Correva l’anno 1997 quando Blizzard decise di rivoluzionare gli RPG isometrici grazie ad uno dei titoli che più ha rappresentato l’intero genere fino ai giorni nostri. Il ventesimo anniversario di Diablo va a consacrare il prestigio di una saga che ancora oggi, grazie al suo terzo capitolo, riesce a dire la sua. Abbiamo dunque deciso di ripercorrere quella che è stata la storia della saga e l’impatto che ha avuto sull’industria videoludica da venti anni a questa parte.
A Blizzard piace sempre fare le cose in grande, i festeggiamenti per un evento come il ventesimo anniversario di Diablo sono arrivati in ogni titolo targato Blizzard, da World of Wacraft a Overwatch con contenuti dedicati e piccoli eventi. L’intero universo di Blizzard è stato infatti scosso per celebrare l’anniversario di uno dei pilastri più importanti dell’intera produzione dello studio. Su Overwatch sono arrivati degli Spray a tema e un’immagine giocatore, su Hearthstone la nuova rissa contro L’oscuro Viandante ha regalato a tutti i giocatori un nuovo dorso per le carte, su World of Warcraft è stato lanciato un nuovo evento con tanto di Impresa che celebra il fantastico livello Bovino mentre su Heroes of the Storm e Starcraft 2 sono state rese disponibili delle immagini giocatore, una nuova rissa su Heroes of The Storm basata su Diablo e la possibilità di avere un piccolo Diablo lavoratore su Starcraft 2. Insomma, tutto l’universo Blizzard festeggia un traguardo importante per una saga altrettanto importante che ha saputo rivoluzionare il suo genere e, come Blizzard insegna, il piatto forte è dedicato proprio a Diablo. L’evento prende luogo nella Tristam di Diablo 3, all’interno della quale è possibile rivivere l’esperienza del primo Diablo attraverso una serie di Dunegon ispirati al titolo con alcuni oggetti ed equipaggiamenti risalenti al primo Diablo.
Ripercorrendo la storia di quello che è stato uno dei titoli più importanti degli ultimi vent’anni, ci accorgiamo quanto l’industria videoludica moderna abbia tratto ispirazione dagli elementi già presenti in Diablo nel lontano 1997. Nei sedici livelli che separavano Tristam dal signore del terrore infatti vi è racchiuso quello che oggi è lo standard per la maggior parte degli RPG, isometrici e non, alcuni elementi che oggi diamo per scontati e “d’obbligo”, come una minimappa o l’indicatore di Vita e Mana, sono stati introdotti per la prima volta proprio in Diablo, contribuendo al valore unico di un titolo intramontabile. Le tre classi presenti nel primo capitolo della saga, ovvero. Guerriero, Ladro e Mago hanno introdotto, seppur non per primi ma sicuramente al meglio, quella che viene percepita come una distinzione tra classi che rende ogni classe indispensabile per raggiungere determinati obiettivi come la possibilità del mago di arrivare in luoghi dove le altre due classi non potevano. Ricordando sempre l’età di un titolo come Diablo, è facile dare per scontata la presenza di alcuni elementi ma bisogna ricordare che l’evoluzione del mondo dei videogiochi ha iniziato a diramarsi verso quello che conosciamo oggi proprio durante queli anni, attribuendo a Diablo molti più meriti di quanti ne fossero stati riconosciuti all’epoca. L’ambientazione fantasy non era certo una novità in quegli anni ma quell’alone di oscurità quasi corrotta che permeava il mondo di gioco ha portato un’ondata di ispirazione per quello che oggi viene definito Dark-Fantasy, sostituendo ai draghi quei demoni e mostri che troviamo nelle viscere di Tristam con boss significativi come Mefisto e Diablo stesso. Pur non facendo particolarmente leva sull’innovazione dal punto di vista narrativo, attenendosi al classico paradigma che vede l’eroe impavido salvare il mondo, l’universo di Diablo ha comunque generato una grandissima community di appassionati a quei personaggi e a quei nemici disegnati in uno stile quasi magico. Non per nulla il titolo è targato Blizzard, quella Blizzard che tutti amiamo e che riesce a rivoluzionare tutto quello che tocca.
Diablo 2, lanciato appena tre anni dopo il suo predecessore, non ha scosso le fondamenta molto apprezzate dai giocatori dell’epoca bensì si è prodigato a solidificarne le radici, ampliando un concetto già conclamato grazie alla presenza di una grandissima mole di contenuti. Le cinque classi iniziali e l’avvento del comparto multigiocatore in LAN hanno reso Diablo 2 uno dei titoli più giocati degli ultimi vent’anni grazie anche all’arrivo di Battle.net che ha significativamente ampliato il concetto di community, un servizio attivo tutt’ora che unisce i vari titoli di casa Blizzard. Diablo 2 non si discosta moltissimo dal primo capitolo ma, grazie al passare degli anni e alle nuove tecnologie, riesce a raggiungere quello che da molti è definito l’apice della serie, coronato poi con l’espansione che va ad aggiungere ben due classi alle cinque già esistenti. Il concetto di espansione nel 2000 era molto diverso da quello che conosciamo oggi e che forse solo CD Projekt RED riesce a ricordare grazie a Blood and Wine. Si trattava infatti di un intero gioco quasi a se stante che ampliava ancora di più la vastità del titolo.
Dall’uscita di Diablo 2 passarono ben dodici anni prima che il terzo capitolo della celebre saga vedesse la luce. Diablo 3 infatti risale al recente 2012 ed è stato il primo capitolo della serie ad approdare anche su console. Il benvenuto da parte del pubblico non è stato particolarmente caloroso, forse perchè dopo dodici anni ci si aspettava una rivoluzione ancora più marcata o forse perchè Diablo 3, nella sua forma “vanilla” era relativamente povero di contenuti e rappresentava quasi un passo indietro rispetto ai suoi predecessori. Ma la fiducia a Blizzard non deve venir meno sopratutto nei momenti più critici e proprio per questo il titolo si è evoluto nel corso del tempo grazie ad innumerevoli aggiornamenti, l’espansione Reaper of Souls e l’aggiunta di nuove meccaniche, oggetti e, in futuro, classi atti a migliorare sempre di più un’esperienza di gioco che oggi è condivisa in un multiplayer non più locale ma hostato su server. Diablo 3 rappresenta la forma più moderna di Diablo, una modernizzazione che, pur avendo fatto storcere il naso ai puristi, ha portato la saga di fronte ad un pubblico ben più vasto di quello originale, provando che l’innovazione può arrivare anche a piccole dosi. Estremamente rigiocabile, da soli o in compagnia, Diablo 3 offre una mole potenzialmente infinita di sfide e, grazie ai continui aggiornamenti si arricchisce sempre di più. Un ventennio splendido passato sulle spalle di tre titoli che hanno saputo e continuano a fare la storia dei videogiochi.
Il Ventesimo anniversario di Diablo non è altro che una riconferma di un lavoro svolto nel migliore dei modi che ha saputo rivoluzionare in modo indelebile un intero genere e ha ispirato il mondo dei videogiochi per anni. Tanti Auguri Diablo!