SPACE MARSHALS
Il gioco di Pixelbite di cui voglio parlarvi ha ormai un annetto sulle spalle, ma è stato recentemente reso gratuito sull’App Store dei dispositivi iOS riportandolo alla meritata attenzione del grande pubblico. Space Marshals eredita i comandi e la telecamera dai dual stick shooters isometrici tanto in voga sui dispositivi mobile, ma anziché proporre un action caciarone dove l’obiettivo è quello di distruggere ogni cosa che si muove, Pixelbite ha deciso di proporre uno stealth game a tema space western infarcito di enigmi ambientali. Interpreteremo Burton, uno sceriffo spaziale che dovrà inseguire ed acciuffare dei criminali che sono evasi da una prigione situata in una base orbitante e che non sembrano avere alcun interesse nel tornarci: la premessa tipica dei western movie ci porterà su un arido pianeta sul quale stabiliremo il nostro campo base, il luogo dal quale potremo richiamare i vari menu di gioco. La natura stealth del gioco è percepibile sin dai primi minuti: provare ad attaccare frontalmente anche gli avverari più deboli molto spesso ci porterà alla sconfitta e ben presto capiremo l’importanza di avere un approccio più silenzioso, favorendo l’uso di trappole e di attacchi alle spalle al fuoco diretto. Grazie ad un semplice tap sullo schermo potremo facilmente passare dalla modalità aggressiva a quella furtiva, caratterizzata da spostamenti più lenti ma che rendono meno visibili agli occhi del nemico, oppure selezionare uno dei diversi oggetti messi a disposizione al fine di creare tattiche e diversivi sempre diversi che permettano di variare l’approccio a seconda della situazione. Space Marshals brilla anche sul fronte del comparto artistico e tecnico, con un dettaglio grafico ottimo per un prodotto portatile, modelli ben realizzati sia sul lato dei poligoni che quello delle texture ed una colonna sonora d’atmosfera che mischia suoni elettronici a temi musicali che richiamano i western ai quali si ispira. Un appunto: non pensate che si tratti di uno di quei giochi dei quali potete fruire mentre attendete l’autobus alla fermata, Space Marshals richiede tempo e dedizione e se gliene darete saprà ricambiare con grandi soddisfazioni. Unico difetto? Attenti al consumo di batteria.
Voto:
TALES OF LINK
Intendiamoci, non c’è nulla di male nel realizzare come gioco per mobile uno spin-off di una celebre saga e non mancano gli esempi di giochi per smartphone che sono riusciti ad accostare un’idea vincente a personaggi amati (come quel Fallout Shelter che ha spopolato l’estate scorsa e quel Rayman Fiesta Run che non smetterò mai di apprezzare e ricordare, solo per citarne un paio). Quando però si cerca di sfruttare la popolarità di un brand per proporre un gioco che non solo non ha niente da offrire sul piano ludico, ma che presenta anche le solite meccaniche da gioco freemium atte a spillare soldi a coloro che si lasciano prendere dalla mania del gioco. È il caso di Tales of Link, gioco mobile ispirato alla celebre serie di Namco che cerca di appassionare i fan della saga tirando in ballo tutti i protagonisti dei giochi usciti su console e di inserirli all’interno di un gioco che però non ha nulla da dire sul lato del dvertimento. Il gameplay di Tales of Link sa di già visto e non propone nulla che sia in grado di rivoluzionare il mondo del mobile game: a schermo avremo una griglia 3×3 popolata da soldati ed eroi sarà caratterizzato da un simbolo colorato, basterà connettere più personaggi con lo stesso simbolo per dare il via ad una combo di attacchi tanto più forte quanto più lunga la catena creata, il nostro scopo sarà ovviamente quello di sconfiggere i nemici che ci sbarrano la strada prima che questi riducano a 0 gli HP del nostro team. La cosa che più amareggia in Tales of Link è che la complessità e la profondità tipica della serie lasciano spazio ad una componente RPG tanto semplice quanto superficiale, in grado di non dare alcuna soddisfazione. Se a questi motivi aggiungete un’interfaccia piuttosto kitsch ed un uso delle microtransazioni piuttosto invadente capirete perché Tales of Link non ha la nostra approvazione.
Voto:
MARS MOUNTAIN
Un guasto alla navicella costringe il cubettoso protagonista di Mars Mountain ad un atterraggio di fortuna sulla cima della più alta montagna di Marte, ora il nostro eroe dovrà scendere verso le pendici per cercare aiuto. Mars Mountain è un coloratissimo endless run in pixelart che ad un primo impatto potrebbe ricordare lo storico Q*bert per l’impostazione della telecamera e per la struttura a cubi del mondo di gioco. Effettivamente il gioco sembra una reinterpretazione del classico arcade degli anni ’80 dove peròlo scopo non è quello di passare sopra ogni singola casella, ma semplicemente scendere il più velocemente possibile in una rocambolesca corsa per la salvezza. Tappando i lati dello schermo potremo scegliere se spostarci sul cubo che si trova alla destra o alla sinistra della nostra posizione: il gioco richiede precisione, tempismo ed un’enorme prontezza di riflessi dato che ad impedire la nostra avanzata ci sarà un cospicuo numero di nemici e trappole che renderanno ardua la nostra impresa sin dalle prime battute. Il gioco è gratuito, di tanto in tanto vi apparirà qualche pubblicità e le microtransazioni si limitano all’acquisto delle stelle (trovabili anche in game) che potrete scambiare per costumi alternativi che non avranno alcuna influenza sul gameplay, quindi cosa vi serve di più per provarlo?
Voto:
RULES!
Giocando a Rules! non h potuto non pensare al classico giocattolo degli anni ’70 conosciuto come Simon Says, il disco con quattro pulsantoni colorati disposti lungo la sua circonferenza che si illuminavano secondo sequenze sempre più lunghe che il giocatore avrebbe dovuto replicare. Rules! mette alla prova la nostra memoria e le nostre capacità logiche, proponendoci una griglia 4×4 popolata da tessere composte da un numero (da 1 a 10) ed una figura: tali figure dovranno essere rimosse più velocemente possibile dal tabellone seguendo alcune regole che ci verranno man mano descritte. Alla fine di ogni round ci verrà assegnata una nuova regola che dovrà essere applicata prima di tutte le altre. Vi faccio un esempio per farvi capire: se la regola del primo round è “tocca le tessere in ordine decrescente” noi dovremo selezionare prima tutti i 10, poi tutti i 9 e così via, ma se la seconda regola è “tocca tutte le tessere dispari” le prime tessere ad essere selezionate saranno quelle con numeri dispari, dopodiché tutte le rimanenti in ordine decrescente (10, 8, 6, ecc…). Non tutte le regole dovranno essere applicate ad ogni round perché è possibile che tutte le tessere che corrispondono ad una certa regola siano state rimosse dallo schermo con qualche regola precedente. Mi rendo conto che non sia particolarmente facile spiegare Rules! senza farlo sembrare un brutto gioco, ma la verità è che sotto la sua veste grafica di gioco colorato ed innocente si nasconde un gioco tanto semplice ad una prima occhiata quanto brutalmente difficile man mano che vengono aggiunte le regole, un gioco che necessita estrema attenzione e rapidità di ragionamento di coloro che si avvicinano a questa app sottovalutandola.
Voto: