All’alba degli anni 2000, il panorama videoludico stava per essere rivoluzionato da una battaglia tra giganti, mentre SEGA lanciava il suo ambizioso Dreamcast, Sony si preparava a rispondere con una console destinata a diventare leggendaria: la PlayStation 2. Dietro le quinte di questo scontro epocale, un dettaglio spesso trascurato assume oggi un’importanza storica: Sony decise di rendere PS2 più potente proprio in risposta alla minaccia rappresentata dal Dreamcast. A rivelarlo è stato Peter Moore, ex presidente di SEGA America e poi figura chiave per Xbox, che ha condiviso un interessante retroscena proprio in queste ore.
Moore ha dichiarato nel corso di una nuova intervista su The Game Business che il Dreamcast fu la “scossa” necessaria a Sony per rafforzare la propria offerta. “Ogni leader di mercato ha bisogno di uno sfidante che gli dia un pugno in faccia”, ha affermato, sottolineando come la pressione esercitata da SEGA abbia spinto Sony a costruire una PS2 più potente di quanto inizialmente previsto. Il Dreamcast, pur essendo una console dall’enorme qualità e innovazione – con il gioco online già integrato all’epoca – non riuscì a competere con il colosso giapponese, finendo per segnare l’uscita di SEGA dal mercato hardware. Tuttavia, lasciò un’impronta indelebile sull’industria.
Sony, osservando da vicino le mosse di SEGA, comprese rapidamente l’importanza di costruire una macchina superiore. Le incertezze degli utenti, alimentate da una sapiente strategia comunicativa e da promesse spettacolari come i video tecnici all’E3 (tra cui il famoso trailer di Killzone 2), giocarono a favore di PS2. Peter Moore ricorda come Sony seminò dubbi nei consumatori: “Certo, compra pure un Dreamcast ora, ma l’anno prossimo arriva PlayStation 2, e quella sarà la vera rivoluzione”. Una tattica che funzionò: Dreamcast fu percepita come una piattaforma “di transizione”, mentre PS2 consolidò il proprio status iconico.
Moore ha concluso affermando:
“Ogni leader di mercato ha bisogno di uno sfidante che gli dia un pugno in faccia, giusto? Proprio in tal senso Sony non avrebbe reso PlayStation 2 così potente senza lo spettro del Dreamcast.”
Questo scontro non fu solo tra due console, ma tra due visioni del futuro videoludico. Da un lato l’innovazione pionieristica di SEGA, dall’altro la potenza, l’immagine e il marketing perfezionato di Sony. Se oggi PlayStation 2 è la console più venduta della storia, parte del merito – ironicamente – va proprio alla sfida lanciata dal Dreamcast.