’avventura principale: durante questo arco narrativo Gladius chiede a Cor di accompagnarlo in un viaggio che lo avrebbe portato ad affrontare il Signore delle Spade che lo avrebbe messo alla prova. Narrativamente parlando si tratta forse del DLC peggio realizzato visto che, senza troppi giri di parole, il gioco non aggiunge nessuna informazione che ci permetta di comprendere meglio le vicende di Final Fantasy XV se non come abbia fatto Gladio a procurarsi una cicatrice sul volto, ma spero vi rendiate conto che si tratta di un pretesto narrativo fin troppo debole per giustificare l’esborso di denaro per un DLC che non va ad impattare in alcun modo sulla trama. Gladius infatti decide di affrontare Gilgamesh, ovvero il Signore delle Spade, solo per riacquistare la fiducia persa dopo la sconfitta contro Ravus, ma questo suo viaggio per temprare il suo spirito aggiunge solo qualche elemento di lore. Il gameplay è quell’aspetto che funziona un po’ meglio: il combattimento contro Gilgamesh è abbastanza soddisfacente e, anche se il DLC ammazza completamente la componente GDR proponendosi praticamente come un action zoppicante votato al button mashing, sconfiggere il boss del DLC riesce comunque a dare quella vena di soddisfazione che non fa sentire come del tutto inutile quell’ora impiegata a terminare il contenuto. La battaglia contro Cor, proposta come contenuto extra, invece delude: non è necessaria tattica per essere portata a termine, basterà semplicemente sfruttare i parry per vincere senza troppe difficoltà.
EPISODE PROMPTO
Episode Prompto cerca di cambiare radicalmente la formula di gameplay: essendo Prompto votato all’uso di armi da fuoco, il titolo abbandona moltissimo le vesti di RPG per indossare quelle di TPS con elementi stealth. Sebbene la componente TPS non si possa comunque definire un capolavoro di gameplay, il diverso approccio da la sensazione di essere effettivamente di fronte ad un DLC che ha un suo senso di esistere dato che si tratta di un di più e non di un qualcosa di castrato all’origine per essere venduto separatamente. Anche la storia assume un drastico cambiamento rispetto al passato: c’è un’itrospezione intima del personaggio molto più accentuata rispetto al gioco base e ovviamente all’Episode Gladio. Il personaggio di Prompto nell’avventura principale sembrava ben poco delieato rispetto agli altri due chocobros, durante il nostro viaggio appariva fin troppo stereotipato e sopra le righe ed i (pochi) dialoghi fra lui e Noctis hanno dato ben poche informazioni sul passato del personaggio: i flashback presenti in Episode Prompto narrano effettivamente la vita di un personaggio molto più complesso di quanto mostrato in precedenza; voglio pertanto dare il beneficio del dubbio a Final Fantasy XV e pensare che la caratterizzazione di Prompto fosse carente perché rivelare di più del suo passato avrebbe rischiato di compromettere la narrazione di questo DLC.
COMRADES
L’espansione multiplayer di Final Fantasy non era nata sotto i migliori auspici: la prima settimana di beta essa era ingiocabile a causa di un netcode che faceva acqua da tutte le parti el non appena il contenuto ha ricevuto un rilascio ufficiale, la versione presentata aveva moltissimi glitch e bug, anche piuttosto gravi che impedivano all’utente di usufruire dell’esperienza di gioco. Dopo la patch che ha corretto buona parte dei problemi emersi, il gioco ha dimostrato di avere un suo valore sia dal lato narrativo che da quello di gameplay. Comrades infatti narra la storia degli Angoni (in inglese Kingsglaive), una elité di soldati al servizio del re di Lucis che nei 10 anni di assenza di Noctis in quanto rinchiuso dentro il cristallo, dovranno difendere la sacra isola di Angelgard dall’attacco dei demoni per poter permettere al re di assorbire la Luce del Cristallo. A livello di gameplay il gioco inserisce quelle migliorie che avevo ipotizzato quando parlai della beta come un’impronta più GDR con la possibilità di differenziare il proprio avatar per “classi”, ma anche una maggiore varietà dei moveset e delle armi, una maggior personalizzazione dell’ìinventario con la possibilità di craftare nuove armi che cambieranno le loro statistiche in base al materiale usato ed un ottimo editor dell’avatar che useremo. Peccato che, nonostante le patch, Comrades non sia esente da difetti: le quest cercano di proporre una varietà ma molte di esse sembrerebbero essere slegate da una main quest e gli asset di mostri sono in larga parte ripresi dal gioco principale, pertanto il giocatore navigato non dovrà impegnarsi più di tanto nello studio dei pattern dei nemici visto che le novità in questi termini sono davvero poche (fra le quali ricordiamo il bel rematch contro Bahamut). Un’espansione che cerca di dare un’altra prospettiva sul combat system del gioco, ma che si trascina dietro molti dei difetti ad esso associati già analizzati in fase di recensione (e che rivedremo anche più avanti): vale il prezzo del biglietti per chi il gioco l’ha apprezzato, per tutti gli altri astenersi.
