Durante la giornata di ieri è giunta la notizia che il produttore esecutivo di Bloodborne, Masami Yamamoto, ha annunciato di aver lasciato Sony Japan Studio. Questo quando scritto da Tamamoto sul proprio profilo twitter:
“Compreso il mio precedente lavoro presso SME, sono stato con il Gruppo Sony per 25 anni. Il mio lavoro in 1st è stato pieno di felicità come creatore di giochi. Tutto questo grazie al vostro supporto! “
Yamamoto era stato precedentemente produttore di Tenchu 2: Birth of the Stealth Assassins, e successivamente produttore esecutivo di Bloodborne e Bloodborne: The Old Hunters. Nonostante abbia lasciato Sony Japan Studio, Yamamoto non lascerà il settore e queste le sue parole a riguardo:
“Oh, e d’ora in poi posso creare qualsiasi gioco platform che voglio … una sensazione davvero strana!”
Ricordiamo che in precedenza anche il produttore di Demon’s Souls e Bloodborne Teruyuki Toriyama aveva lasciato la compagnia, seguito dal creatore di Siren e Gravity Rush Keiichiro Toyama che ha lasciato la Sony insieme a Sato Kazunobu e Junya Okura. Secondo quanto riferito, il motivo della drastica rottura è stato influenzato dal fatto che Sony Japan Studio non è risultato abbastanza reditizzio. Lo sviluppatore desiderava realizzare giochi che attirassero principalmente il mercato giapponese, mentre SIE voleva “successi globali” simili a ciò che hanno prodotto i suoi altri studi proprietari. La ragione di questa perdita di fiducia potrebbe derivare da restrizioni su ciò che gli sviluppatori possono fare e da una crescente mancanza di fiducia nel mercato giapponese. Alla fine di dicembre 2018, il presidente di SIE Japan Asia Atsushi Morita aveva dichiarato che l’allora recente ondata di censura dei contenuti sessuali in stile anime sui giochi per PlayStation 4 era stata fatta “per soddisfare gli standard globali”.; questa censura è stata però apparentemente forzata in Giappone. Detto questo in una dichiarazione ufficiale , Sony ha scritto che stava riorganizzando lo studio per “rafforzare ulteriormente le operazioni commerciali”.