L’immenso universo videoludico ha cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare sia all’interno che all’esterno dei videogiochi stessi, influenzando non soltanto la comunicazione tra i giocatori ma anche il modo in cui i videogiochi comunicano con noi.
Heidegger diceva che “Il linguaggio è la casa dell’essere e nella sua dimora abita l’uomo”, tale linguaggio si manifesta attraverso l’uso delle parole ma viene influenzato da innumerevoli fattori come tono e contesto, modificando a volte anche radicalmente il contenuto del nostro messaggio. La comunicazione, intesa nella sua forma più ancestrale, è la somma di tutte quelle azioni, volontarie o involontarie, che ci permettono di interfacciarci con gli altri esseri viventi. La comunicazione è qualcosa che utilizziamo quotidianamente, la si esprime a parole o con il nostro corpo e raggiunge il suo culmine con le nostre reazioni. Il mondo dei videogiochi, così come quello dei social e di internet in generale, ha cambiato la nostra visione di comunicazione, coniando termini ed espressioni altrimenti sconosciute.
Quello tra videogioco e giocatore è sempre stato un rapporto di dare ed avere, una comunicazione reciproca fatta di messaggi e tecniche che vanno affinandosi nel tempo, diversificando i modi in cui i videogiochi comunicano con il giocatore. La comunicazione intesa in tal senso non è da immaginare come un racconto da assorbire ma raggiunge un livello più profondo e riflessivo di quanto inizialmente possa sembrare. Sebbene i titoli dal forte impatto narrativo siano quelli che, a prima vista, intensificano questo concetto di comunicazione, qualsiasi videogioco, a prescindere dal suo genere, riesce a comunicare con noi. Per fare un esempio molto semplice basta pensare ai titoli orientati all’esport, titoli come Overwatch e League of Legends che spingono il giocatore a migliorare come individuo ed incentivano la comunicazione con i compagni di squadra a tal punto da raggiungere dei livelli davvero impressionanti, il che ci porta ad un concetto che nel tempo ha avuto modo di evolversi fino a diventare qualcosa di concreto e riconosciuto: la comunicazione tra i giocatori.
Quando parliamo di comunicazione tra giocatori non pensiamo semplicemente agli insulti che spesso e volentieri volano all’interno delle lobby multigiocatore, pensiamo invece alle regole non scritte che costituiscono il nostro modo di relazionarci con i nostri compagni di squadra in base al contesto. I più anziani ricorderanno le lan su Quake o Unreal Tournament ed i tornei nelle sale giochi, ogni parola, ogni espressione era finalizzata ad una comunicazione rapida e precisa, utile alla squadra. Nel mondo di oggi, un mondo nel quale l’esport va via via affermandosi, raggiungendo anche traguardi importanti, la comunicazione tra i membri di una squadra può decidere le sorti di una partita a prescindere dal titolo giocato. Laddove l’efficienza, la precisione e la velocità si rivelano fondamentali in tutti i titoli esport, quindi principalmente votati al PvP, la stessa cosa vale per quei titoli cooperativi che fanno leva su elementi prettamente PvE. Titoli come World of Wacraft e Destiny che richiedono un gioco di squadra molto impegnativo quando si parla di livelli alti. Alcune incursioni passate di World of Warcraft riunivano infatti addirittura 40 giocatori contro un singolo boss, rendendo la comunicazione molto difficile da gestire. Immaginate di dover gestire le comunicazioni tra 40 persone allo stesso momento, è chiaro che la necessità di stabilire alcune regole inizia a farsi sentire. È grazie anche a formule di comunicazione così compresse che il linguaggio tra i giocatori si è evoluto in modo stringato, utilizzando poche parole chiave al fine di comunicare l’informazione nel minor tempo possibile. Anche i titoli che propongono una massificazione dei giocatori hanno influenzato la comunicazione tra questi ultimi, titoli come Ark: Survival Evolved e Conan: Exiles hanno contribuito a creare un’espediente comunicativo sfruttando la necessità di fare role-play, è così che avviene una comunicazione più diplomatica, attenta e volta a non alterare gli equilibri del server, creando alleanze e guerre quando le cose iniziano ad andare male. In questo modo anche titoli apparentemente aridi dal punto di vista narrativo riescono a comunicare con i giocatori e addirittura ad influenzare il modo in cui i giocatori comunicano tra loro innescando in questo caso un meccanismo di conservazione e sopravvivenza che spinge il giocatore a mettere da parte i propri istinti, spesso malsani, per il bene del proprio gruppo.
Questo ci riporta alla comunicazione tra videogioco e giocatore, evidenziando quanto il rapporto descritto in queste righe sia bilaterale ed è capace di influenzare un giocatore tanto quanto il giocatore è capace di influenzare l’evoluzione dell’industria, la presenza sempre crescente di elementi come le emote nei titoli più importanti ne è la dimostrazione. Il videogioco, nella sua natura di medium, è votato alla comunicazione e all’intrattenimento. L’evoluzione di questa meravigliosa industria ci ha insegnato quanto sia importante il valore delle idee e dei mezzi utilizzati per metterle in pratica, diversificando le esperienze di gioco prima in modo netto e deciso e nei tempi più recenti attraverso diverse sfumature che mischiano le carte in tavola e creano nuove fonti di ispirazione per il futuro. Alcuni titoli cercano disperatamente di comunicare con il giocatore attraverso i modi più disparati, rompendo la quarta parete e comunicando in modo diretto con il giocatore, andando così a creare un legame forte e duraturo, capace di toccarci anche se divisi da uno schermo. Così ci ritroviamo a fare i conti con le tematiche di Detroit attraverso una comunicazione diretta ed allo stesso tempo ad intuire il destino di Artorias su Dark Souls analizzando e scrutando tra le righe di un mondo solo apparentemente silenzioso. In questo caso si tratta di soluzioni narrative estremamente differenti ma il valore del messaggio resta comunque invariato.
Il valore e l’evoluzione della comunicazione all’interno del mondo dei videogiochi è il motore che ci permette di emozionarci, che sia grazie ad una storia ben realizzata oppure grazie ad un match particolarmente difficile. La comunicazione rappresenta il nostro modo di esprimerci, di reagire alle situazioni che questo universo sconfinato ci propone, il nostro divertimento e la nostra grinta dopo una vittoria, la nostra rabbia e delusione dopo una sconfitta. La comunicazione è una parte integrante del giocatore e del videogioco, capace toccare le nostre corde più intime e di alimentare la nostra più grande passione.