Florian Mueller, che lavora come attivista e analista di brevetti da oltre 20 anni, ha criticato il comportamento di Sony con i brevetti registrati per PlayStation negli ultimi anni, condividendo un post piuttosto duro sul suo blog Foss Patents. Mueller infatti non ha apprezzato affatto la dicitura di “console inferiori” che è possibile leggere in alcuni brevetti registrati dal colosso giapponese nei mesi scorsi, con la quale l’azienda si è riferita alla concorrenza diretta nel mondo dei videogiochi.
Riferendosi ad un articolo di GameRant, dove Sony in un brevetto per un controller universale targato PlayStation definisce “inferiori” le console della concorrenza, l’analista di cui sopra ha affermato che questo è un atteggiamento “stupido” del colosso giapponese, tra l’altro ripetuto svariate volte nel corso degli ultimi anni.
Il brevetto in questione afferma che il controller potrebbe essere utilizzato su “un personal computer, un sistema di intrattenimento domestico (ad esempio Sony PlayStation 2 o Sony PlayStation 3 o Sony PlayStation 4), un dispositivo di gioco portatile (ad esempio Sony PSP o Sony Vita) o un dispositivo di intrattenimento domestico di un produttore diverso, anche se inferiore”.
Florian Mueller ha quindi affermato quanto segue:
“In seguito all’articolo di GameRant, posso affermare che questa non è una novità. È una pratica di lunga data di Sony. Lo fanno almeno dal 2011. È incredibile che nessuno abbia scoperto questa ‘tradizione’ prima e che nessun ufficio brevetti abbia detto loro molto tempo fa di smettere di farlo una volta per tutte. Le domande di brevetto non devono essere strumenti di propaganda per fare console war”.
Mueller ha comunque spiegato che è comune e legittimo che alcuni brevetti spieghino nel dettaglio o meno perché l’invenzione è superiore a ciò che è già disponibile sul mercato, al fine di dimostrare perché dovrebbe essere brevettata, ma qui si è andati decisamente oltre:
“In tale contesto, non c’è niente di sbagliato nel discutere specifici inconvenienti tecnici (come prestazioni inferiori, maggiore consumo energetico, maggiore impronta di memoria) di particolari tecniche precedenti (invenzioni precedenti). Ma chiamare i concorrenti generalmente ‘inferiori’ è gratuito, stupido, infantile e poco professionale.
Anche se quei produttori fossero inferiori, ciò non significherebbe che qualunque invenzione un dato brevetto Sony pretenda di descrivere – qui, un ‘controller universale’ – sia per definizione innovativa e meritevole di protezione brevettuale”.
Mueller prosegue:
“Se una piccola azienda si rivolgesse agli stessi consulenti in brevetti e volesse che presentassero specifiche di brevetto che contengono un passaggio così oltraggioso, la maggior parte dei consulenti in brevetti si rifiuterebbe di allegare il proprio nome. Se Sony vuole impegnarsi nella pubblicità comparativa, può farlo altrove. I giocatori non prenderanno decisioni di acquisto in base al linguaggio utilizzato da Sony nelle sue domande di brevetto”.
Poi prosegue citando più di una dozzina di altri casi in cui Sony ha messo in atto la stessa pratica, affermando che sono “solo un esempio di altre domande di brevetto Sony che contengono le parole ‘produttore diverso anche se inferiore’, mostrando di conseguenza poco rispetto verso i concorrenti diretti per console per videogiochi”.
Concludendo, Mueller ha affermato quanto segue, rendendo decisamente chiaro il suo pensiero su questa faccenda:
“Questo non è attribuibile all’orgoglio dell’inventore. È semplicemente folle.”
Al netto di questo scivolone di Sony, ricordiamo che nelle scorse settimane è stato registrato un brevetto dedicato alla compravendita degli NFT.
For more than a decade, #Sony's #patent applications have been disparaging #Microsoft and #Nintendo as 'inferior manufacturer[s]' of video game consoles: gratuitous, childish, unprofessionalhttps://t.co/P2ftyIOIC0#PlayStation #Xbox #consolewars
Dozens of examples since 2011.— Florian Mueller (@FOSSpatents) April 9, 2023