EPISODE IGNIS
Arriviamo a quello che probabilmente l’espansione migliore di questa prima stagione di Final Fantasy XV, ovvero l’episodio dedicato a Ignis Scientia ed ad i fatti accaduti ad Altissia che hanno portato il personaggio nelle condizioni che abbiamo potuto vedere. Non voglio parlare della trama perché connettendosi agli eventi del gioco principale e narrando un evento cardine della storyline rischierei di fare spoiler a chi il gioco non l’ha giocato, vi basterà sapere che ho apprezzato molto il DLC perché, a differenza degli altri, è coerente: è coerente perché tutti gli eventi narrati non contraddicono ciò che viene detto nell’avventura principale e contemporaneamente non si tratta di un vuoto in termini di narrativa come il DLC di Gladio, è coerente perché riesce a dare maggiore profondità al personaggio di Ravus che per come agiva nel gioco base sembrava affetto da bipolarismo. Tuttavia giocare ad Episode Ignis mi ha suscitato tanta rabbia, ma non per il DLC in sé quanto per il gioco base: le cutscenes presentate hanno un regia molto migliore di quelle presenti nell’avventura di Noctis, il finale non canonico presente si conclude con una serie di video che riescono a dare maggior senso alle scelte adottate da Noctis dal capitolo 13 in poi, la battaglia fra Ignis e Ardyn nel finale non canonico è molto più intrigante e ben fatta della fase 2 dello scontro fra Noctis e lo stesso Ardyn. Dove erano tutte queste accortezze nel gioco base? Dove era il livello di sfida nell’affrontare Ardyn? Dove era la caratterizzazione dei personaggi? Abbiamo passato ore in compagnia di Noctis ed alcune sue scelte sembravano così innaturali ed immotivate.
AGGIORNAMENTI DEL GIOCO
E veniamo alla parte gratuita proposta da Square Enix. Lo sviluppo di Final Fantasy XV ha seguito moltissimo quello che è stato il feedback della community. Le patch hanno toccato il gioco sotto diversi aspetti: dall’inserimento di meccaniche nuove come la Regalia Type-D o la possibilità di passare da un chocobros all’altro durante il combattimento, alla correzione di alcuni passaggi poco chiari nella trama tramite l’aggiunta di cutscenes provenienti dal film Kingslaive e da Omen, dalla correzione di alcuni difetti come la telecamera (non risolti completamente) o il fantomatico capitolo 13, all’implementazione di vere e proprie mancanze come il New Game Plus o il bestiario. Tutti elementi che fanno la gioia di chi il gioco l’ha apprezzato, ma che lascianuna sensazione di ancora più grande incompletezza in coloro che il gioco l’hanno finito ed archiviato ben prima delle varie patch.
Tirando le somme su quest’anno di Final Fantasy XV, proviamo a porci delle domande. I contenuti aggiuntivi pubblicati nel corso del 2017 vanno a migliorare il gioco? Indubbiamente sì: la somma delle aggiunte, sebbene non esenti da difetti, riescono a migliorare molti aspetti del gioco seppur non modificandone l’essenza (nel bene e nel male), pertanto sia coloro che hanno adorato Final Fantasy XV che coloro che non avessero giocato al gioco dovessero decidere di recuperarlo (magari nella fantomatica Royal Edition oggetto di rumor) sicuramente si troverà di fronte ad un gioco migliore di quello uscito più di un anno fa. Basta questo per far cambiare idea a chi non l’ha apprezzato? Ovviamente no: come detto in precedenza, non solo il lavoro di limatura smussa parecchi angoli ma tiene in piedi la stessa struttura del gioco originale, sia in termini di storia che di gameplay, ma l’aggiunta di questi elementi non giustifica l’anno di ulteriore sviluppo del gioco dopo la sua uscita negli scaffali. Chi gioca ad una early aceess multiplayer (come PUBG o Ark) continua a giocare anche quando il titolo muta, si evolve, aggiunge nuove caratteristiche e quindi ogni aggiornamento viene fatto mentre l’esperienza di gioco del’utente ancora non si è conclusa. Final Fantasy XV è un gioco single player che ha un suo inizio ed una fine, chi ne ha fruito al lancio è tenuto a crearsi un giudizio sul gioco per come l’ha vissuto al momento dell’acquisto, non di come esso appare un anno dopo. Ben vengano correzioni rilasciate gratuitamente, ma ciò non giustifica gli errori commessi da Tabata fino a quel 30 novembre 2016 in cui il gioco uscì. Errori che in buona parte permangono anche ad un anno dall’uscita.