Continua la nostra avventura su Destiny 2 nel nostro Road to Review. Anche oggi vi faremo partecipi di quella che è la nostra esperienza su Destiny 2 in attesa della recensione finale. Dopo aver tastato il mondo di gioco, scoprendo meccaniche e funzionalità nuove, è tempo di consolidare il sistema di gioco e scoprirne i contenuti.
La nostra avventura continua nonostante le avversità, il nostro Stregone Insonne è ora Livello 20 con 210 di Potere, è arrivato il momento di esplorare i contenuti di Destiny 2 staccandoci dalla campagna principale della quale ormai manca soltanto una missione. Dopo aver toccato il Level Cap ( anche qualche livello prima, ndr), il mondo di Destiny 2 si apre letteralmente in un ventaglio di attività abbastanza diversificate. Abbiamo completato le missioni sul Nessus e su Io, completando quella che è la mappa stellare di Destiny 2 e ci siamo avventurati in Assalti, pattuglie e sfide. Forti del nostro Astore, ottenuto al Livello 20, e una sottoclasse del vuoto sempre più potente, abbiamo deciso di avviare il Matchmaking e provare gli Assalti. Il tempo necessario per trovare due compagni di avventure è stato piuttosto lungo ma tale attesa è probabilmente imputabile ai numerosi problemi che ancora affliggono la stabilità del titolo. Due nuovi assalti, diversi da quello presente nella Beta, ci hanno introdotto ad una concezione di Level Design in divenire. Intensi, non particolarmente difficili ma comunque impegnativi, gli assalti di Destiny 2 si presentano in grande stile, proponendo una varietà di ambientazioni e nemici molto interessante. Una delle preoccupazioni legate all’intera struttura di Destiny 2 riguarda proprio i nemici, siamo ad un passo dal finale e non abbiamo incontrato nessuna nuova minaccia se non Caduti, Alveare, Cabal, Vex e, sporadicamente, Corrotti. Una nuova forma di vita ostile, magari reclusa su un pianeta sperduto, avrebbe dato a Destiny 2 quel tocco di novità che si addice ad un nuovo capitolo. Anche l’ordine nel quale vengono presentati i nemici rispecchia quello del primo capitolo: prima i Caduti, poi l’Alveare, Vex e infine i Cabal, una soluzione narrativa che, a dispetto di una qualità complessiva della nuova trama, si avvicina fin troppo a quella del primo capitolo.
È normale fare paragoni con il passato e, soprattutto in fase di valutazione, evidenziare ciò che è vecchio e ciò che nuovo è di importanza vitale. Il sistema di pattuglie si presenta esattamente come già visto nel capitolo precedente, presentando le stesse tipologie di missioni, avviabili attraverso i classici beacon sparsi per la mappa. Una grande novità va invece a toccare il sistema di personalizzazione del titolo e lo fa con gli Shader e i modificatori per le armi. Oltre alla già conosciuta infusione che ricordiamo ci permette di infondere un’arma più potente in un’altra al fine di potenziarla, l’arrivo dei modificatori apre delle porte in termini di personalizzazione che abbiamo gradito molto. Ogni modificatore è legato ad una tipologia di arma o ad una parte dell’armatura e permette al giocatore di intervenire sugli effetti dell’equipaggiamento, cambiando tipologia di danno o aggiungendo attributi nuovi come sinergie con una particolare tipologia di danno o sotto-classe. I modificatori aprono le porte a delle build ideali fatte non soltanto di armi esotiche e drop epici ma anche di modifiche basate su classe e sotto-classe. Una piccola nota sull’everversum e sulle microtransazioni: sembra che gli Engrammi Luminosi, acquistabili attraverso l’argento o ottenibili come ricompensa dopo il Livello 20, contengano oggetti estetici, modificatori e pezzi di equipaggiamento, rendendo di fatto la vita più facile per coloro che scelgono di investire denaro reale negli acquisti. Un piccolo sbilanciamento che si distacca dall’originale concetto di microtransazioni di Destiny che offriva soltanto ricompense cosmetiche e non effettivi vantaggi sulle prestazioni di gioco.
Sembra essere cambiato anche il sistema di reputazioni, sia nei pianeti che nella zona sociale non esistono più fazioni e reputazioni ma soltanto Avanguardia e Crogiolo che ricompensano il giocatore con Engrammi Leggendari dopo aver riempito la barra della reputazione attraverso dei marchi dedicati.
Altra, piacevole, novità sono le Sfide ovvero condizioni particolari che vengono a presentarsi durante le varie attività e richiedono l’utilizzo di una particolare tipologia di arma e ricompensano il giocatore con Lumen, Marchi dell’avanguardia ed equipaggiamento se svolte durante attività di PvE. Una sorta di sistema di taglie che però va ad interagire non soltanto con l’attività che stiamo svolgendo, come assalti ed eventi pubblici, ma anche con il pianeta nel quale ci troviamo evitando al giocatore il fastidio di dover cambiare pianeta in base alle taglie del giorno.
Infine abbiamo deciso di dedicarci ancora una volta al PvP in Crogiolo (essenzialmente perché ci piace sconfiggere guardiani innocenti ) ma questa volta abbiamo optato per la playlist competitiva che ci ha introdotto ad una modalità molto interessante che va a centellinare le vite della squadra spingendo i giocatori a cooperare e aprendo le porte a clutch vari e giocate interessanti. La durata media di una partita è infatti molto più lunga di una partita tradizionale e, grazie alla struttura su turni in best of 4, è possibile dare il via a delle rimonte epocali.
Il nostro secondo giorno su Destiny 2 si chiude dunque con la fame di contenuti ancora non placata, domani sarà il turno del finale della campagna principale e ci butteremo ancora in attività di contorno, provando a superare le insidie del Cala la Notte che sembra ancora più letale ed impegnativo di prima. È arrivato il momento di tornare su Destiny per dare le battute finali a quella che sarà la recensione, buon divertimento guardiani!