Il periodo è particolarmente caldo per parlare di Ubisoft: il publisher francese è al cento delle notizie delle ultime settimane sia per quanto riguarda l’uscita dell’ottimo For Honor (che abbiamo recensito qui) sia per aver recentemente organizzato sessioni di beta del suo atteso Ghost Recon: Wildlands. Tuttavia non solo questi due titoli dell’azienda francese sono nelle menti dei giocatori: c’è chi sta già pensando al post-Wildlands e non vede l’ora che venga l’E3 per sapere quali saranno le novità relative ad altri celebri brand di Ubisoft come Assassin’s Creed, il cui nuovo capitolo è atteso entro la fine del 2017, e c’è chi invece non vede l’ora che venga comunicata una data d’uscita definitiva per l’atteso South Park: Scontri Di-Retti. Per quanto mi riguarda avrò entrambi gli occhi puntati sull’attesa conferenza Ubisoft dell’Electronic Entertainment Expo nella speranza che vengano rivelate ulteriori informazioni sul misterioso sviluppo di Beyond Good and Evil 2, titolo che è tornato sotto ai riflettori dopo che il 6 ottobre dell’anno scorso Michel Ancel ruppe il silenzio che circondava lo sviluppo del gioco pubblicando una misteriosa immagine sulla pagina Facebook dedicata al gioco, sviluppo poi confermato dalla stessa Ubisoft un paio di giorni dopo. Ma perché le community mormorano così tanto? Perché il seguito di quello che è stato un flop commerciale desta un interesse molto maggiore oggi piuttosto che 14 anni fa, quando uscì il primo capitolo?
Era l’estate del 2006 quella in cui acquistai in edicola il numero 211 di The Games Machine, rivista che all’epoca includeva in ogni uscita un gioco per PC: dopo oltre 10 anni mi sono dimenticato del perché acquistai quel numero dato che non ero un assiduo lettore di TGM, così come ho scordato di cosa si parlasse fra le pagine della rivista, al contempo ricordo però molto bene del gioco incluso quel mese, gioco del quale fino a quel giorno non sapevo nulla ma che rimase indelebile nella mia mente sin dal primo avvio. Chiaramente sto parlando di Beyond Good and Evil, titolo che fu pubblicato nel 2003 da Ubisoft e sviluppato dal designer francese Michel Ancel. Ancel aveva già lavorato per Ubisoft realizzando quella che sarebbe stata per metà degli anni ’90 e tutta la prima decade del nuovo millennio la mascotte della casa francese ovvero Rayman, l’iconico personaggio dal corpo viola che fece parlare di sé grazie ad un ottimo primo capitolo ed ad un meraviglioso secondo episodio, entrambi diretti da Ancel. Dopo aver completato i lavori su Rayman 2: The Great Escape, Ancel decise di passare la palla della saga della melanzana viola per dedicarsi allo sviluppo di un progetto completamente nuovo, un open world che contenesse un pianeta completamente esplorabile composto da scenari diversi che fosse contenuto su un unico CD. Un altro obiettivo dello sviluppatore era quello di realizzare un gioco che fosse fortemente incentrato su una storia coinvolgente, con un ritmo narrativo paragonabile a quello di un film.
Una prima beta del gioco fu presentata all’E3 del 2002 e nonostante presentasse diversi elementi che furono poi ripresi dal prodotto finale, non convinse subito la stampa specializzata: in particolare ciò che non convinse fu il design del gioco ritenuto “artisticamente ambiguo” soprattutto a causa della protagonista, Jade, che sembrava stonare con gli elementi dell’ambientazione che la circondavano. Ancel raccolse questi feeback e decise di cambiare l’aspetto del personaggio, rendendolo più adulto e dandogli delle fattezze più armoniose.
Ciò che mi colpì del primo Beyond Good and Evil fu soprattutto la storia ed il modo in cui essa veniva narrata: nel ruolo di un’intrepida fotoreporter di nome Jade, dovremo difendere il pianeta natale della nostra eroina, Hilly, dall’attacco di una razza aliena aggressiva conosciuta con il nome di DomZ e per farlo ci uniremo alla Rete IRIS, un gruppo di ribelli che vuole smascherare il complotto che vede alleati i DomZ e le squadre Alpha, un’organizzazione paramilitare che si è imposta sull’esercito regolare presentandosi alla popolazione come coloro che salveranno il pianeta dalla mianccia DomZ: in realtà le squadre Alpha usano il loro potere per mascherare il traffico di cittadini che vengono rapiti e spediti sulla luna di Hillys dove risiede la base dei DomZ. L’obiettivo della Rete IRIS sarà quello scatenare una rivolta popolare contro le Squadre Alpha mostrando ai cittadini il rapimento di innocenti e l’alleanza fra i DomZ e gli Alpha: il compito di Jade sarà quello di infiltrarsi all’interno delle strutture controllate militarmente dagli Alpha e scattare delle foto che mostrino inequivocabilmente alla popolazione i piani di coloro che avevano promesso loro di proteggerli. Jade è quindi un personaggio che agisce nell’ombra, la Rete IRIS è a conoscenza del suo passato e delle sue abilità, ma non si mostra mai ai cittadini poiché l’obiettivo è quello di creare una rivolta che parta dal basso. Oltre alle fasi di infiltrazione, Jade prenderà parte a scontri corpo a corpo contro robot e agenti Alpha ed enormi creature DomZ in un titolo che mischia l’azione pura allo stealth passando per le sezioni di esplorazione e guida con l’hovercraft. Come avrete capito la fantapolitica è uno dei temi centrali del gioco, ma ci sono altre tematiche quali il forte legame di amicizia fra Jade ed il suo zio adottivo Pey’j (un maiale antropomorfo con il quale Jade gestisce l’orfanotrofio del faro), la ricerca della verità legata alla scomparsa dei genitori ed il mistero relativo alle origini dei DomZ ed al legame che pare celarsi fra Jade e la razza aliena. Mistero che rimane ancora irrisolto e che viene accentuato ancora di più dal cliffhanger posto dopo i titoli di coda che vede come protagonista il buon Pey’j. Nonostante il gioco risultò essere un successo di critica, la nuova IP di Ancel si dimostrò un insuccesso commerciale e piazzò solo mezzo milione di copie nonostante uscì su tutte le piattaforme più popolari dell’epoca. Tuttavia negli anni seguenti il titolo divenne un piccolo cult ed attorno ad esso si formò una community di appassionati, al punto da spingere Ubisoft a rilasciare nel 2011 una Remastered HD del gioco su PlayStation 3 e Xbox 360, remastered che è stata resa poi disponibile anche su Xbox One grazie all’aggiornamento che ha permesso la retrocompatibilità del titolo.
Stando alle dichiarazioni di Ancel Beyond Good and Evil sarebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia orbitante intorno al personaggio di Jade, ma le scarse vendite del primo episodio frenarono Ubisoft dall’idea di finanziare il progetto del designer e nonostante Ancel avesse dichiarato più volte di voler portare avanti il progetto, per quasi cinque anni non si è più saputo nulla sul futuro della serie. Poi nel 2008 durante l’Ubiday un trailer destò l’interesse della stampa.
https://www.youtube.com/watch?v=vkCXE1l5MVI
Nonostante non ci fosse ancora alcun nome od ufficializzazione relativa allo sviluppo di Beyond Good and Evil 2 quel video dava adito a ben pochi dubbi: quel maiale non poteva che essere Pey’j e quella figura di donna lì vicino era di certo Jade. Subito il trailer colpì nono solo perché finalmente si tornava a parlare della serie, ma anche perché mostrava un dettaglio grafico impressionante per l’epoca ed un’ambientazione molto più ricca di dettagli rispetto al capitolo pubblicato sulla precedente generazione di console. Un anno dopo fu pubblicato in rete un ulteriore filmato, stavolta un offscreen gameplay che mostrava Jade correre in mezzo ad un affollato ambiente urbano braccata da elicotteri ai quali cerca di sfuggire passando per spazi chiusi tramite una serie di acrobazie di parkour, tra l’altro in linea con la moda del periodo che vedeva una sempre maggiore spettacolarizzazione delle scene a schermo oltre che ad un sempre maggiore utilizzo delle corse acrobatiche come avveniva in Assassin’s Creed II, prodotto sempre da Ubisoft.
Dopo quel video la confusione regnò sovrana: annunci e smentite da parte di Ancel e di Ubisoft si susseguirono nei mesi successivi, dopodiché la casa francese dichiarò che per offrire al giocatore la migliore esperienza, il gioco sarebbe stato rimandato alla successiva generazione (ovvero PS4 ed Xbox One). Nel frattempo Ancel si dedicò prima allo sviluppo di due nuovi capitoli della serie Rayman (Origins e Legends) e successivamente dichiarò di essere al lavoro su un nuovo progetto, Wild, in sviluppo insieme ad uno studio indipendente non legato ad Ubisoft: tali dichiarazioni fecero perdere la speranza ai fan del gioco che cominciarono a temere che il progetto fosse stato definitivamente cancellato. Torniamo quindi all’ottobre del 2016 quando sulla pagina Facebook di Beyond Good and Evil apparve questa immagine.
Successivamente Ubisoft confermò che lo sviluppo era in corso presso gli studi di Montpellier, senza rilasciare ulteriori informazioni sul progetto. A seguito di queste dichiarazioni non mancarono i rumor annessi, il primo dei quali vuole che il sottotitolo del gioco sia Odyssey, mentre un altro rumor piuttosto diffuso vuole il titolo come esclusiva temporanea per Nintendo Switch. In entrambi i casi si tratta di indiscrezioni con pochi fondamenti da prendere con le pinze, intanto non possiamo che sperare che quest’anno sia l’anno buono, l’anno in cui Ubisoft presenterà ufficialmente lo sviluppo del gioco al grande pubblico offrendo delle informazioni più concrete relative al progetto di Ancel.